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SALVINI

Ultimo Aggiornamento: 22/02/2015 03:10
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Pakistano espulso, Salvini attacca il legale bolzanino Canestrini


Il segretario leghista: «Un avvocato italiano disposto a curare al Tar il ricorso di uno che inneggia all’Isis e al terrorismo».
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TERRORISMO
ISIS
ESPULSIONI
SALVINI


20 febbraio 2015




BOLZANO. La vicenda del pakistano bolzanino espulso dall’Italia con un provvedimento diretto del Ministero dell’Interno nell’ambito delle precauzioni anti terroristiche, rischia di avere eco a livello nazionale.

Ieri sera è stato il segretario della Lega Nord Matteo Salvini a richiamare l’attenzione sui possibili sviluppi del ricorso depositato al Tar del Lazio dall’avvocato Nicola Canestrini, difensore del giovane pakistano. In un messaggio postato su Facebook (che ha ottenuto migliaia di “mi piace” in poche ore), il politico leghista sottolinea come il 23 enne espulso sia stato colpito dal provvedimento in quanto inneggiava pubblicamente al terrorismo. In effetti furono proprio le esternazioni del ragazzo in internet a richiamare l’attenzione delle autorità italiane. Usman Rayen Kahn era solito usare la bandiera dell’Isis come immagine di copertina del suo profilo Facebook, diffondendo posizioni estremiste.

Il post su facebook di Matteo Salvini


Nel messaggio il leghista Salvini sottolinea come il giovane pakistano abbia trovato un avvocato italiano disposto a curargli un ricorso davanti al Tar del Lazio per cercare di ottenere la sospensiva del provvedimento di espulsione ed in seguito il totale annullamento.


Usman Rayen Kahn
«Inneggiano all’Isis e poi ricorrono alla giustizia italiana» scrive Salvini nel post chiudendo con una polemica indiretta nei confronti del governo. «Renzi e Alfano, dove siete?» si chiede Matteo Salvini. Ricordiamo che la prima udienza davanti al Tar del Lazio (per discutere l’eventuale sospensiva) è prevista tra alcune settimane.

Immediata, sempre tramite Facebook, la replica dell'avvocato Nicola Canestrini che si è limitato a richiamare gli estremi di una decisione della Corte Europea del 1987 su un caso di blasfemia nel quale i giudici avevano così concluso: "La libertà di espressione del pensiero implica che vi sia spazio per esprimere e divulgare idee nuove e anticonformiste, e che non siano represse le opinioni che pure urtano o inquietano".
[Modificato da Giordy71@ 22/02/2015 02:26]
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ISIS, SALVINI:ESPOSTO CONTRO IL GOVERNO
Tweet 17 febbraio 2015 13.25 "L'Isis sta organizzando lo sbarco di 200.000 immigrati. Renzi e Alfano collaborano, mettendo a disposizione navi e alberghi. E la Lega presenta un esposto per favoreggiamento dell'immigrazione clandestina: i confini vanno difesi!". Lo scrive su Facebook Salvini. A Radio Padania, Salvini ha denunciato: "Ci sono padani discriminati,vittime di pulizia etnica,coordinata dall'Europa". "Ci stanno chiamando pensionati,che si ritengono discriminati, perché le prefetture non mettono a loro a disposizione hotel dati a richiedenti asilo".
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Isis, Salvini: "Se mi rapiscono non date una lira"




Il segretario della Lega Nord a Mattino 5: "I terroristi vanno bombardati, non finanziati"


Francesco Curridori - Mer, 21/01/2015 - 12:00
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"Se dovessero rapirmi, non pagate una lira". Sul punto Matteo Salvini, ospite di Mattino 5, è stato molto chiaro.


