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Lampedusa, riprende la ricerca dei dispersi Il tentativo di riportare a galla il barcone

Ultimo Aggiornamento: 25/07/2018 15:39
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LAMPEDUSA – Il fragore dei tuoni e una pioggia torrenziale hanno colpito l’isola nella notte tra sabato e domenica. Dino all’alba, prima della luce, il cielo di Lampedusa è stato acceso dai fulmini che rigavano l’aria. E per circa mille migranti del centro di accoglienza, costretti a dormire all’aperto o sotto gli alberi per mancanza di posti letto, è stata una nuova emergenza. Ma nella mattinata di domenica le condizioni meteo sono sembrate rasserenarsi, e sono così riprese le ricerche dei subacquei per il recupero dei corpi intrappolati nel relitto del barcone carico di eritrei e somali che ha fatto naufragio davanti all’Isola dei Conigli, a Lampedusa. Un gommone e una pilotina per le ricerche strumentali sono partite dal molo vecchio. A bordo le squadre dei sommozzatori dei vigili del fuoco coordinate da Emilio Occhiuzzi, direttore regionale. «Stiamo predisponendo tutto per il recupero – spiega –. A bordo abbiamo anche un piccolo robot che ci aiuterà per studiare il fondale: è essenziale per il recupero automatico delle superfici, qualora ce ne fosse la necessità».
IL RECUPERO DEL BARCONE - I robot sono già stati calati in acqua e stanno facendo i rilievi per vedere se la barca si sia spostata. Inoltre si sta valutando se la struttura del barcone, di legno e danneggiata dall’acqua, possa reggere la risalita in superficie. Prima di pranzo, ci sarà un breefing interforze per decidere come agire alla luce delle misurazione della mattinata. Il barcone dovrebbe essere sollevato e riportato in superficie da palloni gonfi d’aria. La barca, infatti, è colata a picco in posizione di navigazione. A terra tutto è già pronto per sistemare i cadaveri che, sembra, siano ammassati in una parte dello scafo. Sono già in posizione due tir frigoriferi vuoti che serviranno per conservare i corpi che il mare restituirà. Già oggi, secondo alcune voci, potrebbero essere recuperati. «Questi camion sono necessari perché prima di mettere i corpi nelle bare vanno compiuti i rilievi della polizia scientifica e occorre quindi conservare le salme, già in fase di decomposizione, in un ambiente refrigerato», spiega il sindaco Giusi Nicolini. Il primo cittadino conferma anche la strategia scelta per il recupero del relitto: «Se tutto andrà bene, già oggi il barcone sarà portato in superficie con il suo carico di morte».

IL GIORNO DEL LUTTO - Sabato era stato il giorno del lutto. Le bare dei 111 migranti scomparsi giovedì tra le onde al largo di Lampedusa sono state allineate nell’hangar dell’aeroporto per una cerimonia di commemorazione a cui ha preso parte il presidente della Camera Laura Boldrini e molti dei superstiti al naufragio. Nel frattempo è divampata la polemica. Da un lato sui soccorsi, che per alcuni testimoni, sono stati ritardati da burocrazia e dall’eccessiva cautela della Capitaneria di Porto. Dall’altro per le indagini, condotte dalla Procura di Agrigento. È infatti stato confermato che saranno presto iscritti sul registro degli indagati i 152 immigrati sopravvissuti al naufragio. Un atto dovuto secondo i magistrati, per via della modifica alla legge Bossi-Fini del 2009 che impone certi provvedimenti. Ma non di meno suscita clamore e proteste nel mondo politico di fronte una simile strage. Per il presidente del Senato, Piero Grasso, si tratta di «conseguenze inumane». Secondo il leader di Sel, Nichi Vendola è invece «una vergogna».

LA VISITA DI MARAZZITI - La notte dei profughi l’hanno invece raccontata i tweet di Mario Marazziti, portavoce della Comunità di Sant’Egidio. «Ore 5 e 20. Grande pioggia, fulmini vicini. Mille profughi nel centro di accoglienza: da polvere e caldo al fango. Non si può può», scrive Marazziti. Più tardi, quando il nubifragio è ormai iniziato, la situazione precipita: «Pioggia torrenziale nella notte. Impossibile ripararsi. Materassi fracidi e persone ammucchiate». Marazziti, sabato è entrato nel centro di accoglienza. Per «parlare con i sopravvissuti eritrei indagati per immigrazione clandestina. Vergogna! Cambiamo la legge subito», ha scritto sempre su Twitter. E così ha descritto le condizioni in cui sono costretti a «sopravvivere» le mille persone, uomini, donne e bambini: «materassi di gommapiuma nuda nel sudore e nella polvere e’ una vergogna. Perché?».
Sono bellissimo...
Administrafan
LeonardJuicy
[Non Registrato]
25/07/2018 15:39
 
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