Varietà e portinnesti
Per la scelta delle cultivar ci si riferisce alle Liste di orientamento varietale - Progetto finalizzato MiPAF.
Si ricordano: Early lory, Giorgia, Adriana, Van, Ferrovia, tipica meridionale, Lapins, precoce, Sweet Heart, tardiva del centro-nord. Inoltre esistono varietà atte alla raccolta meccanica come Katilin.
I portinnesti sono:
- Franco di ciliegio dolce, sensibile a calcare, siccità, stanchezza del terreno e dà elevata vigoria;
- Colt, ibrido più resistente al calcere ed alla stanchezza;
- Magaleppo, da Prunus mahaleb, adatto per zone calde;
- CAB 6P, che è un cerasus, unico per la resistenza all'asfissia, meno vigoroso ma più pollonifero;
- MaxMa 14, ibrido mahaleb x avium con media resistenza all'asfissia, elevata ramificazione.
La propagazione avviene per talea principalmente, mentre da seme e propaggine si ottengono portinnesti.
Tecnica colturale
L'impianto è inerbito controllato sull'interfila; l'irrigazione è assente ma bisogna assicurarsi della presenza di drenaggio necessario per l'eliminazione del ristagno. La concimazione (eventuali calcolo delle asportazioni ed analisi fogliare) si basa su considerazioni relative all'ambiente alla frequenza di malattie e quant'altro, comunque si tenga presente di fare attenzione all'eccesso di N (40-60kg/ha/anno), cui si aggiunge poco P. E' in aumento la fertirrigazione. Le forme di allevamento si diversificano in funzione del tipo di raccolta effettuato: con quella meccanica si usano vaso (sesto: 6-7 x 6 m) o monocono (6-7 x 4-5 m); per la raccolta manuale vi sono forme a parete come la palmetta (5,5 x 6 m) con densità bassa di 500-600 piante/ha, oppure bandiera, ventaglio semplificato, mentre per le forme in parete c'è il vaso a tre branche (6-7 x 6-7 m). La tendenza di oggi è verso impianti ad alta densità, tra 800-1.000 piante/ha utilizzando ad esempio un vasetto basso (4 x 3 m), simile al vaso ritardato nel pesco.
La potatura mira a contenere lo sviluppo vegetativo (specie in P. avium che tende a crescere troppo verso l'alto), soprattutto con la potatura verde, rinnovare le formazioni fruttifere che hanno già prodotto e portare luce nella chioma.
Produzioni
Il rendimento si aggira sui 10 t/ha, limite che viene superato con la raccolta meccanica a discapito della qualità.
La raccolta si svolge in maggio-luglio e si basa sugli indici del colore della buccia e del residuo secco rifrattometrico.
La conservazione è poca.
Avversità
La più grave è data dalla pioggia, tuttavia come tutte le drupacee c'è il pericolo della Sharka (PPV), e del cancro batterico delle drupacee; tra le crittogame si ricorda la già citata Monilia che colpisce rami fiori e frutti.
Diversi sono i parassiti animali che possono provocare danni sia alla pianta che al prodotto: tra gli afidi l'afide nero (Myzus cerasi F.); tra le cocciniglie Comstockaspis perniciosa Comst.e Lepidosaphes ulmi L.; la mosca delle ciliege (Rhagoletis cerasi L.), le falene dei fruttiferi, i rodilegno (Cossus cossus L. e Zeuzera pyrina L.) e altri insetti e acari (ragno rosso, ragnetto giallo del melo, ecc.). Anche gli uccelli possono provocare danni ai fiori e ai frutti sia in fase di sviluppo che a maturazione.
Sono bellissimo...
Administrafan