STORIA
La storia si base sulle analisi linguistiche dei diversi popoli, soprattutto asiatici. Ha infatti una lunga reputazione come fungo usato nei riti sciamanici per provocare allucinazioni.
Nelle zone del nord est della Siberia sono stati ritrovati numerosi geroglifici che risalgono al 1000-2000 a.C. con figure di uomini con i funghi messi a cappello. Si tratta della zona abitata dal popolo Chukchi (che abitano la penisola dei Chukchi all’estremità nordorientale dell'Asia tra il Pacifico e il Mare Artico dove lo stretto di Bering la separa dall’Alaska) che ancora usano la Amanita muscaria come inebriante.
Nel Rig Veda (un antico testo sacro indù scritto in sanscrito) che risale al 500 a.C. si parla spesso di un inebriante chiamato "soma" che lo studioso Gordon Wasson nel 1968 ha attribuito alla Amanita muscaria. Confermato anche successivamente da numerosi studiosi anche se alcuni affermano che si tratti della Cannabis.
Recita uno degli inni: "Abbiamo bevuto soma, siamo diventati immortali, abbiamo raggiunto la luce, abbiamo trovato la divinità. Che cosa può fare ora, il nemico per farci del male e che danni possono tramare i mortali? Si espande, Soma oh! La nostra vita per vivere. Queste splendide acque concedono molto, per vivere. Come il fuoco si accende fregando così le acque si accendano! Questo ci aiuterà a trascendere la nostra visione e ad aumentare il nostro benessere!"
Per tutte queste ragioni si ritiene oggi che questo fungo sia la prima pianta psicoattiva più antica che sia stata usata dall'uomo.
Sono numerosi i popoli che ancora oggi hanno tramandato ed usano l'Amanita muscaria: i chikchi, i Lapponi (che attualmente occupa principalmente le terre a nord del Circolo Polare Artico), i Koriak (o Coriachi, di stirpe mongola che vivono nell’ estremo Nord della Kamchatka, ancora oggi popolata da gruppi di nomadi, cacciatori ed allevatori) ed altre popolazioni che gravitano nella zona dello stretto di Bering e della Siberia centrale vicino ai fiumi Ob e Yenisei. In pratica in tutto il vasto territorio della Siberia dove esiste la figura dello sciamano, si consuma ancora oggi questo fungo sia per le pratiche magiche che a scopo curativo. Anche nel continente americano ci sono notizie di due popolazioni, i Chippewa e i Dogrib, al confine tra gli Stati Uniti ed il Canada nella zona dei grandi laghi, che usano questo fungo nei loro rituali sciamanici.
Si pensa che la diffusione dell'uso di questo fungo sia dovuto alla migrazione in tempi preistorici di popolazioni indoeuropee verso l'America dal Kazachistan alle steppe asiatiche, al nord della Germania e alle isole britanniche arrivando fino alla Francia ed all'Italia portando tra l'altro con se anche la conoscenza dell'uso del ferro e del bronzo.
I popoli americani del Messico e del centro America associavano questo fungo con le forze sovrannaturali che controllavano il tempo anche se non c'è documentazione che li associ a pratiche magiche. Nella lingua maya-quiché degli indigeni guatemaltechi la Amanita muscaria era chiamata kakulya (nome preispanico del dio dei lampi) mentre i maya di lingua tzetzal del Messico lo chiamavano yuy chauk (fungo dei lampi). Non si sa da cosa sia derivato questo fatto anche se con il tempo venne associato a divinità più benefiche.
Secondo alcuni studiosi sembra che l'Amanita muscaria fosse usata dai Vichinki prima delle loro scorrerie conferendo loro forza ed aggressività. Questo è stato dedotto dal fatto che un passaggio della mitologia nordica racconta come Odino fu perseguitato dai demoni e che dalla bocca di Sleipnir, il cavallo con sei zampe cadeva una schiuma rossa che si trasformava in funghi.
Altri che usavano l'A. muscaria erano i pescatori di salmoni clandestini scozzesi per dare maggiore resistenza. Bevevano una bibita a base di A. muscaria e wisky conosciuto come Cathy (usato anche oggi) in onore dell'imperatrice Caterina di Russia (foto a lato) che apprezzava molto questa bibita.
Con il tempo l'uso di questo fungo si perse e gli antropologi attribuiscono questo sia ai grandi cambiamenti sociali e culturali avvenuti nel Neolitico sia all'avvento del cristianesimo che ha combattuto da sempre l'uso delle sostanze psicoattive considerate riti pagani. Praticamente solo quando l'Amanita muscaria venne assunta al ruolo di "pianta allucinogena" divenne un fungo velenoso.