Le strisce delle zebre? Allontanano gli insetti

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Giordy71@
00mercoledì 7 marzo 2012 00:12
Grazie a forma e colore esercitano una funzione repellente. I risultati di uno studio ungherese
MILANO - Le strisce delle zebre non sono più un mistero. A svelare l'arcano è uno studio ungherese, pubblicato sul Journal of Experimental Biology, che ha spiegato come i segni bianchi e neri abbiano la funzione di proteggere questi animali dagli insetti e dai parassiti della savana.
DIBATTITO NELLA COMUNITA' SCIENTIFICA - Il mantello a strisce è da tempo oggetto di dispute all’interno della comunità scientifica. Nel corso degli anni sono state avanzate diverse ipotesi: alcuni pensavano che i segni fossero utili alla mimetizzazione - «i leoni non distinguono i colori e potrebbero confondere le strisce con i fili d'erba» - altri hanno pensato invece che aiutassero le zebre a riconoscersi tra loro. Ma nessuna di queste teorie aveva mai soddisfatto del tutto gli studiosi. Fino a quando un gruppo internazionale di ricercatori svedesi e ungheresi ha scoperto come la geometria e l'accostamento di colori delle strisce sia poco attraente per tafani, zanzare e mosche cavalline. Ad attirare questi insetti è, infatti, il riflesso della luce dell'acqua sulla pelle degli animali. Il riverbero di solito è orizzontale e serve agli insetti per individuare i bacini in cui possano deporre le uova. Quindi la disposizione verticale delle zebre disorienta i parassiti.

LUCE RIFLESSA E COLORE - Ma non solo. A fungere da repellente naturale sono anche i colori. Studiando un'infestazione di mosche in un allevamento di cavalli in Ungheria, i ricercatori hanno osservato infatti che il manto bianco e nero non piace agli insetti succhia-sangue. Nel caso del nero e del marrone, la luce viene riflessa in forma polarizzata lungo un piano orizzontale. Questo effetto attira molto alcuni insetti, come quelli volanti che si nutrono con il sangue dei cavalli. A differenza dei mantelli scuri, quelli bianchi , invece, riflettono la luce in forma non polarizzata: le onde elettromagnetiche viaggiano su ogni piano e per questo non sono appetibili per i tafani. Ed ecco spiegato perché i cavalli con il mantello bianco sono di solito molto meno infastiditi da simili insetti rispetto agli altri equini con colorazioni più scure. Le zebre però presentano entrambi i colori, bianco e scuro, caratteristica che lasciava perplessi gli studiosi. Poi, la scoperta: «Più sono sottili le strisce, meno i tafani vengono attirati», ha spiegato alla Bbc una delle autrici della ricerca, Susanne Akesson dell'Università di Lund, in Svezia.
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