CANNABIS

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Giordy71@
00sabato 11 febbraio 2012 09:48


E' una pianta dalla quale si ricavano diverse sostanze allucinogene e le più conosciute sono l'HASHISH e MARIJUANA che differiscono tra loro per la quantità di principi attivi.
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00sabato 11 febbraio 2012 09:49
"Questo articolo contiene informazioni che possono generare situazioni di pericolo e di danno in quanto tratta di sostanze allucinogene. I dati presenti hanno solo un fine informativo, non esortativo ed in alcun caso medico."
Giordy71@
00sabato 11 febbraio 2012 09:50
CLASSIFICAZIONE BOTANICA

Regno: Plantae
Subregno: Tracheobionta
Divisione: Magnoliophyta (ex Angiospermae)
Classe: Magnoliopsida (ex Dicotyledones)
Subclasse: Hamamelidae
Ordine: Urticales
Famiglia: Cannabaceae
Genere: Cannabis
Specie: vedere il paragrafo "Principali specie"
CARATTERISTICHE GENERALI

La famiglia delle Cannabaceae, alla quale appartiene questa pianta comprende due soli generi: Humulus (il luppolo) e Cannabis. Da questa pianta oltre che sostanze allucinogene si ricava anche una delle fibre più conosciute in tutto il mondo: la canapa.


Si tratta di una pianta erbacea, a ciclo annuale, originaria dell'Asia centro-meridionale anche se oramai è una specie diffusa in tutto il mondo nelle zone a clima temperato.

Il suo apparato radicale è formato da una radice fittonante che si approfondisce nel terreno anche per diversi metri.

Il fusto è sottile, eretto, ramificato e spesso cavo nella parte superiore e può raggiungere anche i 4 m di altezza.

Le foglie sono picciolate, lobate-palmate, formate da diverse foglioline più piccole con i margini seghettati.
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00sabato 11 febbraio 2012 09:51
E' una pianta dioica, vale a dire che esistono piante maschili e piante femminili anche se non sono rari i casi di ermafroditismo.

Maschio
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00sabato 11 febbraio 2012 09:52
femmina
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00sabato 11 febbraio 2012 09:52
I fiori maschili (che portano gli stami) sono raggruppati in pannocchie poste alle ascelle delle foglie ed ognuno è formato da 5 tepali fusi alla base e da 5 stami.

I fiori femminili (che portano il pistillo) sono riuniti in gruppi di 2-6 alle base di brattee formanti corte spighe. I fiori compaiono durante il periodo estivo e l'impollinazione avviene ad opera del vento.

I fiori femminili e le parti limitrofe sono ricoperte di peli (tricomi) che secernano una resina che, nelle varietà da droga, contiene alte percentuali di THC (vedi sotto) superiori a quelle dei fiori maschili.
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00sabato 11 febbraio 2012 09:53
fiori maschili
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00sabato 11 febbraio 2012 09:53
fiori maschili
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00sabato 11 febbraio 2012 09:54
fiori femminili
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00sabato 11 febbraio 2012 09:55
Fiore femminile a maturazione (ricoperto di resina)
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00sabato 11 febbraio 2012 09:55
I frutti maturano in autunno e sono degli acheni duri e di forma più o meno rotondeggiante e di solito si presentano macchiati dal bruno, all'olivastro, al rossiccio e contengono al loro interno un solo seme.
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00sabato 11 febbraio 2012 09:57
Da questa pianta (ed in particolare dalla specie C. indica) si ricavano diverse droghe: HASHISH (chiamata charas in India) che è la resina pressata ricavata dei fiori ed impastata con miele o grassi vari e la MARIJUANA (chiamata ganja in India, kif in Marocco, dagga o bangi nell'est dell'Africa) che è una miscela di alcune parti essiccate della pianta, soprattutto le foglie e le infiorescenze. Si tratta in entrambi i casi di sostanze psicoattive che differiscono tra loro per la diversa quantità di principio attivo con proprietà allucinogene.

PRINCIPALI SPECIE

La classificazione e l'individuazione delle diverse specie è sempre stato un argomento abbastanza controverso tra i diversi botanici:

Linneo nel 1753 individuò una sola specie di canapa: la Marijuana o Hashish.

Nel 1924 il botanico sovietico Janichewsky classificò tre diverse specie: la Cannabis sativa che era rappresentata da una specie alta, poco ramificata e con portamento spiccatamente piramidale; la Cannabis indica con un portamento più contenuto e cespugliosa e la Cannabis ruderalis molto contenuta di volume non più alta infatti di 50 cm e senza rami.

