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CANNABIS

Ultimo Aggiornamento: 27/05/2014 07:43
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E' una pianta dalla quale si ricavano diverse sostanze allucinogene e le più conosciute sono l'HASHISH e MARIJUANA che differiscono tra loro per la quantità di principi attivi.
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"Questo articolo contiene informazioni che possono generare situazioni di pericolo e di danno in quanto tratta di sostanze allucinogene. I dati presenti hanno solo un fine informativo, non esortativo ed in alcun caso medico."
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CLASSIFICAZIONE BOTANICA

Regno: Plantae
Subregno: Tracheobionta
Divisione: Magnoliophyta (ex Angiospermae)
Classe: Magnoliopsida (ex Dicotyledones)
Subclasse: Hamamelidae
Ordine: Urticales
Famiglia: Cannabaceae
Genere: Cannabis
Specie: vedere il paragrafo "Principali specie"
CARATTERISTICHE GENERALI

La famiglia delle Cannabaceae, alla quale appartiene questa pianta comprende due soli generi: Humulus (il luppolo) e Cannabis. Da questa pianta oltre che sostanze allucinogene si ricava anche una delle fibre più conosciute in tutto il mondo: la canapa.


Si tratta di una pianta erbacea, a ciclo annuale, originaria dell'Asia centro-meridionale anche se oramai è una specie diffusa in tutto il mondo nelle zone a clima temperato.

Il suo apparato radicale è formato da una radice fittonante che si approfondisce nel terreno anche per diversi metri.

Il fusto è sottile, eretto, ramificato e spesso cavo nella parte superiore e può raggiungere anche i 4 m di altezza.

Le foglie sono picciolate, lobate-palmate, formate da diverse foglioline più piccole con i margini seghettati.
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E' una pianta dioica, vale a dire che esistono piante maschili e piante femminili anche se non sono rari i casi di ermafroditismo.

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I fiori maschili (che portano gli stami) sono raggruppati in pannocchie poste alle ascelle delle foglie ed ognuno è formato da 5 tepali fusi alla base e da 5 stami.

I fiori femminili (che portano il pistillo) sono riuniti in gruppi di 2-6 alle base di brattee formanti corte spighe. I fiori compaiono durante il periodo estivo e l'impollinazione avviene ad opera del vento.

I fiori femminili e le parti limitrofe sono ricoperte di peli (tricomi) che secernano una resina che, nelle varietà da droga, contiene alte percentuali di THC (vedi sotto) superiori a quelle dei fiori maschili.
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fiori maschili
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fiori maschili
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fiori femminili
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Fiore femminile a maturazione (ricoperto di resina)
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I frutti maturano in autunno e sono degli acheni duri e di forma più o meno rotondeggiante e di solito si presentano macchiati dal bruno, all'olivastro, al rossiccio e contengono al loro interno un solo seme.
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Da questa pianta (ed in particolare dalla specie C. indica) si ricavano diverse droghe: HASHISH (chiamata charas in India) che è la resina pressata ricavata dei fiori ed impastata con miele o grassi vari e la MARIJUANA (chiamata ganja in India, kif in Marocco, dagga o bangi nell'est dell'Africa) che è una miscela di alcune parti essiccate della pianta, soprattutto le foglie e le infiorescenze. Si tratta in entrambi i casi di sostanze psicoattive che differiscono tra loro per la diversa quantità di principio attivo con proprietà allucinogene.

PRINCIPALI SPECIE

La classificazione e l'individuazione delle diverse specie è sempre stato un argomento abbastanza controverso tra i diversi botanici:

Linneo nel 1753 individuò una sola specie di canapa: la Marijuana o Hashish.

Nel 1924 il botanico sovietico Janichewsky classificò tre diverse specie: la Cannabis sativa che era rappresentata da una specie alta, poco ramificata e con portamento spiccatamente piramidale; la Cannabis indica con un portamento più contenuto e cespugliosa e la Cannabis ruderalis molto contenuta di volume non più alta infatti di 50 cm e senza rami.

Nel 1976 i canadesi Small e Cronquist hanno ripreso l'originale classificazione di Linneo individuando una sola specie, la Cannabis sativa L. divisa però in due sottospecie: la Cannabis sativa e la Cannabis indica che si differenziano tra loro per la qualità e la quantità di cannabinoidi (soprattutto THC) presenti che vengono prodotti dalle ghiandole dei peli sotto forma di latice che costituisce quindi un carattere tassonomico.