"Se pagate qualcosa per me mettete a rischio la salute di migliaia di italiani che sono in giro per il mondo per lavoro e rischiano di diventare il bancomat dei terroristi", ha detto il segretario della Lega Nord dopo le polemiche sorte sul presunto riscatto pagato per liberare Greta Ramelli e Vanessa Marzullo, le due cooperanti italiane rapite in Siria. "La mia posizione – conclude Salvini – è quella di non dare una lira, di non pagare questa gente. I terroristi vanno combattuti, vanno bombardati non finanziati".
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Salvini
Interrompere subito gli sbarchi, ci portiamo l' ISIS a casa!!!
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Salvini: "Traghettatori per conto dell'Isis?". Renzi: "No a intervento"

Matteo Renzi ha avuto un lungo colloquio telefonico con il Presidente egiziano Abdel Fattah al-Sisi
Pubblicato il 16/02/15 in Videonews|TAGS: salvini, guerra, libia.

Il Presidente del Consiglio Matteo Renzi ha avuto questa mattina un lungo colloquio telefonico con il Presidente egiziano Abdel Fattah al-Sisi, al quale il premier ha espresso il suo cordoglio e solidarietà per le vittime uccise dall'Isis. Al centro del colloquio la lotta contro il terrorismo, con particolare riguardo alla situazione libica, e ai passi politici e diplomatici nel quadro del Consiglio di Sicurezza ONU per riportare sicurezza e pace nel Paese.
L'ITALIA E' PRONTA ALLA GUERRA DI LIBIa
Per il premier in Libia "sta succedendo quello che diciamo da tre anni: la Libia è fuori controllo, lo abbiamo detto in tutte le sedi e in tutte le salse, Nato, G7, Consiglio Ue, continueremo a dirlo perchè è fondamentale che il problema Libia non sia un problema italiano ma internazionale. Ma mi sento di raccomandare a tutti saggezza, prudenza e senso della situazione: non si passi dall'indifferenza totale all'isteria, alla preoccupazione irragionevole".

Quanto alle dichiarazioni di qualche giorno fa del ministro della Difesa Roberta Pinotti circa un possibile intervento militare, Renzi ha risposto: "La visione del governo è una sola, e la condividono tutti i ministri. La proposta è questa: aspettare che il Consiglio di Sicurezza dell'Onu lavori un po' più convintamente sulla Libia, anche se ci sono l'Ucraina, Siria e Iraq, il Medio Oriente". Tuttavia, ha ribadito Renzi, "non è il momento di un intervento militare, la comunità internazionale, se vuole, ha tutti gli strumenti per intervenire".
L'ATTACCO DI SALVINI - Il leader della Lega Matteo Salvini attacca il governo sulla Libia: "L'esecutivo Renzi è pericoloso, parla di guerra a vanvera e ha il ministro Alfano che dice che le mie parole sono incommentabili e in un'intervista ammette che c'è la possibilità che tra i clandestini si nascondano terroristi". Salvini ha rilasciato un'intervista a Radio Padania. "Giovedì Alfano va a Washington e cosa racconta dei 180 mila sbarchi in un anno?". "Leggo sui giornali polemiche inutili e prive di senso sulle mie parole. Ho solo detto di soccorrere e aiutare i clandestini in mare, ma di non farli sbarcare". E infine un nuovo affondo contro il governo: "Parla di guerra e poi facciamo i traghettatori per conto dell'Isis?".
MELONI: "ORA STOP ALL'ACCOGLIENZA" - Stop totale all'accoglienza dei profughi finché l'Isis non sarà cacciato dal Nord Africa. Perché va bene tutto, ma i flussi migratori li vogliamo scegliere noi e non farceli imporre dagli integralisti". È quanto afferma il presidente di Fratelli d'Italia-Alleanza Nazionale, Giorgia Meloni. "L'Isis controlla le coste libiche e gestisce il traffico di profughi. Questo vuol dire - dice Meloni - che è l'Isis che decide chi viene decapitato sulla spiaggia e chi invece può imbarcarsi sui gommoni. Ma noi non possiamo consentire che dei terroristi facciano la selezione all'ingresso della nostra Nazione, perché è molto probabile che gli integralisti usino il traffico di disperati per far arrivare le loro cellule terroristiche".
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Salvini: «Non fateli sbarcare»

E sul web scoppia la polemica

Lampedusa: lo sbarco degli immigrati salvati dalla Guardia Costiera





Continuano gli sbarchi di migranti in Sicilia. A Pozzallo, nel Ragusano, stanno per approdare altre 200 persone. Ieri, nello stesso porto, ne erano arrivati 280. Sono già stati attivati i servizi di accoglienza e per le indagini del caso.  

