Boss Renault apre cantina, vicino a Siria

Versione Completa   Stampa   Cerca   Utenti   Iscriviti     Condividi : FacebookTwitter
Giordy71@
00lunedì 22 ottobre 2012 23:07
Carlos Ghosn, 'El Ixir', atto di fede in vino e nel futuro
- BASBINA (LIBANO) - La strada che dal Mediterraneo si arrampica fino ai mille metri del villaggio di Basbina passa accanto agli uliveti e al monastero di Kfifan. La pace regna su questa parte della montagna libanese, ma a poche decine di chilometri c'é il confine con la Siria in fiamme e, ancor più vicina, la città libanese di Tripoli, dove si affrontano milizie armate pro e anti-Assad. Eppure proprio qui Carlos Ghosn, il presidente brasiliano-libanese della Renault-Nissan, è tornato per aprire una casa vinicola, scommettendo su un Paese dalla storia travagliata e dal futuro incerto.

"E' uno dei miei primi investimenti in Libano - dice all'ANSA Ghosn, nato in Brasile ma cresciuto a Beirut, dove ha studiato dai Gesuiti - anche se il vino per me è una passione di lunga data. Credo nel futuro di questo Paese. Certo, ci saranno alti e bassi, ma i libanesi hanno le capacità per farcela". I timori di contagio del conflitto siriano in questo Paese che ha conosciuto una terribile guerra civile tra il 1975 e il 1990, hanno imposto una brusca frenata all'economia libanese.

Il pil, che tra il 2007 e il 2010 aveva goduto di una crescita annua media dell'8%, potrebbe segnare addirittura una recessione nei prossimi mesi, secondo le previsioni di alcuni esperti ed istituti bancari. Il mercato immobiliare si contrae e il turismo soffre dopo che i Paesi arabi del Golfo hanno invitato i propri cittadini ad evitare il Paese dei Cedri. "Sì, la crisi siriana fa paura, ma il Libano ha sempre vissuto nelle crisi, ci è abituato, e non ho dubbi che anche questa volta ce la farà", assicura Ghosn. E poi in tempi di preoccupazioni e di angosce "un buon bicchiere di vino è l'elisir che ci vuole", afferma il numero uno della Renault, con un gioco di parole sul nome arabo della nuova casa vinicola di cui è presidente onorario: Ixir, che con l'aggiunta dell'articolo diventa El Ixir, l' 'elisir' delle lingue europee. "A dire il vero - sottolinea Ghosn - io qui sono solo un investitore, perché chi si occupa della produzione è la famiglia Debbané, rappresentata dal presidente, Etienne".

La Ixir, con una produzione annua di 300.000 bottiglie ha cinque vigneti da Jezzine, nel sud del Paese, bombardato dagli israeliani nella guerra del 2006, a Deir al Ahmar nella Valle della Bekaa, in gran parte controllata dalle milizie sciite Hezbollah.

La lavorazione e l'imbottigliamento avvengono in una costruzione di pietra ristrutturata risalente al 18/o secolo, allora residenza di un signore locale, sotto la quale sono state ricavate le sale per le cisterne e le botti. Qui Ghosn, parlando in arabo, riceve gli ospiti per una festa campestre che per lui ha il sapore di una rimpatriata. "Vi chiederete cosa ci fa qui un patron dell'automobile - dice agli invitati -: ebbene, per chi ha a che fare con un'industria fatta di metallo e di grandi investimenti, dove spesso intervengono i governi, ogni tanto fa bene evadere per riprendere le energie. E poi non dimentichiamo, dai tempi dei Fenici, questa terra ha sempre prodotto vino. E con il vino possiamo esportare nel mondo gli aspetti del Libano meno conosciuti, la qualità e la gioia di vivere".
Questa è la versione 'lo-fi' del Forum Per visualizzare la versione completa clicca qui
Tutti gli orari sono GMT-12:00. Adesso sono le 17:43.
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com