Nel 1976 i canadesi Small e Cronquist hanno ripreso l'originale classificazione di Linneo individuando una sola specie, la Cannabis sativa L. divisa però in due sottospecie: la Cannabis sativa e la Cannabis indica che si differenziano tra loro per la qualità e la quantità di cannabinoidi (soprattutto THC) presenti che vengono prodotti dalle ghiandole dei peli sotto forma di latice che costituisce quindi un carattere tassonomico.

Seguendo la loro classificazione oltre alle due sottospecie individuano anche alcune sub-varietà:

Specie: Cannabis sativa
Sottospecie: Cannabis sativa Sottospecie: Cannabis indica
Sub varietà:
- C. sativa varietà sativa
- C. sativa varietà spontanea Vavilov

Sub varietà:
- C. indica varietà indica
- C. sativa varietà kafiristanica (Vavilov)
Dove la C. indica ha una più alta percentuale in cannabinoidi e quindi è la specie più usata per ottenere Marijuana e Hashish.

Le due sottospecie si distinguono per il fatto che la C. indica ha delle fibre più sottili, un fusto molto più ramificato, un tessuto vascolare di dimensioni più grandi, un maggiore contenuto in cellulosa, le foglie molto più segmentate e maggiori proprietà stupefacenti rispetto all'altra.

Nel 2002 Clarke e Watson riprendo la classificazione ed individuano una sola specie, la C. sativa con diverse varietà, in particolare quelle usate per la produzione di hashish e marijuana, che andrebbero raggruppate nella specie C. indica.



In ogni caso, qualunque sia la classificazione che si voglia seguire, c'è da tenere presente che tutte le diverse specie o varietà si incrociano tra loro dando origine ad una progenie fertile.

La C. sativa è stata usata per secoli per la produzione di tessuti, fibre e carta ed i semi sono usati come mangime per gli uccelli e anche per produrre olio.
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00sabato 11 febbraio 2012 09:57
STORIA

Come fibra tessile


La Canapa, fibra a tutti ben nota, ha origini molto antiche. Sembra che i primi ritrovamenti di manufatti si possono far risalire a più di 10.000 anni fa, in Asia. Diverse testimonianze affermano che le sue fibre venivano usate per la produzione di tessuti che trovavano ampio utilizzo nell'abbigliamento, nella nautica (corde e vele) e nella fabbricazione della carta.

A partire dal ventesimo secolo, si è avuto in Italia un sensibile incremento della superficie coltivata fino agli anni '30 quando la sua superficie è andata progressivamente diminuendo fino ad oggi rimanendo confinata a pochi ettari.

A livello mondiale è coltivata soprattutto in Asia (Cina e India) e nell'est europeo.

Come stupefacente

L'uso di questa pianta e quindi dei suoi derivati come sostanza stupefacenti ha anch'esso origini molto antiche ed è predominio dei popoli medio-orientali dove veniva usata prevalentemente a scopo terapeutico o per pratiche religiose. Pare che il suo utilizzo fosse iniziato già in epoca neolitica come lo testimonierebbero alcuni semi fossilizzati ritrovati in Afghanistan.

Indiani e cinesi conoscevano le sue proprietà come droga fin dai tempi in cui si perde la memoria e da questi paesi il loro uso si è diffuso nel vicino Medio Oriente e da li in tutto il mondo.
Giordy71@
00sabato 11 febbraio 2012 09:58
Negli antichi testi cinesi di medicina (2737 a.C.) si cita come rimedio per trattare casi di "disordini femminili, gotta, malaria, reumatismo, debolezza mentale e stipsi"


Anche in India se ne faceva uso fin dai tempi più remoti ed è citato in molti testi di medicina ayurvedica indiana. Lo stesso Erodoto la cita nel libro V delle "Storie".

Pare che i più famosi utilizzatori furono gli Hindu dell'India e del Nepal e gli Hashashin della Siria dai quali, secondo alcuni, prese appunto il nome di Hashish.

