Benedetto XVI arriva in Messico Su Cuba: « Abbandoni il marxismo» Ad accogliere il Pontefice una folla di 100 mila fedeli

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Gio71@
00venerdì 23 marzo 2012 20:06
MILANO - «Bienvenido BXVI» recitano striscioni e magliette lungo via Adolfo Mateos, la strada che il Papa percorrerà a bordo della Papamobile fino al collegio Miraflores di Leon, dove alloggerà fino alla partenza per Cuba, lunedì. Messico, prima tappa della visita apostolica di Benedetto XVI. Un breve inchino e un saluto a mani giunte e poi la discesa senza nessun impaccio dalla scaletta dell'aereo. Sono questi i primi gesti di Benedetto XVI al suo arrivo. Il Pontefice è apparso sorridente e in buona forma dopo 14 ore di volo. Ad accoglierlo all'aeroporto di Bajio della città messicana di Silao, il presidente messicano, Felipe Calderon. Ma non solo. Una folla di 100 mila fedeli si è radunata lungo il percorso che seguirà Benedetto XVI dopo il discorso che pronuncerà all'aeroporto.
NUOVI MODELLI - L'ideologia marxista così come concepita non corrisponde più alla realtà ed esorta Cuba a scegliere «nuovi modelli», aggiungendo che la comunità cattolica nell'isola è pronta a collaborare nella costruzione di una nuova società e ad aprirsi a «un dialogo costruttivo per evitare traumi». Questo il messaggio di Benedetto XVI conversando con i giornalisti sull'aereo per il Messico, prima tappa di un viaggio che lo condurrà anche a Cuba. «È evidente che al giorno d'oggi l'ideologia marxista come era concepita non corrisponde più alla realtà e così non può costituire una società -ha detto- devono trovarsi nuovi modelli con pazienza e in modo costruttivo. Questo processo richiede pazienza e decisione e vogliamo aiutarlo con spirito di dialogo per evitare traumi».


SOCIETA' FRATERNA - Il Pontefice ha auspicato la costruzione di una società fraterna e giusta e ha ripetuto che «in questo senso vogliamo collaborare». «È ovvio che la Chiesa è sempre dalla parte della libertà, dalla parte della coscienza e della libertà di religione e in questo senso continueremo a portare avanti il nostro cammino». Benedetto XVI ha poi sottolineato che si reca a Cuba sulle orme di Giovanni Paolo II, nello storico viaggio del 1998 ricordando che in quel viaggio papa Wojtyla pronunciò la famosa frase «che Cuba si apra al mondo e il mondo si apra a Cuba». Parole ritenuto di «assoluto valore» ancora oggi.
La prima volta del Papa col bastone
               
LA PIAGA DEL NARCOTRAFFICO - Quanto al viaggio in Messico, Paese piagato dal narcotraffico, gli è stato chiesto se ha intenzione di dire qualcosa direttamente ai narcotrafficanti, alcuni dei quali si professano cattolici e sono cospicui benefattori della Chiesa. «Bisogna fare tutto il possibile contro questo male che distrugge l'umanità e la nostra gioventù: la prima cosa è annunciare Dio, il giudice che ci ama e che ci spinge al bene e alla verità e a lottare contro il male». «La Chiesa cattolica - ha continuato - deve educare le coscienze, educare alla responsabilità morale e smascherare il male. Deve anche smascherare l'idolatria del denaro che schiavizza l'uomo, e smascherare le falsità, le menzogne e l'inganno». Papa Ratzinger ha ricordato di esser stato in Messico quando era cardinale e ha aggiunto che vi torna «con molta gioia» perchè realizza un vecchio desiderio.

IL PAPA COL BASTONE - A salutare il pontefice alla partenza era stato il Presidente del Consiglio Mario Monti. Il Santo Padre è arrivato allo scalo romano con un elicottero dell'Aeronautica miltare dove c'era ad attenderlo il Premier che lo ha accompagnato, parlando in modo cordiale, sino alla scaletta del Boeing 777 dell'Alitalia. Tra gli altri erano presenti il presidente di Alitalia Roberto Colaninno e l'Amministratore Delegato di Aeroporti di Roma, Lorenzo Lo Presti. In aeroporto il Papa aveva con sè un bastone del quale da tempo farebbe uso in privato. Un messaggio di saluto è stato formulato anche dal Presidente della repubblica Napolitano: «Santità - si legge in una nota- desidero farle pervenire il più sincero ringraziamento per il messaggio che ha voluto cortesemente indirizzarmi nel momento in cui si accinge a partire per il viaggio apostolico in Messico e a Cuba. Grande è l'attenzione con cui l'intera comunità internazionale guarda a questa sua nuova missione, così come intense sono l'attesa e la speranza della popolazioni che si accinge a incontrare e che, sono certo, la accoglieranno con particolare calore»
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