00 24/03/2012 09:30
Hacker, programmi spia, elettrodomestici che comunicano tra di loro. E la privacy diventa a rischio
MILANO - Le macchine alla conquista dell'uomo. Nella letteratura e nella cinematografia non è certo un tema che ha il crisma della novità. Se poi alle macchine sostituiamo la Rete - di per sé inanimata ma ormai capace di coinvolgere (e di influenzare) ogni settore della vita associata - l'esito è paradossale e si concretizza nella domanda seguente: non c'è il rischio che il web si allontani sempre più dalle esigenze umane? L'ipotesi di un predominio delle applicazioni sulle esigenze individuali non si traduce in un progressivo indebolimento dell'efficacia del mezzo in sé? E soprattutto non c'è un problema di privacy connaturato alla comunicazione tra oggetti tramite wireless o via satellite (Internet of Things, ovvero il «web delle cose» e la sua antesignana machine-to-machine)?
INTERNET OF THINGS - Precisa Angela Tumino, responsabile dell'ultima ricerca dell'Osservatorio Internet of Things del Politecnico di Milano, che l'equivoco stia nel considerare identiche cose assai diverse: «l'Internet delle Cose è senza ombra di dubbio il futuro e si basa sull'effettivo utilizzo di oggetti intelligenti (gli "smart objects" sono 3,9 milioni in Italia, ndr) capaci di interloquire tra loro scambiandosi una serie di dati in wireless. Quello studio fa invece riferimento a una tendenza in atto nell'utilizzo di internet che sembra quasi marginalizzare l'intervento dell'utente in carne e ossa. Ad ogni modo la privacy è un falso problema, perchè ormai i protocolli di sicurezza sono così alti, tanto che le frodi nel commercio elettronico sono ridotti al lumicino».

IL MACHINE TO MACHINE - L'esempio maggiormente evocativo - se si parla di machine to machine - è quello attinente alle funzionalità della smart home. Così il frigorifero è capace di comunicare con il forno a micro-onde, con la lavatrice, con il lettore dvd e la lavastoviglie. Per ora - al netto di scenari avveniristici - l'esempio degli smart-grid, i contatori intelligenti sono quelli che rappresentano al meglio il futuro che ci attende. Oppure le scatole nere all'interno delle autovetture - peraltro incentivate nell'ultimo decreto liberalizzazioni - grazie alle quali è possibile chiedere soccorso immediato (e automatico) in caso di incidente sfruttando la geo-localizzazione satellitare del veicolo.

L'INTERNET INANIMATO - Niente a che vedere invece con l'uso della Rete degli hackers, degli scrapers (programmi capaci di copiare automaticamente dei contenuti da un sito a un altro), degli spambots, degli applicativi-spia auto-installanti nei pc a insaputa dell'utente. Ecco perché il dato che colpisce è che solo il 49% degli attuali visitatori dei siti ha sembianze umane. Con inevitabile disappunto dei manager It delle aziende e degli esperti in comunicazione e marketing in ottica di fidelizzazione del cliente. Il trionfo dell'inumano sull'umano, del virtuale sul reale. In attesa che gli oggetti in Rete - connessi tra loro attraverso una banda larga finalmente tale - ripristino il dettato primordiale: l'uomo che progredisce utilizzando al meglio le cose che ha attorno a sé.
Sono bellissimo...
Gio71@