In Europa il suo uso come sostanza allucinogena è relativamente recente, probabilmente dovuto al fatto che in Europa si diffuse maggiormente la specie C. sativa mentre la C. indica, più ricca di principi attivi stupefacenti, è entrata in Europa molto più tardi nell'ottocento, probabilmente grazie a Napoleone, interessato a questa pianta per alleviare il dolore e per i suoi effetti sedativi.
Giordy71@
00sabato 11 febbraio 2012 10:00
Nel corso del XIX secolo la medicina occidentale la adottò come farmaco per la sua efficacia antiemetica, analgesica e anticonvulsiva ed era facile trovarla nelle farmacie sia in Europa che in America.

In Europa i francesi, soprattutto le classi intellettuali, furono i primi che iniziarono ad usarla come inebriante a partire dalla metà del 1800, periodo di grandi letterati quali Gautier, Baudelaire, Dumas, ecc. Nello stesso periodo negli Stati Uniti i medici svilupparono un grande interesse per questa pianta tanto che nel 1860 fu istituito un Comitato per la C. indica della Ohio State Medical Society, la quale riferiva sulle sue applicazioni terapeutiche. Più di cento articolo furono pubblicati tra il 1840-1890 per raccomandare questa pianta per vari disturbi.

A cavallo tra il XIX e XX secolo il grande entusiasmo iniziale nei confronti di questa pianta ad uso terapeutico iniziò ad attenuarsi. Infatti in America e a seguire in Europa, le industrie farmaceutiche iniziarono a rivolgersi verso i derivati dell'oppio come anticonvulsivi e antidolorifici e verso le sostanze sintetiche quali l'aspirina ed i barbiturici. Conseguentemente non avendo più il supporto della classe medica iniziò una vera e propria lotta contro questa pianta che finì con la messa al bando, sino alla cancellazione, nel 1942, dalla U.S. Pharmacopea americana.

In Europa la sorta fu la stessa. L'avvento del regime fascista portò alla messa al bando della marijuana e dell'hashish considerati "droghe dei negri" e "nemici della razza" anche se all'epoca nel nostro paese erano ben poco usate se non prevalentemente a scopo di ricerca.

Negli ultimi decenni però, lo studio e la ricerca verso questa pianta ed i suoi derivati si sono intensificati, anche se le legislazioni di parecchi paesi rimangono molto rigide riguardo il suo utilizzo (vedi sotto).
Giordy71@
00sabato 11 febbraio 2012 10:01
TIPI DI DROGHE CHE SI POSSONO OTTENERE

Sono diverse le droghe che si possono ottenere soprattutto dalla C. indica:

HASHISH

L'hashish è la resina prodotta dalle infiorescenze femminili anche se altre parti dei fiori e delle foglie potrebbero essere incluse nella sua produzione.

Il suo metodo di produzione è diverso a seconda del suo paese di origine:

1) L'Hashish che viene prodotta nei paesi asiatici (Nepal, Afghanistan, India, Pakistan e nei paesi intorno all'Himalaya) viene prodotta strofinando le piante vive con le mani. Il principio è quello di fare aderire la resina, morbida ed appiccicosa alle mani per poi raschiarla via (questo tipo di hashish in India si chiama charas). Questa resina viene quindi impastata in pani (in genere da 100 gr) praticamente pronti per essere consumati. In genere i pani vengono pressati a mano con l'aggiunta di te o acqua (le migliori qualità dell'hashish afghano sono firmate con lo stemma della famiglia che le ha prodotte).
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00sabato 11 febbraio 2012 10:03
2) L'Hashish del Medio Oriente (Marocco, Turchia e Libano) è invece prodotta setacciando i fiori femminili secchi fino a quando non rimane una polvere resinosa (con un'unica eccezione il Kashmir dove è prodotta a mano come nel Nepal e Afghanistan).


Questa polvere composta da resina e foglie, viene riscaldata e quindi compressa per formare blocchi o pani.

Questo tipo di hashish è di solito più duro e secco del precedente ed il colore varia dal giallo al rosso, al marroncino. Guardando all'interno si dovrebbero vedere le piccole gocce di resina di cui è fatto questo tipo di hashish.

La qualità dell’hashish è influenzata anche dalle volte che la pianta viene setacciata, dalla quantità di resina e di foglie. La prima raccolta è ovviamente quella che fornisce il prodotto migliore. Una volta ottenuta, viene sigillata con del cellofan o con dei panni di lino.

Tutti i tipi di hashish sono solidi, ma variano nella compattezza (dal morbido, al gommoso, al polveroso sino al duro) nei colori (dal verde al marrone al nero), nel gusto e nell'aroma. Queste differenze dipendono da vari fattori: la fascia geografica di coltivazione, il metodo di produzione e anche dai materiali di taglio. Infatti l'hashish può essere tagliato per aumentarne la quantità o migliorarne la consistenza con molte sostanze quali ad esempio l'henne, la sabbia, il catrame, con tutti i tipi di olio incluso quello di palma e di cocco.

