Varietà e portinnesti
Per la scelta delle cv si osservino le Liste di orientamento varietale - Progetto finalizzato MiPAF.
Si ricordano: Ninfa, buona ovunque, Bella d'Imola, Vitillo, anche questa valida ovunque, Giulia, San Castrese, la più importante, Glodrich, Portici, pure valida, Pisana, Boccuccia spinosa e B. liscia, Dulcinea. Nel panorama italiano sono da ricordare anche Cafona e Monaco.
Per i portinnesti vi sono albicocchi e susini, specie affine:
- Albicocco franco
- Mirabolano da seme (P. cerasifera)
- Manicot GF 1236
- Mirabolano 29C
- Mr. S. 2/5
- Montclar( P.persica) sensibile ai nematodi
- Ishtara (P. cerasifera x P. persica).
Propagazione: per seme si ottengono portinnesti franchi e nuove cv; l'innesto è diffuso ma spesso vi è disaffinità, eccetto col susino; a causa del tannino la talea non radica bene; infine alla micropropagazione si ricorre per i portinnesti.
Tecniche colturali
Si adatta a molti ambienti grazie a combinazioni cv/portinnesto. Le forme di allevamento diffuse sono il vaso a tre branche (sesto 5 x 3-4 m), vaso semilibero a 4-5 branche (sesto 4,5 x 3 m), vaso ritardato, e fusetto (sesto 4,5 x 2 m) per impianti ad alta densità, comunque la specie preferisce il volume, non la forma appiattita.
L’irrigazione, spesso assente, è auspicabile nella quantità di 2000m3/ha in maggio-settembre. Per la concimazione è da ricordare che è una pianta che richiede molto N, il quale però non va dato in abbondanza poiché produrrebbe molto legno e debole, perciò si distribuisce in 4-5 volte in modo che la pianta lo distribuisca equilibratamente. Elementi principali: N (100 kg), K (170 kg ogni 10 t di albicocche prodotte), Ca, Bo, P (40 kg), in produzione.
Come per altre specie la potatura dell'albicocco si basa sull’habitus di fruttificazione (decidere se produrre su dardi, rami misti, rami anticipati) ed anche sull'habitus vegetativo accotono o mesotono. Si tratta di una drupacea quindi ha gemme a fiore sui rami dell'anno numero che va equilibrato dopo la differenziazione. Da non dimenticare che l'operazione di diradamento va eseguita alla fase dell'indurimento del nocciolo; dopo 20-30gg non si ottiene risultati.
Produzioni
La raccolta, essendo frutti di modeste dimensioni e delicati, viene fatta a mano con rendimenti del lavoro non elevati (circa 20-25 kg/h utile di lavoro con forma di allevamento a palmetta e applicando la pallettizzazione; nel vaso i rendimenti sono inferiori). La resa è ovviamente superiore se meccanica: in questo caso, i frutti lesionati dovranno essere destinati alla preparazione di succhi e marmellate. Importante caratteristica è la polpa compatta per lo sciroppato, mentre per la trasformazione in liquido il succo dovrà essere limpido.
Le produzioni per ettaro sono in relazione alle densità di piantagione e alla forma di allevamento prescelta; normalmente si considera normale una produzione di 180-220 q.li/ha.
La conservazione per una drupacea non è possibile.
Avversità
Principale malattia è la Sharka (Plant Pot Virus), poi tra le crittogame vi sono moniliosi (Monilia laxa e fructigena), l’oidio (Podosphaera oxycanthae) e tra le batteriosi Pseudomonas syringae, Agrobacterium e Xantomonas.
Sono bellissimo...
Administrafan