E intanto non si placano le polemiche sul tweet di  Matteo Salvini  che ieri sera scriveva: «12 BARCONI carichi di #immigrati a Sud di #Lampedusa. Io li aiuterei, ma NON LI FAREI SBARCARE: ne abbiamo abbastanzanza».

A rispondergli, sempre via Twitter ci ha pensato Davide Sassoli (Pd), vicepresidente del Parlamento Europeo scrivendo: «Il cinismo di Salvini ricorda quello dei kapò. Barconi al largo? Lui non li farebbe sbarcare. No al razzismo». Ma anche il ministro degli interni Angelino Alfano ha commentato:  «Salvini dice che i barconi andrebbero lasciati in mezzo al mare? Incommentabile, come quasi tutto del suo dire».

Salvini però replica dai microfoni di Radio Padania: «Leggo sui giornali polemiche inutili e prive di senso sulle mie parole a proposito degli sbarchi di clandestini. Ho solo detto di soccorrerli e aiutarli in mare, ma di non farli sbarcare». E ha aggiunto: «E poi facciamo i traghettatori per conto dell’Isis?».
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22/02/2015 03:04
 
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Libia, Salvini all'attacco del governo: "Pericoloso parlare di guerra"

Il M5S dice no all'uso delle armi. Il ministro dell'Interno Alfano invoca l'intervento dell'Onu LEGGI ANCHE Destra e sinistra mettono l'elmetto





Neppure sul caso in Libia i politici sembrano trovare la quadra tra Salvini che dà degli "incopententi" e "pericolisi" al premier Renzi e al ministro Alfano e il MoVimento 5 Stelle che si oppone a qualsiasi intervento militare. La situazione alle porte della penisola si fa sempre più tesa dopo che gli jihadisti dello Stato Islamico hanno pubblicato un video in cui decapitano una ventina di cristiani copti egiziani e minacciano l'Italia. E mentre l'Egitto risponde bombardando le postazioni dell'Isis in Libia, le opposizioni nostrane denunciano l'immobilismo del Governo.
A fare da controcanto al non interventismo dei grillini ci sono i centristi che chiedono un pronto intervento dell'Unione Europea e sollecitano la rappresentante Ue per la politica estera Mogherini ad uscire dall'empasse. Ma ancora più forte e chiara è la posizione di Silvio Berlusconi che vede come necessario l'immediato intervento di forze militari internazionali, ultima risorsa nel contrasto al terrorismo.
Sul fronte governativo Alfano, che dopo le scaramucce legate all'elezione del Capo dello Stato ora è in tutto e per tutto sulla stessa linea del premier Renzi anche sull'ipotesi di una missione di peacekeeping a Tripoli. "Non bisogna perdere un minuto - ha detto il ministro dell'Interno -  bisogna intervenire in Libia con una missione Onu, la comunità internazionale deve capire che è cruciale per il futuro dell'Occidente".
 
 
Salvini affonda su Renzi e Alfano Alfano cerca accordi perché «ha capito che la poltrona la conserva ancora per poco. Poveretto, non è colpa sua, ma è il peggior ministro dell'Interno degli ultimi decenni». Francamente, «non capisco chi voglia» aprire un dialogo con lui. Lo dice Matteo Salvini, segretario della Lega nord. Salvini sottolinea poi che «la vera opposizione a Renzi la stiamo facendo noi da un anno e in solitaria. Più passa il tempo e più Renzi si rivela pericoloso. È pericoloso parlare di intervento armato, mandiamo i militari, gli elicotteri, facciamo la guerra alla Russia. Sono discorsi pericolosi». «Sono preoccupato - insiste Salvini - giovedì a Washington», c'è un incontro alla Casa Bianca sul terrorismo internazionale e «ci rappresenta Alfano. Cosa racconterà alla Casa Bianca? La troverà? E cosa gli dirà? Oggi in una intervista ammette che esiste la possibilità teorica che sui barconi arrivino i terroristi». «Prima di parlare di guerra si sospendano gli sbarchi, si controllino i confini e si prendano accordi con chi dovrà governare in Libia» dove «oggi ci sono due governi e mezzo. Rischiamo di perdere vite umane, soldi e tempo senza capire cosa fare».
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L’ISIS SI AVVICINA. SALVINI: NO AGLI SBARCHI