La percentuale di principio attivo (THC) nell'hashish oscilla tra il 2 ed il 10% (vedi Principi attivi).




L'hashish si conserva per circa 2 anni, dopodiché perde totalmente i suoi effetti. La perdita di THC anche se conservata in condizioni ottimali è stimata in circa il 5% mensile.
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00sabato 11 febbraio 2012 10:04
MARIJUANA

La Marijuana sono le foglie, i fiori e parte del gambo che vengono essiccati e fumati o ingeriti.

Le sigarette di marijuana preparate manualmente, sono comunemente chiamare "canne" o "spinelli". La quantità di principio attivo responsabile degli effetti allucinogeni (THC) varia dallo 0,5 al 7%, a seconda della specie anche se esistono delle varietà selezionate come la "Super skunk" (ottenuta da incroci tra la varietà di C. indica Skunk e varietà afgane) con una quantità di THC che può variare dall'8 al 15% (vedi Principi attivi).

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00sabato 11 febbraio 2012 10:05
OLIO DI HASHISH

L'olio di hashish si ottiene per estrazione con solventi (alcool, derivati del petrolio, ecc.). Il prodotto finale che si ottiene è un liquido viscoso simile al catrame.



Può essere fumato o ingerito ed è il prodotto di derivazione della cannabis con un più alto contenuto in principi attivi (cannabinoidi) infatti il suo THC è del 10-30% (vedi Principi attivi).
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00sabato 11 febbraio 2012 10:07
EFFETTI DELL'HASHISH, DELLA MARIJUANA E DELL'OLIO DI HASHISH

L'effetto finale della marijuana e dell'Hashish è dato dalla combinazione ed interazione di tutte le sostanze di cui è costituita la resina.

A livello metabolico

Quando è fumata, i sintomi si raggiungono dopo circa 15-20 minuti (il livello di THC nel sangue raggiunge il suo picco dopo tale periodo) e raggiunge il suo massimo livello in circa 15-30 minuti. Successivamente il periodo di euforia lentamente decresce per un periodo di 3-4 ore.

Quando viene ingerita con il cibo, gli effetti sono rallentati in quanto si ha un minore assorbimento di THC.

Dopo tale lasso di tempo il THC viene metabolizzato quasi completamente in un prodotto attivo (11 – idrossi – delta – 9 – THC) che viene convertito in un metabolita inattivo e quindi eliminato dall'organismo. I tempi di eliminazione totale dall'organismo dei derivati inattivi del THC sono variabili in quanto il suo metabolismo è molto lento. C'è chi sostiene che occorre anche un mese per l'eliminazione totale mentre altri sostengono circa 4-7 gg.

Indipendentemente dal tempo impiegato per la sua eliminazione questo fatto è importante perchè spiega come mai chi assume questa droga regolarmente percepisca il suo effetto in maniera molto più rapida con un quantitativo minore rispetto a colore che lo usano occasionalmente. Infatti il THC è liposolubile, vale a dire che è solubile nei grassi per cui durante il suo assorbimento da parte dell'organismo, si deposita nei tessuti adiposi. Di conseguenza il THC viene liberato lentamente, il che fa diminuire il livello di THC nel sangue solo a lungo termine, permettendo anche di rilevarne la presenza nel sangue per un lungo lasso di tempo.

Lo stesso vale per i metaboliti del THC che si ritrovano nelle urine per settimane nei consumatori che ne fanno regolarmente uso, anche se è da qualche tempo che non ne consumano più.

A livello fisico

Gli effetti sono alterazione dell'umore e della percezione variando però da persona a persona.

Gli effetti immediati dell'uso dei derivati della cannabis sono tachicardia, vasodilatazione, irritazione della congiuntiva degli occhi con i classici "occhi rossi", atteggiamento vago, aumento della salivazione, aumento dell'appetito soprattutto verso i cibi ad alto contenuto di zucchero, perdita dell'equilibrio, ipersensibilità alla luce ed alla musica, mal di testa e tosse. Dalle testimonianze si denota che le persone, da un punto di vista psichico hanno un'alterata percezione del tempo, euforia, una piacevole sensazione di benessere dove si alternano fasi di allegria a fasi di silenzio meditativo, maggiore socialità, rilassamento, una maggiore percezione sensoriale, maggiore creatività.

