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Come entrare in possesso di una famiglia
Per quanto sia abbastanza semplice entrare in possesso di una famiglia d'api per cominciare
l'allevamento razionale è opportuno fornire qualche suggerimento.
1) Il modo più semplice, economico ma meno sicuro per entrare in possesso della famiglia è
sicuramente quello di catturare uno sciame naturale; in genere questi si trovano nel periodo
primaverile, tra i mesi di Marzo e di Aprile, generalmente su di un cespuglio, per terra oppure
su di un ramo d'albero a qualche metro di altezza, per gli apicoltori principianti è più
opportuno dare la preferenza agli sciami primari in modo da non avere problemi per la
mancanza di regina.
Tra i vari inconvenienti che possono capitare alla famiglia che si forma da uno sciame i più
gravi sono quelli derivanti dalla presenza di patologie eventualmente non manifestantisi
nell'ape adulta ma nella covata; una ulteriore problematica, difficilmente risolvibile
soprattutto per coloro che sono alle prime armi, è quella della possibile orfanità che nei primi
due mesi dalla cattura dello sciame naturale potrebbe verificarsi con una certa probabilità, a
causa dello stress provocato alla regina dal superlavoro di produzione a cui si sottopone.
2) Il secondo metodo per l'acquisizione della famiglia è quello dell'acquisto da un apicoltore
che fornirà il nucleo generalmente su cinque o sei telai da nido con almeno due telai di miele,
tre o quattro di covata e una regina feconda e marcata con il colore dell'anno ( dispensa n. 1).
Questo è senza alcun dubbio il metodo migliore per entrare in possesso di un'arnia perché,
oltre a fornire la famiglia con una certa garanzia per la salute e la qualità, l'apicoltore fornirà
anche tutta una serie di consigli tecnici e pratici di cui il principiante potrà fare buon uso.
Il nucleo poi sarà travasato in un'arnia e completato con fogli cerei oppure con telaini già
costruiti, in modo da permettere un armonioso sviluppo della famiglia, appena le api avranno
iniziato a allungare le cellette dell'ultimo foglio cereo sarà quindi necessario inserire il
melario con frapposto l'escludi regina, la famiglia sarà perciò produttiva e, se il nucleo è stato
correttamente fornito non più tardi della fine di Aprile (in Sardegna), si potrà avere un
discreto raccolto almeno di eucaliptus.
Ultimamente, data la difficoltà da parte dei produttori di nuclei nel fornire le piccole
famiglie nei tempi corretti (al massimo alla fine di aprile - primissimi giorni di Maggio), è
quasi sempre opportuno, per permettere lo sviluppo almeno parziale della famiglia, fornire
nutrimento liquido (sciroppo) o solido (candito) in modo che ci sia la possibilità di costruire
almeno due o tre fogli cerei.
3) Un altro metodo è quello di acquistare degli alveari rustici e travasarli, metodica oggi
fortemente sconsigliata data la generale difficoltà che si riscontra e la cattiva qualità del
materiale genetico che si ritrova in queste famiglie.
Nel caso si acquistino le famiglie in questo modo è opportuno, una volta che la famiglia si è
insediata ed ha iniziato la costruzione di cera, provvedere alla sostituzione della regina con
altra di sicura qualità onde evitare problemi di sciamatura e sanitari.
4) Il metodo di più sicuro successo, assieme a quello del popolamento con nucleo, è
sicuramente quello di acquistare una famiglia già nel suo completo sviluppo, cioè su dieci
telai da nido costruiti, completa di api e regina che sia feconda, giovane e marcata con i
colori dell'anno; con almeno cinque o sei telaini con covata e una buona scorta di miele.
2 Il principale vantaggio del metodo illustrato è quello di avere una famiglia immediatamente
pronta per la produzione, che non deve costruire fogli cerei e che è già perfettamente in
equilibrio nella sua popolazione.
Svantaggi notevoli sono invece:
- il costo della famiglia, che può tranquillamente aggirarsi intorno ai 140 - 150 euro (prezzi
in vigore nell'anno 2005);
- la possibile presenza di patologie della covata, non facilmente diagnosticabili, specialmente
se l'apicoltore utilizza antibiotico per mascherare la presenza di peste americana;
- la presenza di telai vecchi, con cellette strette che danno origine a api di dimensioni più
contenute e che vanno sostituiti in breve tempo, al massimo entro due anni dall'acquisto;
- la presenza di una regina della quale non si conosce l’età, a meno che non sia marcata, e la
possibile sciamatura che si potrebbe avere soprattutto nel caso (piuttosto difficile) di acquisto
precoce, per esempio nel mese di marzo.
