Legge di Stabilità: Enrico Letta, “Non sono Babbo Natale”

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Giordy71@
00venerdì 20 dicembre 2013 23:20
Legge di Stabilità: Enrico Letta, “Non sono Babbo Natale”

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Montecitorio ha detto si alla Manovra. A favore hanno votato 350 deputati, contro 196, uno si è astenuto. Il testo con le modifiche passa ora al Senato che lunedì lo esaminerà per il sì definitivo.

Dopo le polemiche degli enti locali, verrà fatto un decreto per correggere le detrazioni Tasi, la tassa sui servizi indivisibili, per le famiglie e coprire il mancato gettito ai Comuni di circa 1,2-1,3 miliardi. Oggi l’Aula voterà gli altri due documenti di Bilancio, vale a dire il ddl di Bilancio e la Nota di variazione.

Forza Italia, Lega Nord e Movimento Cinque Stelle non hanno mai smesso di criticare il testo passato alla Camera. “Con questa legge di stabilità sicuramente per gli italiani il 2014 sarà molto peggio del 2013: più si tassa e più si uccidono i consumi di un Paese. Come faranno gli italiani ad avere fiducia in un governo che ha due pesi e due misure? Non abbiamo dubbi sul fatto che essi capiscano bene il voto di sfiducia di Forza Italia”, ha dichiarato la deputata di FI Daniela Santanché.

Il premier Letta ha annunciato un provvedimento sul rientro dei capitali e il ministero dell’Economia ha bloccato l’aumento del canone Rai nel 2014. Enrico Letta a chi chiede più risorse ha detto: “Ci vuole la prudenza del buon padre di famiglia, lo dico a chi in Italia preferirebbe in questa fase che ci fosse un Babbo Natale, invece servono scelte equilibrate”.

Per quanto riguarda il criticato provvedimento sulle sale giochi, grazie al quale il governo ridurrà i trasferimenti alle Regioni e agli enti locali che emanano norme restrittive contro il gioco d’azzardo, all’interno del decreto “salva Roma” approvato giovedì al Senato, l’esecutivo ha fatto una marcia indietro. “Stiamo lavorando per tenere conto del problema, le soluzioni che vanno trovate devono essere condivise dall’intero governo e dall’Anci” ha affermato il sottosegretario all’Economia Pier Paolo Baretta, interpellato alla Camera.

Al governo e al ministero dell’Economia intanto stanno cercando le risorse per coprire il buco di un miliardo e 500 milioni aperto dal pagamento della seconda rata dell’Imu.
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