Ovviamente gli effetti possono essere differenti da persona a persona a seconda della propria individualità e stato d'animo, a seconda che sia fumata o ingerita, dalla intensità dell'aspirazione e dalle condizioni di consumo. Infatti ci sono persone che testimoniano che in loro ha causato depressione, irritabilità, confusione, paura, ansietà.

Nel caso di un'assunzione prolungata, si manifestano alterazione nel ciclo del sonno, bronchiti, mania di persecuzione, ansia, confusione, congiuntiviti oltre ad instabilità dell'umore, passività, apatia, problemi di memoria. In ogni caso sono manifestazioni che variano da soggetto a soggetto.

Da un punto di vista strettamente fisico l'uso dei derivati produce alterazioni nel sistema immunitario e respiratorio, nel metabolismo cellulare e nella circolazione sanguigna .



Differenza tra Cannabis ad uso agroindustriale e ad uso come droga o medicamento


Normalmente, viene considerata come pianta ad uso agroindustriale, quindi per la produzione di fibra quella che ha un contenuto in THC inferiore allo 0,3%.



PROPRIETA' FARMACOLOGICHE

Non entriamo in merito al fatto se è/non è etico, sociale o politico l'uso di questa droga. Vogliamo semplicemente segnalare come, fin dai tempi più antichi, è stata usata come medicamento tanto che negli ultimi anni, in quasi tutti i paesi del mondo è molto attiva la ricerca in tal senso.

E' indubbio oramai che questa pianta ha degli effetti benefici relativamente al controllo del dolore in particolare nei confronti del dolore neuropatico e spastico, nel dolore tumorale e per i sintomi dolorosi nella sclerosi multipla (spasticità, sintomi della vescica, qualità del sonno).

Sembra ormai accertato che agisca positivamente per quanto riguarda: nausea e vomito, anoressia e cachessia, spasticità, condizioni dolorose (in particolare dolore neurogeno), disordini del movimento, asma e glaucoma
Giordy71@
00sabato 11 febbraio 2012 10:08
STATO DELLA LEGISLAZIONE NEL MONDO
Nella maggior parte dei paesi del mondo l'uso della cannabis è considerato illegale. Ecco l'elenco dello status legislativo in alcuni paesi del mondo:



Argentina: totalmente illegale e non se ne può neanche parlarne in maniera imparziale

Australia: illegale

Belgio: illegale anche se il governo del Belgio ha iniziato un programma di ricerca volto a stabilirne l’efficacia medica della marijuana

Brasile: illegale. La legge punisce con l'arresto il possesso anche di piccole quantità così come il consumo in luoghi pubblici.

Camerun: illegale la coltivazione mentre può essere usato come antidolorifico per chi è affetto da cancro o AIDS

Canada: illegale, legale per uso terapeutico

Cina: illegale sia l'uso personale, sia il possesso anche di piccole quantità. Pare che il possesso di quantità superiori a 50 gr può portare alla pena di morte.

Egitto: legale. E' molto facile trovarla nelle grandi città specialmente al Cairo e ad Alessandria e nelle zone rurali, soprattutto nel Delta del Nilo.

Francia: illegale. Per il consumatore sono previste pene fino a un anno di carcere, ma il Ministero della giustizia (a cui sono subordinati i magistrati del pubblico ministero) raccomanda di non avviare procedimenti penali contro consumatori occasionali

Finlandia: il possesso ed il consumo sono considerati illegali

Germania: uso legale, possesso di modiche quantità (entro i 10 mg) non perseguito

Giamaica: illegale anche se di fatto è socialmente accettata

Giappone: illegali tutti i preparati contenenti THC dal 1948, a seguito di una legge introdotta dalle forze di occupazione statunitensi alla fine della seconda guerra mondiale.

Honduras: è considerata una droga illegale sia possederla che consumarla

Israele: illegale, l’uso medico è autorizzato solo dal ministero della sanità che valuta ogni singolo caso.

Kenia: illegale

India: in quasi tutte le regioni il consumo è legale.