Se la famiglia viene fornita precocemente e si dispone di melari con telaini già costruiti,
siamo così nelle condizioni di entrare immediatamente in produzione e di rifarci
immediatamente di una buona parte delle spese iniziali.
3CALENDARIO DELLE LAVORAZIONI
A questo punto è senz'altro opportuno stabilire quali sono le operazioni che devono essere
effettuate durante l'anno e la loro successione cronologica perché l'alveare dia una
produzione buona come quantità e come qualità.
E' opinione piuttosto diffusa tra i non addetti ai lavori che per ottenere il miele basti mettere
le api in campagna e tornare dopo qualche mese per raccogliere la produzione, questo poteva
essere in parte vero fino a dodici - quindici anni fa, data dell'arrivo della Varroa, il piccolo
acaro che tanti danni ha provocato alla nostra apicoltura; oggi le cose sono molto diverse ed è
necessario razionalizzare il lavoro per rendere la pratica dell'apicoltura redditizia e
soddisfacente.
Stabiliamo ora le varie operazioni da svolgersi mese per mese e che, in corretta
successione, rendono il lavoro più razionale e migliorano spesso la quantità e la qualità del
raccolto.
Per comodità cominciamo dal mese di Gennaio, in questo mese operazioni dirette sulle api
e sugli alveari sono da sconsigliare tranne che in casi di forza maggiore oppure in presenza di
temperature che superino i 16 gradi ed in presenza di sole, perché le api sono spesso raccolte
in glomere ed inoltre aprendo l'arnia si disperderebbe il calore che le api anno accumulato per
la loro sopravvivenza.
Nel caso si verifichi nell'arnia una carenza di alimento dovuta ad un troppo rapido utilizzo
delle riserve si può intervenire con la nutrizione dall'esterno utilizzando il foro appositamente
predisposto sul coprifavo ed un nutritore esterno appositamente preparato.
In questo mese è possibile compiere tutte quelle operazioni che normalmente non si ha il
tempo di fare durante l'anno, per esempio la riparazione delle arnie danneggiate, la
disinfezione delle arnie non utilizzate mediante il calore o l'uso di disinfettanti, la pulizia e la
disinfezione delle attrezzature che entrano in contatto con il miele, si possono infine armare i
telaini nuovi con il filo di ferro zincato e saldare i fogli cerei.
Nel mese di febbraio nei nostri climi cominciano le prime fioriture di essenze come
l'asfodelo, il mandorlo, le bocche di leone ed altre. Le api cominciano ad uscire inizialmente
per i voli di purificazione per poi iniziare a bottinare, verso la fine del mese è opportuno
iniziare le visite di controllo agli alveari per eliminare le famiglie che eventualmente fossero
malate, riunire quelle orfanizzate e troppo deboli e controllare le condizioni generali di tutte
le arnie.
Per lo svolgimento di queste visite è opportuno attendere una giornata di sole ed una
temperatura di circa diciotto - venti gradi, durante questa visita si devono verificare
soprattutto le seguenti condizioni:
a) stato di salute della famiglia;
b) presenza e condizioni di salute della regina;
c) presenza della covata e sue condizioni;
d) quantità di miele e di polline presenti nell'alveare;
e) presenza di parassiti;
f) condizioni dei favi.
Nel mese di marzo bisogna intensificare le visite per evitare, per quanto possibile, la
sciamatura; purtroppo non è possibile evitare completamente questo fenomeno, è pero
possibile attenuarne gli effetti innanzitutto con una corretta gestione delle famiglie,
4intervenendo per fornirgli i melari al momento giusto e suddividendo le famiglie per
formarne di nuove come spiegato nella dispensa n. 5.
Molto importante è la selezione delle famiglie dal punto di vista dell'attitudine alla
sciamatura, generalmente il numero delle famiglie aumentava mediante la cattura degli
sciami, perciò più una famiglia sciamava più si riproduceva e più aumentavano le famiglie
con tendenza alla sciamatura; oggi invece si preferiscono le famiglie con una scarsa
propensione alla sciamatura ed è proprio da queste che si deve partire per la formazione di
sciami artificiali, regine e nuclei.
