LA STORIA DI CONSONNO, DA BORGO A CITTA' DEI BALOCCHI

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Giordy71@
00domenica 23 settembre 2012 08:07
Storia di una speculazione che distrusse un borgo
La storia dell'antico borgo di Consonno, in comune di Olginate (Provincia di Lecco), è di quelle che sono retaggio dei ruggenti anni Sessanta, quando un improbabile "Grande Ufficiale Conte Mario Bagno", imprenditore senza scrupoli, decise di acquistare in un colpo solo l'intero tenimento di Consonno, tipico borgo brianzolo sul Monte di Brianza
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00domenica 23 settembre 2012 08:09
"Un paese vuol dire non essere soli, sapere che nella gente, nelle piante, nella terra c'è qualcosa di tuo e che anche quando non ci sei resta ad aspe
Tutto il borgo venne demolito per realizzarvi una improbabile città dei divertimenti, una sorta di "Las Vegas" della Brianza. Bagno mise insieme un'accozzaglia di reperti e testimonianze che richiamavano tutti i luoghi del mondo e della storia, che prese il posto dell'antico borgo, di cui vi racconteremo in queste pagine la storia e vi mostreremo inedite immagini. "A Consonno il cielo è più azzurro", recitavano gli striscioni di benvenuto di chi, varcata la porta d'entrata con due armigeri medioevali fantocci in posizione di guardia, saliva all'improbabile minareto.
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00domenica 23 settembre 2012 08:11
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00domenica 23 settembre 2012 08:12
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00domenica 23 settembre 2012 08:13
Un piccolo borgo sul Monte di Brianza
Immaginatevi una Brianza ancora verde smeraldo, punteggiata di cascine e borghi. Tra i laghi briantei e l'Adda si erge il Monte di Brianza, cuore della vera Brianza storica: ovvero il luogo dove il nome "Brianza" compare sui più antichi documenti. Un colle che raggiunge e supera gli 800 metri, il cui vertice è simile ad un triangolo: sulla base d'Est, l'eremo di San Genesio, posto a 822 metri di quota, che con il suo colore bianco del campanile che si slancia nel cielo spicca ancora oggi nel verde; sulla base d'Ovest, il monte Crocione, che svetta a 877 metri; al vertice di Nord, il monte Regina, coperto da castagneti, che raggiunge gli 817 metri. Sul versante che scende verso Est dal monte Regina, su un balcone naturale posto a 634 metri di quota tra la cima e l'Adda, ecco il borgo di Consonno, tra selve castanili e prati e campi. Un luogo dove la vita scorre faticosa, come quella del Novecento in tutta la Brianza, con la vita contadina che cede sempre più lo spazio alla tentazione della fabbrica. Una vita faticosa ma serena... Consonno aveva una discreta economia locale, sostenuta dalle castagne, ricco frutto dei castagneti che lo circondavano, ed un portentoso sedano, che la tradizione vuole tipico di Consonno. Sedano e porri venivano raccolti dai consonnesi, puliti, raccolti a mazzi e trasportati a Olginate lungo la mulattiera, utilizzando anche una particolarissima slitta di cui potete trovare una preziosa ricerca nella pagina dei ricordi.
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00domenica 23 settembre 2012 08:14
Ma il vero problema di Consonno è che nessun abitante (a inizio Novecento abitano a Consonno circa 300 persone) possiede la casa che abita o i terreni che conduce. Il borgo e i circa 170 ettari tra boschi e campi che lo circondano sono, a metà del Novecento, infatti di proprietà della "Immobiliare Consonno Brianza", posseduta dalle famiglie Verga e Anghileri. Nel 1962 i titolari di quote di questa società sono il Commendator Domenico Anghileri (nato nel 1891), Viviana Anghileri (1927), il Commendator Domenico Verga (1894), Dora Verga (1920), Virginia Verga (1924), Giovanni Verga (1921) e Vittorio Verga (1932). In pratica tutto il tenimento di Consonno è posseduto interamente, tramite la società immobiliare, da queste persone.