Italia: inserita nelle stesse tabelle di eroina e cocaina. La legislazione attualmente vigente (Decreto Fini-Giovanardi del 2006) fissa limiti quantitativi di principio attivo contenuto entro i quali si incorre in sanzioni amministrative (sospensione della patente di guida, del documento d’identità valido per l’espatrio, del porto d’armi o del permesso di soggiorno per motivi di turismo, ovvero divieto di conseguire tali autorizzazioni) e superati i quali si prefigura il reato di spaccio. Reato punito con 1-6 anni di reclusione per piccole quantità e 6—20 anni di reclusione in caso di grosse quantità oppure coltivazione. Una sentenza della Cassazione del 18 gennaio 2007 aveva però stabilito che “non era reato penale coltivare nel giardino di casa qualche piantina di marijuana perché ciò equivale alla detenzione per uso personale”. Di parere opposto invece è stata una sentenza del 10 Gennaio 2008, dove la Sezione Penale ha ritenuto in ogni caso reato di carattere penale la coltivazione. E’ consentito l’uso terapeutico di preparati medicinali a base di marijuana debitamente prescritti secondo le necessità di cura.

Lussemburgo: legali possesso ed uso per scopi medici, purché il consumatore sia adulto e non coinvolga minorenni

Messico: si considera illegale ed è proibita anche la diffusione di informazioni su come utilizzarle

Nuova Zelanda: illegale (il ministero della sanità ha affermato che un uso medico non è da escludersi, ma sono necessari ulteriori studi ed un metodo per una corretta regolazione)

Paesi Bassi: legale

Portogallo: legale il possesso dal 2001 mentre la compravendita è un reato

Regno Unito: illegale (nel 1998 la Camera dei Lord ha raccomandato che venisse resa disponibile per uso medico tramite prescrizione. Dopo alcuni test clinici il governo non ha accettato la raccomandazione). Recentemente è stato depenalizzato l’uso personale domestico

Spagna: legale in luoghi autorizzati

Stati Uniti: illegale l’uso a livello federale per qualsiasi ragione, tuttavia 11 stati ed il Distretto della Columbia hanno approvato normative che contemplano l’esenzione dal divieto per uso medico

Svizzera: illegali possesso e coltivazione (esperimenti di legalizzazione sono stati condotti in alcuni cantoni)

Giordy71@
00sabato 11 febbraio 2012 10:09
TENDENZE DEL MERCATO

Consumo

Secondo le stime dell’ UNODC (Ufficio delle Nazioni Unite contro la Droga e il Crimine) nella “Relazione annuale 2008: evoluzione del fenomeno della droga in Europa” la cannabis è la droga più consumata in Europa a cui seguono le anfetamine, l’ecstasy e la cocaina. L'ONU afferma anche “la marijuana è cambiata. Ci sono in commercio varietà potenziate geneticamente e molto pericolose per la salute mentale”, la cosiddetta "skunk" (che sarebbe al 75% C. sativa ed al 25% C. indica e che è stata fra i primi a conciliare il tasso elevato di THC della C. sativas ed il ciclo di crescita rapido ed il rendimento della C. indicas), con una quantità di THC che può variare dall'8 al 15%.

Dodici milioni di europei tra i 15 ed i 64 anni hanno usato cocaina almeno una volta nella vita, 11 milioni circa le anfetamine e 9,5 milioni l’ecstasy mentre il consumo di cannabis si attesta intorno ai 71 milioni di persone tra i 15-64 anni vale a dire il 22% della popolazione (la popolazione totale europea di questa fascia di età è di 328 milioni) di cui 42 milioni di età compresa fra i 15-34 anni vale a dire il 31% della popolazione (la popolazione totale europea di questa fascia di età è di 134 milioni) con livelli massimi nella fascia di età tra i 15-24 anni. Si è osservato inoltre che il consumo è maggiore negli uomini rispetto alle donne.

Pur nelle variazioni fra paese e paese, fra il 20 e il 40% l'ha provato almeno una volta. Inoltre, sempre fra i giovani, il 13% ha consumato cannabis nell’arco degli ultimi dodici mesi, mentre il 7% l’ha utilizzata nell’ultimo mese. Per quanto riguarda il consumo fra gli adulti, si rileva che nell’arco degli ultimi dodici mesi l’Italia si colloca in testa alla lista con l’11,2% assieme alla Spagna, seguita dalla Repubblica ceca (9,3%) e dalla Gran Bretagna (8,7%). L’Italia è anche ai primi posti nella classifica dell’uso nell’ultimo mese. Le percentuali più alte sono state infatti registrate in Spagna (8,7%), Italia (5,8%) e Gran Bretagna (5,2%).