Seguendo la loro classificazione oltre alle due sottospecie individuano anche alcune sub-varietà:

Specie: Cannabis sativa
Sottospecie: Cannabis sativa Sottospecie: Cannabis indica
Sub varietà:
- C. sativa varietà sativa
- C. sativa varietà spontanea Vavilov

Sub varietà:
- C. indica varietà indica
- C. sativa varietà kafiristanica (Vavilov)
Dove la C. indica ha una più alta percentuale in cannabinoidi e quindi è la specie più usata per ottenere Marijuana e Hashish.

Le due sottospecie si distinguono per il fatto che la C. indica ha delle fibre più sottili, un fusto molto più ramificato, un tessuto vascolare di dimensioni più grandi, un maggiore contenuto in cellulosa, le foglie molto più segmentate e maggiori proprietà stupefacenti rispetto all'altra.

Nel 2002 Clarke e Watson riprendo la classificazione ed individuano una sola specie, la C. sativa con diverse varietà, in particolare quelle usate per la produzione di hashish e marijuana, che andrebbero raggruppate nella specie C. indica.



In ogni caso, qualunque sia la classificazione che si voglia seguire, c'è da tenere presente che tutte le diverse specie o varietà si incrociano tra loro dando origine ad una progenie fertile.

La C. sativa è stata usata per secoli per la produzione di tessuti, fibre e carta ed i semi sono usati come mangime per gli uccelli e anche per produrre olio.
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STORIA

Come fibra tessile


La Canapa, fibra a tutti ben nota, ha origini molto antiche. Sembra che i primi ritrovamenti di manufatti si possono far risalire a più di 10.000 anni fa, in Asia. Diverse testimonianze affermano che le sue fibre venivano usate per la produzione di tessuti che trovavano ampio utilizzo nell'abbigliamento, nella nautica (corde e vele) e nella fabbricazione della carta.

A partire dal ventesimo secolo, si è avuto in Italia un sensibile incremento della superficie coltivata fino agli anni '30 quando la sua superficie è andata progressivamente diminuendo fino ad oggi rimanendo confinata a pochi ettari.

A livello mondiale è coltivata soprattutto in Asia (Cina e India) e nell'est europeo.

Come stupefacente

L'uso di questa pianta e quindi dei suoi derivati come sostanza stupefacenti ha anch'esso origini molto antiche ed è predominio dei popoli medio-orientali dove veniva usata prevalentemente a scopo terapeutico o per pratiche religiose. Pare che il suo utilizzo fosse iniziato già in epoca neolitica come lo testimonierebbero alcuni semi fossilizzati ritrovati in Afghanistan.

Indiani e cinesi conoscevano le sue proprietà come droga fin dai tempi in cui si perde la memoria e da questi paesi il loro uso si è diffuso nel vicino Medio Oriente e da li in tutto il mondo.
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Negli antichi testi cinesi di medicina (2737 a.C.) si cita come rimedio per trattare casi di "disordini femminili, gotta, malaria, reumatismo, debolezza mentale e stipsi"


Anche in India se ne faceva uso fin dai tempi più remoti ed è citato in molti testi di medicina ayurvedica indiana. Lo stesso Erodoto la cita nel libro V delle "Storie".

Pare che i più famosi utilizzatori furono gli Hindu dell'India e del Nepal e gli Hashashin della Siria dai quali, secondo alcuni, prese appunto il nome di Hashish.

In Europa il suo uso come sostanza allucinogena è relativamente recente, probabilmente dovuto al fatto che in Europa si diffuse maggiormente la specie C. sativa mentre la C. indica, più ricca di principi attivi stupefacenti, è entrata in Europa molto più tardi nell'ottocento, probabilmente grazie a Napoleone, interessato a questa pianta per alleviare il dolore e per i suoi effetti sedativi.
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Nel corso del XIX secolo la medicina occidentale la adottò come farmaco per la sua efficacia antiemetica, analgesica e anticonvulsiva ed era facile trovarla nelle farmacie sia in Europa che in America.

In Europa i francesi, soprattutto le classi intellettuali, furono i primi che iniziarono ad usarla come inebriante a partire dalla metà del 1800, periodo di grandi letterati quali Gautier, Baudelaire, Dumas, ecc. Nello stesso periodo negli Stati Uniti i medici svilupparono un grande interesse per questa pianta tanto che nel 1860 fu istituito un Comitato per la C. indica della Ohio State Medical Society, la quale riferiva sulle sue applicazioni terapeutiche. Più di cento articolo furono pubblicati tra il 1840-1890 per raccomandare questa pianta per vari disturbi.

A cavallo tra il XIX e XX secolo il grande entusiasmo iniziale nei confronti di questa pianta ad uso terapeutico iniziò ad attenuarsi. Infatti in America e a seguire in Europa, le industrie farmaceutiche iniziarono a rivolgersi verso i derivati dell'oppio come anticonvulsivi e antidolorifici e verso le sostanze sintetiche quali l'aspirina ed i barbiturici. Conseguentemente non avendo più il supporto della classe medica iniziò una vera e propria lotta contro questa pianta che finì con la messa al bando, sino alla cancellazione, nel 1942, dalla U.S. Pharmacopea americana.

