In passato l'allevamento del colombo torraiolo nelle colombaie d'alto volo (alte torri destinate all'allevamento del colombo), pur essendo un piacere nobiliare, in Italia, Francia e Spagna rappresentava un'importante fonte di guadagno e di nutrimento per il popolo.
Nelle grandi colombaie d’alto volo del mezzogiorno della Francia, albergavano migliaia di questi rustici uccelli, ma durante la rivoluzione francese, i montagnardi (i più radicali tra i rivoluzionari), per odio verso la nobiltà, vollero distruggere tutto quanto era a quella appartenuto, senza curarsi poi della sorte di quelle stesse plebi, che spingevano al saccheggio ed alla devastazione. Infatti i mercati delle vettovaglie di Parigi e degli altri dipartimenti della Francia subirono gravi squilibri.
Un autore francese, il Pelletan narra: << In quei giorni che la tormenta rivoluzionaria imperversava terribile, l’innocente piccione dovè sopportare la pena di falli che non aveva commesso, e quando il conte di Virieu ebbe rinunziato a nome della nobiltà al diritto del colombaio, quella memorabile notte del 4 agosto, il popolo delle campagne desioso di distruggere tutto quanto gli ricordava l'antico vassallaggio, irruppe devastatore nei colombai d’alto volo che gli fornivano annualmente più di due milioni di chilogrammi di carne sana ed a mitissimo prezzo>>.
I colombai furono rasi al suolo e vennero promulgate delle leggi che restrinsero l’allevamento del colombo, dando a questa industria, seppur rimunerativa, un colpo dal quale non si è più ripresa.
Lo spirito rivoluzionario non tardò ad arrivare in Italia e Spagna, invase dagli eserciti del Bonaparte. L’industria dell’allevamento dei colombi, venne quasi del tutto annientata, ma l’Italia centrale fu quella che meno risentì dell'eco delle armi francesi e qui si può dire che rimase intatto l'ultimo baluardo dell’industria colombofila degli italiani.
Fino al 1849 nelle fattorie dei ducati centrali rimasero numerosi i branchi di piccioni torraioli, che rifornivano i mercati estivi di carne sana, squisita ed a poco prezzo. Nell’ex granducato di Toscana i colombi non si pagavano più di un paolo al paio, ( 56 centesimi moneta decim.).
Ma purtroppo anche in Toscana nella seconda metà del 1800 si assistette alla caduta delle colombaie d’alto volo. Le torri che per secoli avevano ospitato i prolifici uccelli rimasero deserte, chiuse o furono destinate ad altri usi.
Così ebbe fine, dopo tanti secoli di lucrosi guadagni, il commercio e l'allevamento dei piccioni d’alto volo in tutta l'Europa mediterranea.
L'improvvisa mancanza della carne di colombo nei mercati, ridusse la benefica concorrenza che per sei mesi dell’anno, determinava la riduzione dei prezzi delle carni vaccine, a notevole svantaggio delle classi meno agiate che vedevano ridotta la loro possibilità di accedere a tali carni.
Dalla selezione del piccione torraiolo, nel corso dei secoli, sono state ricavate numerose tipologie di colombi, dalle quali derivano le attuali razze domestiche.
All'inizio del novecento vennero proposte alcune classificazioni e tra le più complete ritroviamo quella fatta dal presidente della Società Colombofila Fiorentina, Giulio Cesare Giacchetti, che suddivise i colombi domestici in:
Columbae tenuirostratae (piccioni dal becco sottile), dei quali facevano parte il Piccione torraiolo di colombaia di cui si è già ampiamene parlato.
Il Reale da carne, detto anche Mondano dal Bonizzi (non trattasi del Mondano attuale) o Fattore dal Ghigi. Non si trattava di un colombo ben definito, ma di un gruppo nel quale venivano racchiusi tutti i piccioni da carne, volgarmente detti anche “piccioni grossi”, che popolavano le ville e le fattorie. Alcuni però, iniziavano ad assumere connotazioni ben precise e tra questi possiamo ricordare il grosso propriamente detto o di Montauban, il grosso Emiliano o sottobanca di Modena, il grosso di Piacenza o pitone, il grosso di Polonia o agreste maggiore, il grosso Carneau, il grosso calzato di Lucca, il Romagnolo ecc., alcuni dei quali rappresentano i progenitori di alcune delle razze italiane attuali.
Sono bellissimo...
Gio71@