Il consumo negli anni novanta e all’inizio del nuovo millennio è aumentato, pur con diversità tra i diversi paesi europei e contemporaneamente è aumentata però anche la richiesta di trattamento sanitario per problemi connessi al suo uso cosa che fa supporre che sia in atto una nuova fase anche se i consumi rimangono alti.

Le stime effettuate indicano però che in alcuni paesi il consumo complessivo si stia stabilizzando se non addirittura diminuendo anche questo dato va considerato in un’ottica globale, con notevoli variazioni tra paese e paese (in aumento o in ribasso) ed ogni caso è un’affermazione che va presa con grande cautela in quanto i consumi sono sempre alti.

La resina in molti paesi dell’Unione Europea è il prodotto storicamente dominante ed i principali consumatori a livello mondiale sono i paesi europei. Nonostante questo è stato evidenziato un aumento della produzione delle foglie di cannabis clandestina in parte destinata ad uso personale ed in parte per fini commerciali.

Produzione

E’ difficile fare una stima della produzione totale di cannabis in considerazione del fatto che come pianta, cresce spontaneamente in moltissimi paesi e si pensa comunque che all’incirca sia presente in 172 paesi del mondo.

In ogni caso, in base alle ultime statistiche dell’UNODC, la produzione mondiale di foglie si aggirerebbe sui 41.600 t nel 2006, più della metà prodotta in America (settentrionale e latina) e quasi un quarto in Africa. A queste produzioni si devono aggiungere le produzioni locali (e le fonti ufficiali al riguardo dicono che non sono più da considerare un dato marginale) e l'entrata di nuovi paesi quali i Paesi Bassi e l’Albania.

Nel 2006 la produzione mondiale di resina è stata stimata intorno alle 6000 t (7500 t del 2004), con il Marocco come primo produttore a livello mondiale. Altri paesi che risultano essere dei grandi produttori sono il Pakistan, l’India, il Nepal. In Europa arriva essenzialmente la resina prodotta in Marocco contrabbandata in Europa attraverso la penisola iberica, mentre una parte viene distribuita dai Paesi Bassi.

Un fatto interessante messo in evidenza è che sta aumentando sia la produzione locale in quanto aumentano le coltivazioni su piccola scala per uso personale che sfuggono ad ogni controllo sia le vendite online del cosiddetto “sballo legale”, anche se questo sembra maggiormente incentrato sulla Salvia divinorum, sul kratom (Mitragyna speciosa), sull’Argyreia nervosa (nota come “rosa hawaiana”), sui funghi allucinogeni e su un'ampia gamma di “droghe da party” proposte in alternativa all’ecstasy (MDMA).

Questa tendenza alla produzione in proprio sembra che sia dettata dal fatto che è stato osservato un calo di qualità, soprattutto della resina importata e quindi per tutta risposta i consumatori abbiano provveduto al “fai da te” reso ancora più facile sia dalle maggiori conoscenze tecnologiche che dalla diffusione di tutte le informazioni possibile attraverso il web (a questo proposito è interessante leggere lo studio di Hough, M., Warburton, H., Few, B., et al. 2003, A growing market: the domestic cultivation of cannabis, Joseph Rowntree Foundation, York) .



C'è da precisare che il problema della droga in generale è particolarmente sentito dalle Nazioni Unite che da anni affrontano il problema a livello globale. A New York nel 1998 (nella sessione speciale dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite sul problema mondiale della droga -Ungass-) erano (sono) stati posti degli obiettivi per il raggiungimento di una riduzione significativa e misurabile dell’offerta e della domanda di droghe illecite nei dieci anni successivi al 1998. Nell'incontro tenutosi a marzo del 2008 per fare il punto della situazione ci si è resi conto però che i risultati ottenuti a livello mondiale erano abbastanza deludenti, pertanto è stata costituita una Commissione per rivedere le politiche mondiali della lotta agli stupefacenti ed i cui risultati saranno presentati a Vienna nel marzo del 2009 per prendere ulteriori decisioni.

CURIOSITA'

L'origine della parola "hashish" è abbastanza controversa: alcuni sostengono che deriverebbe dagli Hashashin della Siria, una setta ismailita di criminali, attiva fra il VIII e il XIV secolo in Medio Oriente, soprattutto in Persia ed in Siria, capeggiata da Hasan-i-Sabbac (conosciuto anche come "il vecchio della montagna") che massacravano le persone. Quando qualcuno di loro veniva preso, impressionava la serenità con la quale si facevano uccidere da qui l'appellativo di "hashashin = mangiatori d'erba" (in quanto si pensava che facessero largo uso di cannabis) dal quale poi nacque il termine "assassini".