In Europa la sorta fu la stessa. L'avvento del regime fascista portò alla messa al bando della marijuana e dell'hashish considerati "droghe dei negri" e "nemici della razza" anche se all'epoca nel nostro paese erano ben poco usate se non prevalentemente a scopo di ricerca.

Negli ultimi decenni però, lo studio e la ricerca verso questa pianta ed i suoi derivati si sono intensificati, anche se le legislazioni di parecchi paesi rimangono molto rigide riguardo il suo utilizzo (vedi sotto).
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TIPI DI DROGHE CHE SI POSSONO OTTENERE

Sono diverse le droghe che si possono ottenere soprattutto dalla C. indica:

HASHISH

L'hashish è la resina prodotta dalle infiorescenze femminili anche se altre parti dei fiori e delle foglie potrebbero essere incluse nella sua produzione.

Il suo metodo di produzione è diverso a seconda del suo paese di origine:

1) L'Hashish che viene prodotta nei paesi asiatici (Nepal, Afghanistan, India, Pakistan e nei paesi intorno all'Himalaya) viene prodotta strofinando le piante vive con le mani. Il principio è quello di fare aderire la resina, morbida ed appiccicosa alle mani per poi raschiarla via (questo tipo di hashish in India si chiama charas). Questa resina viene quindi impastata in pani (in genere da 100 gr) praticamente pronti per essere consumati. In genere i pani vengono pressati a mano con l'aggiunta di te o acqua (le migliori qualità dell'hashish afghano sono firmate con lo stemma della famiglia che le ha prodotte).
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2) L'Hashish del Medio Oriente (Marocco, Turchia e Libano) è invece prodotta setacciando i fiori femminili secchi fino a quando non rimane una polvere resinosa (con un'unica eccezione il Kashmir dove è prodotta a mano come nel Nepal e Afghanistan).


Questa polvere composta da resina e foglie, viene riscaldata e quindi compressa per formare blocchi o pani.

Questo tipo di hashish è di solito più duro e secco del precedente ed il colore varia dal giallo al rosso, al marroncino. Guardando all'interno si dovrebbero vedere le piccole gocce di resina di cui è fatto questo tipo di hashish.

La qualità dell’hashish è influenzata anche dalle volte che la pianta viene setacciata, dalla quantità di resina e di foglie. La prima raccolta è ovviamente quella che fornisce il prodotto migliore. Una volta ottenuta, viene sigillata con del cellofan o con dei panni di lino.

Tutti i tipi di hashish sono solidi, ma variano nella compattezza (dal morbido, al gommoso, al polveroso sino al duro) nei colori (dal verde al marrone al nero), nel gusto e nell'aroma. Queste differenze dipendono da vari fattori: la fascia geografica di coltivazione, il metodo di produzione e anche dai materiali di taglio. Infatti l'hashish può essere tagliato per aumentarne la quantità o migliorarne la consistenza con molte sostanze quali ad esempio l'henne, la sabbia, il catrame, con tutti i tipi di olio incluso quello di palma e di cocco.

La percentuale di principio attivo (THC) nell'hashish oscilla tra il 2 ed il 10% (vedi Principi attivi).




L'hashish si conserva per circa 2 anni, dopodiché perde totalmente i suoi effetti. La perdita di THC anche se conservata in condizioni ottimali è stimata in circa il 5% mensile.
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MARIJUANA

La Marijuana sono le foglie, i fiori e parte del gambo che vengono essiccati e fumati o ingeriti.

Le sigarette di marijuana preparate manualmente, sono comunemente chiamare "canne" o "spinelli". La quantità di principio attivo responsabile degli effetti allucinogeni (THC) varia dallo 0,5 al 7%, a seconda della specie anche se esistono delle varietà selezionate come la "Super skunk" (ottenuta da incroci tra la varietà di C. indica Skunk e varietà afgane) con una quantità di THC che può variare dall'8 al 15% (vedi Principi attivi).

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OLIO DI HASHISH

L'olio di hashish si ottiene per estrazione con solventi (alcool, derivati del petrolio, ecc.). Il prodotto finale che si ottiene è un liquido viscoso simile al catrame.



Può essere fumato o ingerito ed è il prodotto di derivazione della cannabis con un più alto contenuto in principi attivi (cannabinoidi) infatti il suo THC è del 10-30% (vedi Principi attivi).
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EFFETTI DELL'HASHISH, DELLA MARIJUANA E DELL'OLIO DI HASHISH

L'effetto finale della marijuana e dell'Hashish è dato dalla combinazione ed interazione di tutte le sostanze di cui è costituita la resina.

