No Tav, la polizia sgombra il presidio

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Gio71@
00mercoledì 29 febbraio 2012 06:53

Aggredita la troupe di Corriere Tv
Il ministro Cancellieri: «Dialogo ma fermezza assoluta»



MILANO - Le forze dell'ordine hanno iniziato le operazioni di sgombero dei manifestanti che da due giorni occupano l'autostrada A32 Torino-Bardonecchia all'altezza dello svincolo di Chianocco. Decine di blindati, preceduti da agenti in tenuta antisommossa sono scesi dalle rampe del raccordo, usando gli idranti. Una ruspa seguita da altri agenti si è aperta la strada abbattendo la barricata. È stato dato fuoco alle barricate e si alza un denso fumo visibile anche da lontano. I No Tav che erano sulla carreggiata sono stati portati via di peso dalle forze dell'ordine fino alla rampa che collega la statale all'autostrada. Nessuno scontro ma c'è molta tensione. Sono stati tutti identificati, tra cui Perino. E' arrivata l'autoambulanza e ha caricato una signora di mezza età, svenuta. Non è grave. Un altro manifestante si è ferito alla mano ed è stato soccorso. Circa 500 No Tav, dietro al cordone delle forze dell'ordine, stanno battendo pietre e bastoni sui guard rail urlando "Liberi tutti" e "La Valsusa non si fermerà".
LO SGOMBERO - Sui social network è partito il tam tam per portare sullo svincolo, bloccato da oltre 48 ore, più persone possibile. Lo sgombero - sottolinea la Questura di Torino, in una nota - è stato avviato «dopo circa 53 ore di chiusura della A32, allo svincolo di Chianocco, a seguito del forte disagio subito da tutta la circolazione veicolare», con automezzi fermi e altri che si sono riversati sulle statali 24 e 25, «anch'esse bloccate dagli aderenti al movimento No Tav» a partire da lunedì. Il ripristino della legalità - sottolinea la nota della Questura - si è reso necessario anche «a seguito delle aggressioni subite, anche mercoledì, da alcuni operatori degli organi di informazione» presenti nell'area.

TANGENZIALE DI TORINO - In serata una ventina di manifestanti del movimento No Tav hanno bloccato anche l'uscita della tangenziale di Torino di Corso Francia a Rivoli. La manifestazione, hanno annunciato, si svolgerà come avvenuto martedì, fermando il traffico alternativamente in uscita e in entrata con intervalli di pochi minuti.

L'AGGRESSIONE - In mattinata una troupe di H24 che per Corriere Tv riprende in diretta la protesta in Valsusa è stata aggredita intorno alle 12 di mercoledì a Chianocco. Una quarantina di ragazzi, 4-5 a volto coperto, hanno circondato i tre operatori, li hanno fatti scendere dall'auto di servizio. I due sono stati minacciati, gli è stato intimato di consegnare le chiavi del mezzo dove avevano il materiale per fare le riprese che è stato danneggiato. I tre sono autori del video sulle ingiurie di un militante No Tav a un carabiniere. Gli aggressori si sono fatti consegnare i documenti, due smartphone e le chiavi del mezzo a cui hanno sgonfiato le gomme.

CANCELLIERI - «Penso che con il dialogo si possano risolvere molti problemi» ma «su certe cose sono per una fermezza assoluta», ha detto il ministro degli Interni, Annamaria Cancellieri, rispondendo ai giornalisti commentando l'aggressione. «L'opera è di tale importanza nazionale, per la nostra e per le future generazioni, che non si può mettere in discussione». «Ciò non toglie - precisa il ministro - una grande apertura. Ho parlato con il prefetto di Torino e con i sindaci. C'è la massima attenzione e siamo pronti ad ascoltare tutte le esigenze e posizioni, ma senza mettere minimamente in discussione l'opera». Quanto ai timori su un'ulteriore escalation di violenze, «mi auguro di no, che non ci sia», dice il ministro. «Il mio invito - aggiunge - è proprio quello, rivolto a tutte le persone di buon senso: parliamo, se possiamo fare qualcosa di più e di meglio non solo io ma tutto il governo è pronto a farlo».

