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Passione Api

Ultimo Aggiornamento: 31/05/2013 09:36
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31/05/2013 09:33
 
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Come si apre un'arnia
Essendo questo corso destinato a principianti o comunque a persone che da poco si sono
avvicinate al mondo dell'apicoltura è opportuno partire dalla più elementare delle operazioni,
la apertura di un'arnia di tipo razionale.
Per prima cosa è necessario preparare l'affumicatore riempiendolo di materiale
combustibile, possibilmente di origine vegetale quale foglie o corteccia, ed innescandolo,
quindi ci si veste infilando la maschera seguita dalla tuta ed infine dai guanti; per evitare che
api cadute per terra si possano infilare tra le scarpe ed i pantaloni risalendo lungo la gamba è
opportuno inoltre coprire l'orlo dei pantaloni con l'elastico delle calze, a meno che non si
disponga di una tuta già munita di elastici nell’orlo del pantalone.
Ci si può quindi avvicinare all'arnia alle spalle e non in posizione frontale, per non
disturbare le api che entrano ed escono dal predellino, provvedendo poi a buttare alcune
buffate di fumo dalla porticina. Quindi si toglie il coperchio dell'arnia e, inserendo la leva tra
il coprifavo e la parete della cassa si agisce sollevando il coprifavo e inserendo dalla fessura
creata alcune buffate di fumo.
Il fumo non ha la funzione di stordire le api, come erroneamente si crede, ma quello di
spingerle ad ingozzarsi di miele temendo di dovere abbandonare l’arnia a causa di un
incendio in modo da rendergli non agevole il volo e difficoltoso l’utilizzo del pungiglione.
Una volta scoperchiata l'arnia e poggiato il coprifavo lateralmente si butta ancora qualche
buffata di fumo, molto importante in questa fase è imporsi di rimanere calmi anche se alcune
api si staccano dall'alveare ronzandoci intorno, bisogna assolutamente evitare di mulinare le
mani e di scacciarle, dopo un poco di tempo le api si convincono di non avere nulla da temere
e si allontanano; nel caso di una puntura, con il dorso dell'unghia si può allontanare il
pungiglione badando bene a non stringerlo con le dita per evitare di fare uscire più veleno.
Nel caso l'arnia sia dotata di melario questo si poggia sul coperchio rovesciato dopo averlo
ispezionato e tappato con il coprifavo, si elimina poi l'escludiregina continuando l'ispezione
al nido; quindi si distaccano facendo forza con la leva, le orecchiette del telaio più esterno dal
lato meno ricco di api e con il pollice e l'indice di entrambe le mani si solleva con
delicatezza, per non danneggiarlo e non uccidere le api, fino ad estrarlo completamente
dall'arnia.
Lo si porta quindi all'altezza del viso e lo si esamina da entrambe le parti tenendolo
verticale per evitarne la rottura. Nel caso l'arnia sia completa si può porre il telaio estratto
nell'arnia di servizio, che è sempre meglio portare con se ogni qualvolta si va in apiario, se
non se ne dispone il telaio si può poggiare lateralmente all'arnia stessa in posizione verticale
badando a non schiacciare le api per evitare che emettano il loro ferormone d’allarme
innervosendo le altre operaie e rendendoci così faticosa la visita.
Si estrae ora il secondo telaino e lo si esamina allo stesso modo del precedente riponendolo
poi nell'arnia al posto del primo, in questo modo si ha sempre uno spazio in cui lavorare; alla
fine dell'ispezione nello spazio che resta libero dal lato opposto si sistema il primo telaino
estratto.
E’ Buona norma nella pratica contrassegnare i due telaini posti alle estremità dell’arnia in
modo siano facilmente riconoscibili e si possa iniziare la visita della famiglia ogni volta dalla
parte opposta alla precedente in modo da non squilibrare la famiglia.
Nel caso che l'arnia da esaminare sia incompleta si sposta il diaframma, si esaminano i
telaini uno per uno e quindi si riaccostano alla parete in modo che ognuno torni al suo posto
risistemando infine il diaframma.
Durante la visita all'alveare si continuerà ad usare moderatamente il fumo sia per tenere
tranquille le api sia quando richiuderemo l'arnia per evitare che alcune api vengano
2schiacciate, le sbuffate di fumo vanno preferibilmente indirizzate verso le due estremità dei
telaini (parte anteriore e parte posteriore della cassa) poiché sono quelle sulle quali poggiamo
le dita; prima di chiudere l'arnia sarà comunque opportuno liberare il coprifavo dalle api
spazzolandole o scuotendole.
Durante le varie fasi della visita dell'alveare e della smielatura può capitare di dovere
liberare dalle api alcune parti dell'arnia, quando possibile questa operazione deve essere
svolta tenendo il favo o la porzione dell'arnia sopra l'alveare aperto in modo che tutte le api
cadano all'interno, questo per non rischiare di perdere la regina che, non vista, potrebbe
trovarsi tra le api.
Si passi quindi una spazzola da apicoltore precedentemente bagnata sulla superficie coperta
dalle api facendo in modo che le api stesse cadano dentro l'alveare; prima di spazzolare si
cerchi di fare cadere nell'arnia il maggior numero possibile di insetti imprimendo una forte
scossa dal basso verso l'alto.
