Il club ora rischia la penalizzazione
I pm sicuri che ci fu combine. La giustizia sportiva potrebbe intervenire per «responsabilità oggettiva»
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Intercettati anche Cannavaro e Mascara (4 gennaio 2011)
Matteo Gianello
NAPOLI - L'accusa, pesante, è «frode sportiva in concorso». Matteo Gianello, in forza al Napoli come portiere di riserva fino al giugno scorso, risulta indagato con altre persone nell'ambito dell'inchiesta sul calcioscommesse. Nel mirino c'è Napoli-Parma 2-3 del 2009. Come riporta la Gazzetta dello sport, secondo i pm napoletani Marino, De Simone e Ranieri, a far sorgere più di un dubbio è la famigerata partita interna con gli emiliani, persa in maniera rocambolesca dagli azzurri; è il match in cui venne fotografato a bordo campo al San Paolo il figlio del boss Antonio Lo Russo (per la verità presente sulla pista d'atletica non solo in quella occasione). Per la Procura quella partita è stata di sicuro oggetto di combine, visti i flussi anomali di scommesse tra primo e secondo tempo.
Matteo Gianello: fotogallery
Gianello è stato sentito a giugno dai magistrati e subito dopo sono stati sentiti anche Cannavaro, Grava e Mascara, che non risultano indagati (ma le cui utenze telefoniche, al pari di quelle di Gianello sono state intercettate nei mesi scorsi).
I CASI CREMONESE E BENEVENTO - L'ex portiere, dunque, potrebbe aver partecipato alla frode, eventualità che il suo avvocato, Siniscalchi, smentisce. Se questa ipotesi venisse confermata, il Napoli - che resta parte lesa per la giustizia ordinaria - avrebbe conseguenze in sede di giustizia sportiva. Vedi i casi di Cremonese e Benevento, penalizzate a causa di Paoloni per responsabilità oggettiva.
SQUALIFICA PER OMESSA DENUNCIA - Invece per Cannavaro, Mascara e Grava il procuratore federale Palazzi potrebbe far partite una squalifica per omessa denuncia, laddove venga appurato che fossero a conoscenza della possibile combine.
Sono bellissimo...
Administrafan