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Acquerelli, dipinti, illustrazioni di libri, rarissimi tessuti, tappeti, oggetti e armi tempestate di pietre preziose: con oltre 130 opere meravigliose e mai viste in Italia, la Fondazione Roma Museo di Palazzo Sciarra racconta le vicende di 'Akbar. Il Grande Imperatore dell'Indià. Un regno che durò mezzo secolo, dal 1556 fino al 1605, e di cui l'importante esposizione (allestita da domani) illustra le grandi trasformazioni storiche, gli eventi politici e sociali ispirati da un uomo sempre teso al dialogo artistico, culturale e religioso.
L'imperatore Akbar - ha detto il presidente della Fondazione Emmanuele Francesco Maria Emanuele, intervenuto alla vernice per la stampa - è un sommo esempio di come la cultura possa fungere da volano per la comprensione reciproca tra civiltà e religioni diverse". I visitatori, ha proseguito, "saranno indotti a una profonda riflessione sui concetti di tolleranza, apertura, comprensione del diverso da sé". E questo perché Jalaluddin Muhammad Akbar "non cambiò solo l'India, ma riuscì ad affermare nel mondo un progresso intellettuale che coinvolgeva al contempo la sfera spirituale e quella secolare degli individui del suo paese". Curato da Gian Carlo Calza, il percorso espositivo si snoda in cinque sezioni ricostruisce la storia del sovrano, chiamato Akbar, il più grande, le sue battaglie, le sue vittorie, le sue utopie. Terzo re della dinastia imperiale dei Moghul (durata fino all'annessione alla corona britannica nel 1858) e discendente di Chinggis Khan, Akbar succedette al padre a soli tredici anni e in breve tempo conquistò gran parte del subcontinente, fino ad assumere il controllo dell'intero regno, aprendo così una nuova era per l'India. Il musulmano Akbar ripudiò infatti ogni forma di estremismo religioso e mirò all'integrazione delle varie etnie e delle religioni autoctone con l'Islam. Chiamò a corte eminenti esponenti di ogni credo, nominandoli ministri, eliminò la tassa imposta ai non musulmani e attraverso il matrimonio con Hira si alleò all'antica casta di guerrieri indù. Infine, abolì il concetto di religione di stato e introdusse principi di tolleranza ed eguaglianza tra le fedi, che rimangono ancora oggi eccezionali nella storia dell'umanità
Sono bellissimo...
Administrafan