Le famiglie che manifestassero forte tendenza alla sciamatura vanno orfanizzate, la loro
nuova regina deve provenire da una famiglia che non ha la tendenza alla sciamatura.
Un'altra operazione che deve essere effettuata in questo periodo è la messa in opera dei
melari e degli escludiregina.
E' opportuno in questo mese o nel successivo sostituire quei favi che per un motivo o per
l'altro si siano danneggiati, questi favi devono essere spostati al lato dell'arnia e, durante una
visita sostituiti con un foglio cereo o con un favo già costruito.
Durante questo mese, soprattutto nelle zone costiere, può iniziale la produzione di nuclei e
di regine, dato che spesso vi è già la presenza di fuchi in volo, cioè maturi sessualmente e
perciò in grado di fecondare le nuove regine.
Nel mese di aprile si deve continuare l'opera di prevenzione della sciamatura e la aggiunta
di nuovi melari con fogli cerei o favi costruiti. Questo è anche il mese più adatto per la
produzione di nuclei e la sostituzione primaverile della regina.
Data la variabilità delle produzioni inoltre in molte zone è il caso di iniziare le operazioni di
spostamento delle famiglie per seguire le fioriture, operazione che prende il nome di
nomadismo, oppure, per lo meno, di preparare le famiglie per il trasporto.
Inoltre nel mese di aprile si può cominciare il lavoro di smielatura in laboratorio, dato che i
primi melari pieni sono stati già prelevati dalle famiglie.
Nel mese di maggio si continuano le operazioni di smielatura e, nel caso si effettui il
nomadismo, si continuano gli spostamenti delle casse in produzione per seguire le fioriture
soprattutto nelle zone più alte e più lontane dal mare. In questo periodo è necessario tenere
d'occhio l'arnia per porre rimedio alla eventuale assenza di uova e di covata, sintomo di
mancanza di regina (orfanità) o di sterilità della stessa e mettere sotto controllo la presenza di
eventuali malattie.
Generalmente fra la fine di maggio e l’inizio del mese di giugno in molte zone della
Sardegna si crea un buco temporale nelle fioriture che viene sfruttato per effettuare uno o più
trattamenti tampone, con prodotti biologici data la prossimità delle successive produzioni,
che tengano sotto controllo la incidenza del parassita Varroa destructor, che proprio in questo
periodo ma soprattutto nel periodo compreso fra la seconda meta di giugno ed agosto incide
maggiormente sulla popolazione della famiglia fino ad arrivare a distruggerla.
Nel mese di giugno si deve valutare la presenza di flora mellifera e la eventuale necessita
di trasferire le arnie in zone in cui la fioritura sia ancora in corso; le aziende che praticano il
nomadismo devono sistemare gli alveari in modo che questi siano ombreggiati per le ore più
calde della giornata, le altre dovrebbero opportunamente coprire le arnie con materiale
ombreggiante; molto importante è anche la presenza d'acqua non inquinata che deve essere
sempre a disposizione delle famiglie.
Alla metà del mese inizia, nelle zone più precoci, la fioritura dell’eucalipto, che in genere si
protrae per circa 25 giorni e che da alla famiglia un notevole apporto di miele e di polline.
5 Nel mese di luglio, si può effettuare un'unica visita generale degli alveari con un controllo
generale del nido e l'aggiunta di escludiregina e melario e, nelle zone in cui la fioritura si
protrae più a lungo, la asportazione degli ultimi melari contenenti il miele di eucaliptus.
In questo mese sono effettuati solitamente i trattamenti di controllo o trattamenti tampone
contro la Varroa con prodotti evaporanti e con acido ossalico.
Nel mese di agosto è necessario lasciare le api il più tranquille possibile, tenere le famiglie
equilibrate ed aprirle il meno possibile cercando di compiere le visite nelle ore serali e di non
spargere miele per evitare fenomeni di saccheggio da parte delle famiglie più forti nei
confronti di quelle più deboli o con problemi di orfanità e di patologie.
E' opportuno inoltre restringere gli ingressi delle famiglie più deboli oppure, meglio,
allontanarle dalle altre portandole in zone dove le possibilità di saccheggio diminuiscano,
come per esempio postazioni isolate dove ci siano solamente casse della stessa forza.
In questo mese, se si escludono annate particolari o colture poco diffuse in Sardegna, come
per esempio il girasole irriguo, non c’è alcun tipo di apporto di nettare e di polline verso la
famiglia e le api possono manifestare del nervosismo attaccando animali o uomini che
imprudentemente si avvicinassero agli apiari.