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00domenica 23 settembre 2012 08:15
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00domenica 23 settembre 2012 08:16
Eccovi uno spaccato di Consonno prima della distruzione, facendo riferimento alle mappa catastale riportata qua sopra (almeno per una volta il ritardo dell'aggiornamento del catasto è provvidenziale): a Sud, in giallo, la chiesa di San Maurizio con l'annessa "casa del cappellano" con quattro vani disposti su due piani; nel centro del borgo, da Ovest a Est: in viola la "casa uso bottega vendita privativa" di otto vani su due piani, al centro in verde il caseggiato che ospitava al piano terra l'osteria, a destra in marroncino la "casa di abitazione ad uso uffici comunali" di otto vani su due piani (fino al 1928 Consonno era un comune autonomo, poi venne annesso a Olginate). Significativa e curiosa è anche la toponomastica. Eccovi le antiche vie del paese: via della Chiesa di Basso, via Fontana, via della Spinada, via del Rizzolo. Quest'ultimo nome abbastanza curioso ci fa supporre che tale toponomastica possa essere collegata alla più tipica pavimentazione delle strade dei paesi di Brianza, l'acciottolato in ciottoli di fiume, dialettalmente definito "Risciul": da qui l'italianizzazione in Rizzolo. Ma è solo una supposizione.
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00domenica 23 settembre 2012 08:17
Consonno all'inizio degli anni Sessanta del Novecento viene descritto come un "insieme di terreni, boschi, fabbricati rurali intersecati da corsi d'acqua, anditi (sentieri), stradette, mulattiere di forma irregolare". L'accesso si ha dal paese di Olginate tramite una lunga mulattiera. Gli abitanti erano però già scesi ad una sessantina. Nell'immagine qui sotto potete vedere una bellissima foto d'epoca del borgo, con un tipico gelso (in dialetto muron, le cui foglie servivano per alimentare i bachi da seta) in primo piano, come fosse una sentinella.
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00domenica 23 settembre 2012 08:18
La chiesa dedicata a San Maurizio è di antica fondazione, probabilmente alto medievale, ed è già citata da Goffredo da Bussero nel suo celeberrimo "Liber Notitiae", praticamente un censimento di tutte le chiese della Diocesi di Milano nel Trecento. L'interno è arricchito nella navata centrale da dipinti murali di buona mano mentre la facciata presenta un pronao di gusto settecentesco. L'adiacente casa del cappellano presenta sopra il portale d'ingresso un affresco, raffigurante lo stemma nobiliare di un abate commendatario di San Pietro al Monte.
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00domenica 23 settembre 2012 08:18
Ecco in altre parole com'era il borgo protagonista della nostra storia: un gruppo di case raggruppate attorno alla chiesa, al comune, all'osteria, all'unica bottega del paese, un cimitero, verso Nord, tutto intorno prati e campi e boschi.
E il tempo scorre sereno... Immaginate.
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00domenica 23 settembre 2012 08:20
L'arrivo del Conte Mario Bagno
Per l'antico borgo di Consonno l'inizio della fine coincide con l'arrivo in paese del Conte Mario Bagno, eccentrico imprenditore, che aveva messo gli occhi su Consonno, minuscolo paese in una posizione panoramica facilmente raggiungibile da Milano, per un suo grande progetto che per potersi realizzare aveva solo una modalità: la distruzione dell'antico borgo e la costruzione di una grande nuova Consonno, ma come città dei balocchi. Siamo negli anni Sessanta, in pieno boom economico. L'attenzione ai valori ambientali non è ancora nata. Nella Brianza vengono costruiti enormi condomini, vaste aree di campagna vengono distrutte per fare posto ad interi quartieri, ma nessuno era mai arrivato a tanto: distruggere completamente un paese. Ci pensa il Conte Mario Bagno, che in quegli anni con la sua impresa edile costruiva strade, autostrade e piste di aeroporti in tutta Italia.
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00domenica 23 settembre 2012 08:21
Giunge quindi una data storica per l'antico borgo di Consonno: con atto notarile dell'8 gennaio 1962, le famiglie Anghileri e Verga, proprietarie per il tramite della Immobiliare Consonno Brianza di tutta Consonno, cedono tutte le quote di partecipazione della società alla famiglia Bagno: ne è capofamiglia il "Grande Ufficiale Mario Bagno, Conte di Valle dell'Olmo", come si legge nell'atto notarile, industriale, nato a Vercelli il 24 febbraio 1901, la moglie Edmea Beretta, casalinga, nata a Pavia il 17 maggio 1908 ed i figli Osvaldo Bagno, geometra, nato a Vercelli il 17 gennaio 1939 e Maria Teresa Bagno, casalinga, nata a Vercelli il 27 gennaio 1934. Il passaggio di quote e conseguentemente l'acquisto di tutto il borgo di Consonno avviene per il prezzo di 22.500.000 lire. Per Consonno è l'inizio della fine. "Costruirò una nuova strada" disse il Conte Bagno. Detto e fatto. Da quel momento Mario Bagno, per gli anziani del posto, diventa il "Conte Amen".