INTIMIDAZIONI - L'aggresione dopo una giornata (quella di martedì) di violenza e tensione tra forze dell'ordine e manifestanti che ormai da due giorni occupano lo svincolo di Chianocco dell'A32 Torino-Bardonecchia. I blocchi degli attivisti No Tav si sono spostati sulla statale 25 del Moncenisio. Dopo gli scontri, le barricate dei manifestanti sono state rimosse e subito ricostituite a pochi metri di distanza. A farne le spese sono anche i giornalisti giunti per documentare la protesta. Anche una truppa di Mediaset ha subito delle intimidazioni. Prima ancora una reporter è stata minacciata con un cacciavite puntato alla gola.

Il no tav al carabiniere: "Vuoi sparare pecorella"

APPELLO - Sandro Plano, il rappresentante dei sindaci della ValSusa, uscito dalla riunione in prefettura, ha lanciato un appello ai No Tav: «Chiedo di rimuovere al più presto i blocchi in Val di Susa al fine di evitare disagi alla popolazione e di venire incontro alle esigenze dell'alta val di Susa, che è rimasta penalizzata per quanto riguarda l'offerta turistica». Il presidente della Provincia, di Torino Antonio Saitta, che era presente all'incontro, attacca Plano. «Questa mattina in prefettura - spiega - ci ha di fatto proposto di barattere lo stop dell'allargamento del cantiere di Chiomonte con la ripresa del traffico stradale e autostradale che gli estremisti No Tav da due giorni stanno mantenendo. Parole gravi, inaccettabili da parte di un amministratore pubblico». «Siamo tutti molto preoccupati - prosegue Saitta - per la tensione che bande di criminali anarchici stanno facendo crescere in Val di Susa, per questo motivo contesto l'atteggiamento di Sandro Plano che con le sue parole lascia intendere una stretta connessione fra lui e chi aggredisce forze dell'ordine e giornalisti, che hanno il solo torto di trovarsi in val di Susa per svolgere il loro lavoro».

TRE INCENDI IN CONTEMPORANEA - Se, però, la tranquillità non mancava ai posti di blocco durante la seconda notte di proteste, tre incendi si sono sviluppati contemporaneamente nelle vicinanze. Intorno alle 23.00 una Panda verde, parcheggiata su una strada parallela alla statale 25, ha cominciato a bruciare. Le fiamme, che si sono alzate fino a 2-3 metri di altezza, si sono propagate anche alle due vetture a fianco e a un pezzo di bosco. Si tratta di tre auto di manifestanti. La prima camionetta di pompieri che è arrivata non aveva l'acqua e ha soltanto messo in sicurezza il perimetro. Il secondo dei mezzi dei pompieri è arrivato mezz'ora dopo e ha iniziato a domare le fiamme. In contemporanea sono andati a fuoco anche un magazzino di legname e pellet, proprio sulla rotonda dove inizia il concentramento e il telone di un tir, fermato dalla protesta, a Bruzolo, un paese vicino a Chianocco e sempre lungo la statale. Il camionista, dell'Europa dell'Est, era ancora a bordo. Non ci sono comunque stati feriti.

No Tav, auto degli antagonisti incendiate
               
«ATTO DI RITORSIONE» - Per i militanti No Tav gli incendi sono «evidentemente stati appiccati ai danni del movimento stesso», come ha spiegato Luigi Casel, uno dei leader No Tav. L'episodio ha incrinato il clima di una serata molto più partecipata rispetto alla sera prima, con musica, danze e falò e partecipazione. Il fiato è ancora sospeso per Luca Abbà, il militante rimasto ferito lunedì mattina alla Maddalena di Chiomonte cadendo da un traliccio dell'alta tensione sul quale era salito per protestare contro l'ampliamento del cantiere. Abbà, ricoverato al Cto di Torino, è in condizioni stabili anche se gravi a causa delle ustioni e dei traumi riportati.

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