A livello metabolico

Quando è fumata, i sintomi si raggiungono dopo circa 15-20 minuti (il livello di THC nel sangue raggiunge il suo picco dopo tale periodo) e raggiunge il suo massimo livello in circa 15-30 minuti. Successivamente il periodo di euforia lentamente decresce per un periodo di 3-4 ore.

Quando viene ingerita con il cibo, gli effetti sono rallentati in quanto si ha un minore assorbimento di THC.

Dopo tale lasso di tempo il THC viene metabolizzato quasi completamente in un prodotto attivo (11 – idrossi – delta – 9 – THC) che viene convertito in un metabolita inattivo e quindi eliminato dall'organismo. I tempi di eliminazione totale dall'organismo dei derivati inattivi del THC sono variabili in quanto il suo metabolismo è molto lento. C'è chi sostiene che occorre anche un mese per l'eliminazione totale mentre altri sostengono circa 4-7 gg.

Indipendentemente dal tempo impiegato per la sua eliminazione questo fatto è importante perchè spiega come mai chi assume questa droga regolarmente percepisca il suo effetto in maniera molto più rapida con un quantitativo minore rispetto a colore che lo usano occasionalmente. Infatti il THC è liposolubile, vale a dire che è solubile nei grassi per cui durante il suo assorbimento da parte dell'organismo, si deposita nei tessuti adiposi. Di conseguenza il THC viene liberato lentamente, il che fa diminuire il livello di THC nel sangue solo a lungo termine, permettendo anche di rilevarne la presenza nel sangue per un lungo lasso di tempo.

Lo stesso vale per i metaboliti del THC che si ritrovano nelle urine per settimane nei consumatori che ne fanno regolarmente uso, anche se è da qualche tempo che non ne consumano più.

A livello fisico

Gli effetti sono alterazione dell'umore e della percezione variando però da persona a persona.

Gli effetti immediati dell'uso dei derivati della cannabis sono tachicardia, vasodilatazione, irritazione della congiuntiva degli occhi con i classici "occhi rossi", atteggiamento vago, aumento della salivazione, aumento dell'appetito soprattutto verso i cibi ad alto contenuto di zucchero, perdita dell'equilibrio, ipersensibilità alla luce ed alla musica, mal di testa e tosse. Dalle testimonianze si denota che le persone, da un punto di vista psichico hanno un'alterata percezione del tempo, euforia, una piacevole sensazione di benessere dove si alternano fasi di allegria a fasi di silenzio meditativo, maggiore socialità, rilassamento, una maggiore percezione sensoriale, maggiore creatività.

Ovviamente gli effetti possono essere differenti da persona a persona a seconda della propria individualità e stato d'animo, a seconda che sia fumata o ingerita, dalla intensità dell'aspirazione e dalle condizioni di consumo. Infatti ci sono persone che testimoniano che in loro ha causato depressione, irritabilità, confusione, paura, ansietà.

Nel caso di un'assunzione prolungata, si manifestano alterazione nel ciclo del sonno, bronchiti, mania di persecuzione, ansia, confusione, congiuntiviti oltre ad instabilità dell'umore, passività, apatia, problemi di memoria. In ogni caso sono manifestazioni che variano da soggetto a soggetto.

Da un punto di vista strettamente fisico l'uso dei derivati produce alterazioni nel sistema immunitario e respiratorio, nel metabolismo cellulare e nella circolazione sanguigna .



Differenza tra Cannabis ad uso agroindustriale e ad uso come droga o medicamento


Normalmente, viene considerata come pianta ad uso agroindustriale, quindi per la produzione di fibra quella che ha un contenuto in THC inferiore allo 0,3%.



PROPRIETA' FARMACOLOGICHE

Non entriamo in merito al fatto se è/non è etico, sociale o politico l'uso di questa droga. Vogliamo semplicemente segnalare come, fin dai tempi più antichi, è stata usata come medicamento tanto che negli ultimi anni, in quasi tutti i paesi del mondo è molto attiva la ricerca in tal senso.

E' indubbio oramai che questa pianta ha degli effetti benefici relativamente al controllo del dolore in particolare nei confronti del dolore neuropatico e spastico, nel dolore tumorale e per i sintomi dolorosi nella sclerosi multipla (spasticità, sintomi della vescica, qualità del sonno).

Sembra ormai accertato che agisca positivamente per quanto riguarda: nausea e vomito, anoressia e cachessia, spasticità, condizioni dolorose (in particolare dolore neurogeno), disordini del movimento, asma e glaucoma
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