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00domenica 23 settembre 2012 08:22
L'imprenditore propone all'Amministrazione Comunale guidata dal sindaco Luigi Viganò di realizzare una strada camionabile per unire Olginate a Consonno. Con delibera di Consiglio Comunale numero 30 del 1961 il Consiglio Comunale approva il progetto della nuova strada, che andava poi donata al Comune. La nuova strada fu presto realtà ad opera dell'impresa del Conte Bagno, ma da quella nuova via per un collegamento comodo ad Olginate iniziarono ad affluire, ruspe, camion e betoniere. Fu l'inizio della fine.
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00domenica 23 settembre 2012 08:23
In un primo tempo il Conte Bagno diede ad intendere che le caratteristiche agricole del borgo sarebbero rimaste inalterate seppur integrate da un incremento turistico: in quel periodo inoltre la crisi dell'agricoltura indusse molta gente a lasciare il paese per trovare lavoro nelle industrie sorte a Olginate. Chi aveva scelto di restare a Consonno vedeva di buon occhio l'idea di far diventare Consonno un centro agro-turistico: gli alberghi avrebbero portato lavoro e turisti che potevano acquistare i prodotti della terra. Ben presto però il Conte Bagno fa capire che mira alla costruzione di una pacchiana Las Vegas della Brianza.
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00domenica 23 settembre 2012 08:23
L'imprenditore non si ferma davanti a nulla e casa dopo casa il vecchio borgo di Consonno cade: alla fine dei lavori si salveranno solo la Chiesa di San Maurizio con l'attigua casa del cappellano ed il cimitero, posto su un poggio a Nord di Consonno. I consonnesi ricordano ancora oggi i giorni della demolizione. "Le ruspe attaccavano le case con ancora all'interno gli abitanti o gli animali nelle stalle - ricorda Roberto Milani - bisognava scappare fuori in fretta e furia".
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00domenica 23 settembre 2012 08:24
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00domenica 23 settembre 2012 08:24
Anche la collina adiacente al cimitero viene attaccata dalle ruspe: limita il panorama e il Conte Bagno la fa abbassare con esplosivo e ruspe, in modo che si possano ammirare da Consonno il Resegone e le Prealpi lecchesi. Consonno città dei balocchi nasce senza un progetto ma estemporaneamente: il Conte Bagno fa costruire quanto pensa una mattina ed il giorno dopo fa demolire quanto costruito perchè ha cambiato idea.
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00domenica 23 settembre 2012 08:24
Anche la collina adiacente al cimitero viene attaccata dalle ruspe: limita il panorama e il Conte Bagno la fa abbassare con esplosivo e ruspe, in modo che si possano ammirare da Consonno il Resegone e le Prealpi lecchesi. Consonno città dei balocchi nasce senza un progetto ma estemporaneamente: il Conte Bagno fa costruire quanto pensa una mattina ed il giorno dopo fa demolire quanto costruito perchè ha cambiato idea.
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00domenica 23 settembre 2012 08:25
L'opera delle ruspe muta l'equilibrio idrogeologico della zona: nel novembre 1966 le continue piogge favoriscono lo slittamento verso valle di ingenti quantità di fango e pietrisco; nell'aprile del 1967 un nuovo movimento franoso invade la strada che congiungeva le frazioni di S.Maria, Albegno e Parzanella con Olginate. Ma il conte Bagno non si ferma neanche di fronte ad una denuncia di "Italia Nostra". Alle vecchie case vengono sostituiti nuovi palazzi, sfingi egizie, cannoni, pagode, di tutto un po'. Ma le intenzioni del Conte Bagno sono ancora più preoccupanti e, per fortuna, alcune sue idee sono rimaste irrealizzate.