Non si sa con certezza da dove derivi il termine "marijuana". Alcuni sostengono che deriverebbe dalle parole messicane "Marías e Juanas" perchè le curatrici (las curanderas o yerberas) usavano le piante come medicamento. Altri ritengono che deriverebbe dalla parola portoghese "marigu-ano" che significa "inebriante" Altri pensano che la parola marijuana deriverebbe dalla parola del popolo Nahuatl "marijuana", formata dalle parole "Mallin=progioniero" e "hua = proprietà" e "ana = scegliere, prendere, afferrare" per cui la parola "malihuana" veniva usata per indicare la pianta che "si impossessava della persona". Gli americani affermano invece che la parola marijuana derivi dai nomi "Marj e Jane" che poi sono diventate "marijuana". Altri studiosi affermano che potrebbe derivare da “Maria” (la Madre di Gesù) e da Giovanni (l'apostolo preferito di Gesù).

Nel "Conte di Montecristo" di Alexandre Dumas padre parla dell'hashish "Sembrava che il corpo acquistasse una leggerezza fuori del materiale, lo spirito s'illuminasse in modo inaudito; i sensi sembravano raddoppiare le loro facoltà. L'orizzonte si allargava, ma non l'orizzonte cupo sul quale aleggia un vago terrore, quale l'aveva osservato prima del sonno, ma un orizzonte azzurro, trasparente, vasto con tutto ciò che il mare ha di bello, che il sole ha di raggi, che la brezza ha di profumo: quindi, in mezzo al canto dei suoi marinai, canto così limpido e chiaro, che se ne sarebbe fatta un'armonia celeste se si fosse potuto, vedeva comparire l'isola di Montecristo non più come uno scoglio minaccioso sui flutti, ma come un'oasi perduta nel deserto; poi a seconda che la barca s'avvicinava, i canti divenivano più numerosi, poiché un'armonia incantatrice e misteriosa saliva da quest'isola al cielo, come se qualche fata come Lorelay, o qualche mago come Amfione avesse voluto attirarvi qualche spirito, o fabbricarvi una città. (...)" (Volume I, Cap. 31)





Al di là di ogni opinione sull'uso o non uso di questa droga vogliamo concludere questo articolo sia citando le parole del famoso psichiatra californiano Tod Mikuriya che ha scritto nel 1969: "Per gli agricoltori la cannabis è una fibra vegetale; per il medico, è un enigma; per le persone una euforia; per la polizia, una minaccia; per il trafficante, una fonte di pericolo redditizio; per il carcerato e la sua famiglia una fonte di dolore ".
Davidee
00giovedì 3 gennaio 2013 12:19
Miiiii che storia :)
Rambo
00giovedì 3 gennaio 2013 12:22
e gia'
Che storia.......
teda
00giovedì 3 gennaio 2013 12:25
[SM=g27987]
Giordy71@
00lunedì 6 gennaio 2014 21:48
Lega: assessore apre a cannabis legale

Maroni ritwitta e poi smentisce: 'Non condivido l'apertura'



- MILANO, 6 GEN - 'Il proibizionismo ha fallito'. A scrivere il tweet che apre il dibattito nella Lega Nord sulla legalizzazione della cannabis è l'assessore lombardo all'Agricoltura, Gianni Fava. Poco dopo sembra arrivare l'avallo del presidente della Regione Roberto Maroni, che sul proprio profilo ritwitta la frase dell'assessore, salvo poi rettificare: "Un mio collaboratore ha per errore ritwittato Fava. Non condivido questa apertura" chiarisce Maroni, fermando così il dibattito su droga e antiproibizionismo.
Giordy71@
00martedì 27 maggio 2014 07:43
27 MAG - Aumenta anche nel 2014 il consumo di cannabis tra gli studenti delle scuole secondarie (15-19 anni), oltre al consumo di alcol associato a episodi di ebbrezza: sono i risultati preliminari emersi da un'indagine sui consumi nelle scuole superiori, avviata nel primo semestre 2014 dal Dipartimento politiche antidroga su un campione di oltre 33.000 studenti intervistati. Il consumo di cannabis nell'ultimo anno riferito riguarda circa 660.000 ragazzi contro i 620.000 rilevati nel 2013.
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