Il mese di settembre è quello più indicato per compiere tutte quelle operazioni importanti
per un corretto invernamento degli alveari per esempio il trasferimento delle famiglie in arnie
pulite e disinfettate in modo da potere poi lavorare sulle altre per la manutenzione e per la
disinfezione, in questo periodo è opportuno inoltre restringere l'ingresso dell'arnia sia per non
disperdere il calore sia per evitare l'ingresso di insetti parassiti o altro.
In questo mese ci sono poi una serie di importanti fioriture che possono permettere un
ulteriore raccolto di miele tipo millefiori, se nella zona sono presenti in abbondanza piante di
Inula viscosa o carrubo, rosmarino, lavanda. Si deve inoltre iniziare la preparazione delle
famiglie migliori per la raccolta del miele di corbezzolo nutrendole eventualmente con
sciroppo per permettere nel mese successivo un buon raccolto di quel prezioso nettare.
In caso contrario nel locale dove verranno conservati i telaini, fino al mese di dicembre, è
opportuno effettuare una disinfestazione con anidride solforosa ogni due - tre settimane per
evitare che i favi siano attaccati dalla tarma della cera.
In settembre poi se la raccolta è finita e i melari sono già stati prelevati, si può procedere
con il trattamento chimico antivarroa con l'apistan, il perizin, il folbex o con metodi biologici.
Il mese di settembre e anche il migliore per effettuare la sostituzione delle regine nelle
famiglie da sciame e per la costituzione di nuovi nuclei immediattamente dotati di regina
feconda (nata percio nel mese di agosto) che, fatti correttamente svernare almeno su cinque
telai da nido e con abbondante quantità di scorte, daranno origine nella primavera successiva
a famiglie produttive e con pochissimi problemi di sciamatura.
Nei mesi di ottobre e novembre, dopo avere tolto i melari e gli escludiregina, si effettua un
ultimo controllo della situazione sanitaria dell'arnia e della covata, si restringono le arnie
poco popolate aggiungendo il diaframma e verificando se la quantità di provvista presente è
sufficiente per fare trascorrere l'inverno alle api.
In Sardegna questi sono i mesi in cui si può effettuare il raccolto di un particolare tipo di
miele, il miele di corbezzolo che è caratterizzato dal fatto di avere un forte sapore amaro. Le
famiglie che sono trasportate nelle località dove questa fioritura è abbondante vengono
sfruttate ulteriormente ed è necessario ripetere le operazioni di corretto invernamento e
trasportarle a valle o in zone dal clima più mite una volta che il raccolto è terminato.
6 In queste zone le api possono tranquillamente completare il loro svernamento e subire i
trattamenti di pulizia dalla varroa (trattamento eradicante invernale) che devono portare la
popolazione dell'acaro ad un numero non superiore alle 10 - 15 unità.
Nei mesi di novembre e di dicembre non si devono effettuare particolari operazioni
all'interno dell'alveare, per controllare lo stato di salute della famiglia è sufficiente osservare
l'ingresso dell'arnia nelle giornate più tiepide e serene per controllare le api che effettuano i
voli di purificazione, se sul predellino dell'alveare si noteranno api morte, residui di covata,
insetti morti o altre anomalie a volte è opportuno fare una visita al nido, tenendo presente che
deve restare aperto il più breve tempo possibile e comunque in giornate assolate con una
temperatura di almeno 14 - 16 gradi.
E’ opportuno in ogni caso effettuare almeno una visita mensile alle famiglie per
controllarne lo stato generale e verificare la presenza di una sufficiente quantità di miele
immagazzinato che permetta alla famiglia di sopravvivere all’inverno.
In questo mese si devono inoltre effettuare le opportune disinfestazioni delle arnie vuote e
dei melari non dimenticando di disinfestare, in caso di alte temperature, una volta al mese
con l'anidride solforosa i locali dove sono conservati i telaini da melario e soprattutto quelli
da nido che hanno contenuto covata per evitare gli attacchi da parte della tarma della cera
Naturalmente il buon senso, la conoscenza del clima della zona e soprattutto la pratica
suggeriranno agli apicoltori il giusto periodo in cui tutte quelle operazioni per una corretta
"gestione" degli alveari in suo possesso dovranno svolgersi.
Sono bellissimo...
Administrafan