La spazzola da apicoltore può essere proficuamente sostituita da un rametto di rosmarino o
da alcune piume d'uccello.
Cosa cercare sui telai
Quando si ispeziona il nido di un alveare razionale con un attento esame dei telai che lo
compongono bisogna sapere valutare:
- presenza di provvista (miele e polline)
- presenza di covata opercolata;
- presenza di covata non opercolata;
- presenza di uova;
- presenza di un congruo numero di api;
- presenza della regina e dei fuchi;
- presenza delle celle reali e di covata di fuco;
- valutazione delle condizioni dei favi;
- assenza di malattie e parassiti.
Vediamo questi punti uno alla volta:
- La provvista, cioè la quantità di miele che si trova sui telai da nido può essere valutata dalla
superficie di cera piena di miele e dal peso del telaio stesso, generalmente i telai posti ai lati
dell'arnia non hanno covata ma solo provvista di miele (N.B. un telaio da nido
completamente pieno di miele può contenerne fino a quattro Kg.).
- La covata opercolata, cioè quella matura, che sta per sfarfallare in una famiglia buona, deve
essere localizzata almeno su due - tre telai da nido per il 60% della loro superficie, questa
deve essere il più possibile compatta, senza cioè mancanze o celle vuote, e non deve inoltre
presentare cellette depresse o forate, sintomo della presenza di patologie della covata.
- La covata non ancora opercolata deve anch'essa ricoprire come superficie almeno quella di
due o tre telai da nido per il 60%, le larve si devono presentare di un bel colore bianco
brillante e devono trovarsi acciambellate nella celletta.
- Le uova deposte dalla regina devono essere anch'esse compatte come superficie e, a
seconda dello stadio di sviluppo dell'alveare, numerose.
- Per quanto riguarda la valutazione del numero delle api questa si può effettuare
semplicemente valutando la percentuale di superficie dei telaini da nido ricoperta dalle api, se
questa è pari almeno al 70% su tutti e dieci i telai l'arnia è ben popolata.
- Molto importante è valutare la presenza nell'arnia della regina, nella maggior parte dei casi
è sufficiente vedere se c'è la presenza di uova o di covata giovane, in alcuni casi è pero
opportuno soffermarsi nella ricerca della regina per controllarne le condizioni di salute e, nel
caso la regina sia marchiata, cosa fortemente consigliata, dell'età.
3- Normalmente i fuchi si trovano nell'alveare solo durante il periodo della sciamatura e dei
conseguenti voli nuziali, la presenza di maschi in periodi diversi deve suonare come un
campanello d'allarme per la sopravvivenza della famiglia.
- La presenza nell'arnia di celle reali e di covata di fuco può essere un segnale
dell'approssimarsi del periodo della sciamatura, l’inizio del periodo della sciamatura naturale
nelle zone costiere della Sardegna è compreso normalmente tra la fine di Febbraio e la prima
quindicina di Marzo e si protrae fino a tutto Aprile con gli sciami secondari. La presenza di
celle reali e di covata di fuco lontano da questo periodo è sintomo quasi certamente di
problemi fisici o riproduttivi da parte della regina. Le celle reali sono in genere ben visibili e
si localizzano nella parte inferiore del telaio da nido.
- Durante le prime visite agli alveari è opportuno esaminare le condizioni dei favi, nel caso
alcuni di essi fossero rovinati, ammuffiti, attaccati dalla tarma oppure troppo vecchi ed
anneriti si può valutare l'opportunità di sostituirli con fogli cerei oppure con favi già costruiti
tenuti di riserva in magazzino.
E' opportuno, prima di sostituire i telai, addossarli alla parete laterale dell'arnia in modo che
la covata eventualmente presente sfarfalli.
- Ogni volta che si visita un'alveare si deve restare in guardia per la scoperta di patologie che
in vario modo possono minare la sopravvivenza stessa della famiglia, in una delle successive
dispense descriveremo la sintomatologia delle più comuni patologie dell'alveare.
Scheda della visita aziendale
Sarebbe opportuno che ogni apicoltore avesse una scheda descrittiva per ognuno dei suoi
alveari in cui segnare i dati e le impressioni ricavati dalle visite, questo perché la memoria, se
abbiamo molte famiglie o se facciamo le visite ad una certa distanza di tempo le une dalle
altre, non sempre ci assiste mentre è opportuno che le note caratteristiche degli alveari ci
saltino all'occhio prima di iniziare la visita.
Allegata alla dispensa c'è una scheda per la visita degli alveari a titolo di esempio,
naturalmente ognuno può variarla secondo le sue esigenze.
4Scheda di visita dell'alveare
Arnia N° ......................... Tipo ........................ N° di telai da nido ................................
Anno di formazione...........................
provenienza: da sciame; per divisione; travaso; acquisto;
Eventuali trattamenti............................................................................................
............................................................................................................................
dati evidenziati
Data visita Note
Malattie riscontrate
......................................................................................................................................................
......................................................................................................................................................
....................................
Sono bellissimo...
Administrafan
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