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Ape nera sicula

Ultimo Aggiornamento: 06/04/2013 09:14
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Sicilia



Non è vero che tutte le api sono gialle e nere. La livrea che normalmente associamo all’ape è in realtà tipica della ape ligustica, l’ape più diffusa in Italia, tanto da essere definita anche ape italiana. Esistono api scure, grigie o anche nerissime, proprio in Italia, simili morfologicamente alle api nere africane (dalle quali differiscono però per la minore aggressività): le quali nel dna hanno un miotipo genetico africano. L’ape nera sicula (Apis mellifera siciliana) ha l'adome scurissimo e una peluria giallastra e le ali sono più piccole. Ha popolato per millenni la Sicilia e poi è stata abbandonata negli anni '70 quando gli apicoltori siciliani sostituirono i bugni di legno di ferula (le casse a forma di parallelepipedo usate come arnie) e iniziarono a importare api ligustiche dal nord Italia. L’ape sicula rischiò in quegli anni la totale estinzione, evitata grazie agli studi e alle ricerche di un entomologo siciliano, Pietro Genduso, che la studiò per anni dopo la classificazione avvenuta ad opera di Montagano nel 1911. Genduso trasmise questa passione a uno studente, Carlo Amodeo, tuttora l'unico l'allevatore di api regine siciliane pure iscritto al registro nazionale. Gli ultimi bugni di api nere sicule furono ritrovati in un baglio di Carini dove un vecchio massaro apicoltore produceva miele con quel sistema antico. I bugni contenevano alcune famiglie di api che Carlo Amodeo, dopo aver deciso di praticare l’apicoltura professionale, conservò in isolamento sulle isole di Vulcano e Filicudi. E' molto docile, tanto che non servono maschere nelle operazioni di smielatura, è molto produttiva - anche a temperature elevate, oltre i 40° quando le altre api si bloccano - e sopporta bene gli sbalzi di temperatura. Caratteristiche molto importanti per la produzioni in aree dal clima molto caldo. La nera sicula inoltre sviluppa precocemente la covata, tra dicembre e gennaio, evitando quindi il blocco della covata invernale comune alle altre specie, e consuma meno miele delle altre api. Il miele di ape nera sicula non è invece diverso, dal punto di vista organolettico, da quello prodotto con le api di altre razze.
Sono bellissimo...
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L'ape nera sicula (Apis mellifera siciliana) ha rischiato l'estinzione
Un progetto regionale cercherà di convincere gli apicoltori ad allevarla.
È stato presentato a Palermo il Progetto di reintroduzione e di conservazione della sottospecie a rischio di estinzione Apis mellifera siciliana finanziato da Regione Sicilia, Assessorato Agricoltura e Foreste, e creato in collaborazione con alcuni istituti di ricerca, innanzi tutto il CRA-API di Bologna (Consiglio per la Ricerca e la Sperimentazione in Agricoltura - Unità di ricerca di apicoltura), l'Università di Palermo e Catania, l'Istituto Zooprofilattico della Sicilia, la Soat di Collesano e Slow Food.
L'ape nera siciliana o nera sicula è una razza autoctona dell'isola, discendente da un ceppo africano, molto diffusa fino agli anni '70 e poi in breve tempo quasi totalmente abbandonata a vantaggio della ligustica, anche definita ape italiana, che oggi garantisce la quasi totalità della produzione di miele siciliano.
Il progetto prevede la ricerca di nuove linee genetiche, indispensabili per combattere il problema più grave di questa razza (la consanguineità), l'istituzione di stazioni di fecondazione in luoghi isolati sull'isola e la valutazione delle prestazioni della nera sicula a paragone con la ligustica.
Gli apicoltori che la allevano hanno infatti riscontrato la quasi totale mancanza di morie in Sicilia, legate al fatto che l'ape nera sicula si è acclimatata nei secoli su un territorio caldo e difficile, approfittando delle resistenze garantite dalla sua origine africana: i dati che emergeranno dal progetto potranno stabilire se questa razza autoctona può essere competitiva con la ligustica.
L'area di reintroduzione sarà la parte nord occidentale della Sicilia dove la presenza di apicoltori professionisti che praticano nomadismo, con un possibile rischio di contaminazioni con la razza ligustica, è minore.
La speranza è che al termine del progetto, tra tre anni, gli apicoltori che l'avranno adottata siano molti di più degli attuali e il rischio di estinzione definitivamente scongiurato.
Un tempo l'ape nera veniva allevata nei bugni di ferula, alveari in legno a forma di cassa rettangolare che, con il passaggio alla ligustica, vennero sostituiti radicalmente da alveari moderni.
L'ape sicula rischiò in quegli anni la totale estinzione, evitata grazie agli studi e alle ricerche di alcuni entomologi.
Nel 2008 Slow Food realizzò un Presidio sull'ape nera sicula per sollecitare l'attenzione e lanciare l'allarme circa il rischio di estinzione di questa razza, che oggi conta otto apicoltori custodi.
Con questo progetto si spera ora di poter ampliare il numero di apicoltori disponibili ad allevare api sicule. L'area di reintroduzione della razza sarà la parte nord occidentale della Sicilia, dove la presenza di apicoltori professionisti che praticano nomadismo e in cui il possibile rischio di contaminazioni con la razza ligustica è minore.
Sono bellissimo...
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