Di Melissa Toti Buratti il 17 febbraio 2015


Si parla di Isis ogni giorno a qualsiasi ora; si sente nominare questo nome ai telegiornali, si legge sui quotidiani e su internet, per poi finire a parlarne anche tra le mura domestiche o nel proprio luogo di lavoro senza però, forse, conoscere bene il significato di questo nome: l’Isis, per la maggior parte delle persone, è un gruppo organizzato che punta a conquistare l’Occidente e a distruggere tutto ciò che si pone in opposizione alle sue ideologie.
Per chiarire un po’ le idee, “Isis” è la sigla di “Stato islamico dell’Iraq e della Siria”, ed è un’organizzazione islamica estremista sulla linea di al-Qaida, i quali principi fondamentali sono un ritorno all’Islam nei secoli tra l’ottavo e il dodicesimo, quando questa era considerata la civiltà più brillante di tutto il mondo antico. Inoltre, promuove la violenza religiosa e considera infedeli tutti coloro che non condividono la sua interpretazione del Corano. Insomma, l’Isis si potrebbe considerare come il nuovo Hitler d’Oriente, volto a sopprimere qualsiasi tipo di diversità e lanciato alla conquista di tutto il mondo Occidentale.

I componenti dell’Isis fanno sentire le loro minacce e la loro disumanità attraverso i numerosi video che caricano sul Web e che possono venire visualizzati da ogni parte del mondo. La macchia nera dell’Isis si sta muovendo con rapidità verso Ovest e porta con sé un odio che sembra intensificarsi ogni giorno di più. Allo stesso tempo, i Paesi europei, se al loro interno si sentono perseguitati e intimoriti, esternamente si mostrano forti e uniti contro la grande minaccia integralista, soprattutto l’Italia, che in questi giorni si vede il nemico islamico appena a due passi da sé. Fondamentalmente però, il Paese si vede spaccato in due: da una parte, ci sono coloro che non intendono lasciarsi andare ai pregiudizi e vogliono continuare a favorire l’integrazione e soccorrere i rifugiati dall’Africa; dall’altra, in costante crescita, ci sono i sostenitori di Salvini, che puntano ad un’autodifesa premeditata volendo chiudere le porte a qualsiasi straniero desideroso di entrare.

Il leader della Lega, che si potrebbe considerare il portavoce di questa ribellione in favore dell’aumento dei controlli sulla frontiera e della cessazione degli sbarchi dall’Africa, scrive con tono evidentemente indignato sul suo social network: “Finchè lo dicevamo noi di Lega Nord, che i migranti dall’Africa potevano essere considerati un pericolo di infiltrazione islamica, eravamo considerati razzisti, cattivi e omofobi, mentre adesso che si stanno svegliando anche tutti gli altri Partiti come Forza Italia, allora è lecito tutto”. E proprio ieri, sempre sul suo profilo Facebook, il politico afferma: “Scommetto che anche Casini sarà costretto a dare ragione alla Lega sul no agli sbarchi e sul pericolo del terrorismo islamico. Peccato che alla Lega diano ragione sempre tardi… Ma noi non ci arrendiamo!”, raccogliendo moltissimi commenti a suo favore, da nord a sud. D’altro canto, se un partito come Lega Nord è riuscito a trovare consensi e ammirazione persino dal sud del Paese, significa che i cittadini italiani si stanno riconoscendo in quanto tali e non in base alle coordinate geografiche sud/nord.
Si sentono, da Trento fino ad Agrigento, discriminati in casa loro, poveri e messi da parte, abbandonati dal proprio governo che sembra, ai loro occhi, giocare alle preferenze e essere incurante del fatto che una grande minaccia potrebbe, con gran facilità, nascondersi tra i fuggitivi e sbarcare sulle coste siciliane in qualsiasi momento.

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