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00domenica 23 settembre 2012 08:28
Eccovi un sunto della sua mania di grandezza dalle sue vive parole rilasciate in una intervista alla Televisione Svizzera che girava un documentario (clicca qui per vedere in streaming il video della Televisione Svizzera,) - (per visualizzare il video occorre avere installato il Real Player, clicca qui per scaricarlo) sullo scempio: "Farò il circuito in quella zona là - annuncia compiaciuto il conte Mario Bagno guardando il poggio semidistrutto - è uno dei più belli per la zona panoramica quasi d'Europa; vorrei dirlo forte perchè forse un circuito così se avrò i mezzi non ci sarà uguale, è piccolino ma molto elegante; lì sotto farò - aggiunge il Conte Bagno - il campo di calcio, il campo della pallacanestro e del tombarello, che è uno sport che si svolgerà in declino; qui vengono i campi da tennis, delle bocce, e da minigolf, di là dovrà venire la pista del pattinaggio, luna park e uno zoo di bestie da parco e giardino, un grande zoo, con un grande ristorante popolare con orchestrine curiose, è vero, per attirare tutto il pubblico naturalmente". Per fortuna di tutti il programma di sviluppo non trovò completa realizzazione. Ma Consonno nel 1968 era ormai una Las Vegas della Brianza.

I vecchi abitanti che ancora lì risiedevano si trovavano "accampati" nelle baracche dei cantieri del Conte Mario Bagno. L'eccentrico imprenditore tenterà un rilancio di Consonno negli anni Ottanta il cui primo tassello doveva essere la casa di riposo, ma la cosa non riuscì mai a decollare. Consonno diventa di anno in anno sempre più una città fantasma, ed il suo padre e padrone muore il 22 ottobre 1995 alla veneranda età di 94 anni.
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00domenica 23 settembre 2012 08:32
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00domenica 23 settembre 2012 08:32
Panorama di Consonno città dei balocchi in una vecchia cartolina (dalla pagina facebook "Consonno"), a confronto con una immagine aerea del giugno 2009 con la stessa inquadratura (per gentile concessione www.aerofoto.it)

Il Conte Mario Bagno piombò sul borgo di Consonno come un uragano. Ma se già poteva apparire cosa assurda, con gli occhi di oggi, distruggere completamente un intero borgo, cosa assolutamente incredibile appare la volontà di sostituire un tranquillo paesino agricolo della Brianza lecchese con una città dei balocchi.
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00domenica 23 settembre 2012 08:33
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00domenica 23 settembre 2012 08:33
Dalle mappe dell'Istituto Geografico Militare ecco Consonno prima e dopo la "cura" del Conte Bagno: in alto la mappa del 1962, in basso quella del 1974; è evidentissimo quanto è successo: solo il cimitero in alto e la chiesa in basso sono rimaste invariate. Sulla destra è visibile la nuova grande strada di collegamento con Olginate.

Per Consonno iniziano gli anni ruggenti, che raggiungono il loro apice tra la fine degli anni Sessanta e gli inizi degli anni Settanta. Migliaia di persone raggiungono la Las Vegas della Brianza, la città dei balocchi in cui si trova di tutto. Da un improbabile minareto ad una galleria di negozi in stile arabeggiante, da cannoni a armigeri medioevali in posizione di sentinella, da sale da gioco a sale da ballo, da sfingi egiziane a pagode cinesi, da colonne doriche al "Grand Hotel Plaza". Consonno è un grande centro di divertimento che funziona a pieno regime. Ci sono serate danzanti, grandi ospiti (dai Dik Dik a Pippo Baudo e numerosi cantanti degli anni Sessanta), le luci sono sempre accese in questo mondo multicolore in cui tutto invita al divertimento e alla spensieratezza.
Giordy71@
00domenica 23 settembre 2012 08:34
Un cartellino d'epoca di prenotazione del tavolo presso il salone delle feste
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00domenica 23 settembre 2012 08:34
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00domenica 23 settembre 2012 08:35
1967: "In partenza il missile Bagno" (foto del Giornale di Lecco, da "Olginate Ieri e Oggi" - Comune di Olginate 1984)
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00domenica 23 settembre 2012 08:35
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00domenica 23 settembre 2012 08:36
La stampa locale inizia a parlare dello scempio in atto. Nel 1967 il "Giornale di Lecco" titola ironicamente: "In partenza il missile Bagno". Il mondo effimero in costruzione scaturiva dalla fantasiosa mente di "Bagno". Nella immagine qui sopra è ben visibile in primo piano un tempietto con sopra un cannone puntato, con intenti simbolici poco chiari, alla vallata: proveniva direttamente da Cinecittà. Sullo sfondo si intravede il minareto in costruzione.
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