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Costruire un: arnia

Ultimo Aggiornamento: 29/01/2015 14:00
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"La costruzione di un'arnia razionale"
Breve guida per l'auto-costruzione di un'arnia.

La costruzione in proprio di arnie fatta in modo razionale e con forniture a basso costo è una forma estremamente economica per implementare il proprio apiario con arnie nuove, tale operazione, da inoltre, molta soddisfazione e pone il singolo apicoltore davanti a problematiche nuove. Ovviamente il tutto riuscirà molto meglio se si ha l'hobby del fai da te con relativa attrezzatura (seghetto elettrico, piallatrice, chiodi, martello, colla, viti etc.) questa breve guida farà solo da "input".
La prima fase del progetto, è la lavorazione del legname, a tale scopo per economicità e praticità si utilizzeranno delle tavole di abete dallo spessore di circa 3cm, piallandole esso arriverà a circa 2,6cm, ovviamente si cercherà di lisciarle anche lungo i bordi così da sovrapporle senza problemi.
La seconda fase del progetto sta nel tagliare e sagomare le singole parti (prendere spunto dal progetto, le misure indicate sono da riferirsi interne) particolare attenzione si deve prestare nel sagomare i 2 lati dovre andranno i distanziatori di metallo, lo scalino verrà fatto a circa 1cm a partir dall'interno, seguendo le misure del disegno, per agevolare la costruzione ed evitare errori grossolani è opportuno servirsi di un telaino e dei rispettivi distanziatori, infatti, essendo entrambi a misure standard ed utilizzandoli come "metro" i margini di errore saranno minimi.
Le misure del disegno sono da intendersi per un'arnia a 10 telaini e non contemplano la lunghezza laterale, essa infatti, dipenderà se si sceglierà la costruzione con o senza portichetto, in una delle mie costruzioni, io ho optato anche per il fondo antivarroa semplicemente facendo delle guide al fondo e realizzando quest'ultimo invece che con tavole in rete metallica dalla misura idonea.
L'assemblaggio sei singoli pezzi non è difficile la loro misura sarà tale che essi incastreranno gli uni a gli altri, l'unica difficolta potrebbe sopravvenire per quanto riguarda il raggiungimento dell'altezza (32cm), se si utilizzeranno, infatti, normali tavole la cui larghezza è in media di 10-12cm bisognerà unirle con una listella o due esteriormente, avendo l'accortezza di lasciarle il più basso possibile (potrebbero essere di ostacolo al coperchio di lamiera).
Dopo l'assemblaggio, si provvederà alla verniciatura, quest'ultima verrà fatta solo esternamente e utilizzando vernici ed impregnanti idonei.
L'ultima parte del lavoro prevede il montaggio delle parti metalliche (queste vengono vendute singolarmente), del coperchio e del coprifavo.
Tra i tanti accorgimenti: sarà utile usare della colla vinilica per unire le parti, e l'uso delle viti (preferiti ai chiodi) per assemblarle. Può essere che alla fine il lavoro risulti più oneroso dell'acquisto, rimarrà comunque la soddisfazione di aver creato tutto da se.
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Costruire un'arnia
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E ancora
L'arnia Dadant-Blatt

L'arnia classica da 10 telaini deriva dal modello originale ideato dal reverendo Lorenzo L. Langstroth nel 1851 in America, successivamente modificato da Charles Dadant nel 1859 e da Blatt.
Dal modello Dadant-Blatt venne standardizzata l'arnia italiana nel 1932, l'arnia Italica-Carlini, successivamente modificata.
Il materiale più comune per costruire un'arnia è il legno di abete dello spessore di 25 mm, altri materiali come la plastica e il poliuretano espanso sono stati sperimentati ma con poco successo.
L'arnia che consideriamo è la Dadant-Blatt da nomadismo, costituita da un fondo, un nido, un melario, un coprifavo, un tetto; nido con dieci telaini e il melario con nove telaini.
Nelle misure delle varie parti si tiene conto della tendenza delle api a propolizzare spazi inferiori a 7 mm e a costruire ponti in cera per spazi superiori a 9 mm. La posizione dei telaini da nido nell'arnia deve tenere conto di queste caratteristiche, solo la distanza dal fondo è di 3 cm per dare più spazio quando la famiglia diventa numerosa. La capacità del nido deve essere 450x338x385 mm.
Il fondo viene costruito con tavole dello spessore di 15 mm, lunghezza 580 mm, larghezza di 435 mm e tenuto insieme da due listelli di 30x50x580 mm.
Nido: spessore 25 mm, parete anteriore 318x385 mm (vi si monta la porticina di entrata), parete posteriore 338x435 mm, pareti laterali 338x555 ma per formare il portichetto (ricoperto con lamiera zincata) togliere un rettangolo di dimensioni 130x70 mm.
Nella parte superiore delle pareti non laterali togliere un listello per praticare una scanalatura, alta 18 mm e profonda 15, vi si appoggiano le orecchiette dei telaini.
Melario: quattro tavole dello spessore di 25 mm e a coppie dimensioni 168x435 e 168x450 mm; nelle pareti non laterali effettuare la scanalatura come per il nido.
Il coprifavo di dimensioni 500x435 mm si può formare con più tavolette o con compensato speciale all'incirca di 15 mm e incorniciarlo con quattro regoli laterali di altezza 35 mm. Al centro del coprifavo fare un foro del diametro di 40 mm per poter inserire il nutritore quando necessita, per la chiusura applicare un disco girevole.
La tettoia, a scatola con fascia di legno 555x475x95 mm e masonite superiore, ricoperta di lamiera zincata delle misure 560x480x100 mm.
Telaini da nido (10): costruirli con dei listelli lunghi per la parte superiore 470x28.5x20 mm e ridurre alle estremità per 26.5 mm lo spessore a 10 mm e fare una scanalatura centrale di 3x3 mm (per inserire il foglio di cera) e praticare dei fori (sei) per l'inserimento del filo zincato. I listelli laterali con misure 290x28.5x9 mm e la traversa inferiore 417x22x10 mm e forarla in sei punti.
Telaini da melario (9): costruirli come i telaini da nido escluso i listelli laterali di lunghezza 150 mm.
Inchiodare reggelle distanziatrici per 10 telaini nel nido e per 9 telaini al melario.
Per la mascherina fare una cornice e applicare una rete metallica di 3 mm.
Questa descritta è l'arnia più usata dagli apicoltori che spostano gli alveari, alcuni apicoltori non costruiscono l'arnia con il portichetto e apicoltori (pochi) con postazione fissa usano l'arnia con dodici telaini da nido.
Per acquisti al dettaglio non sempre si trova legno stagionato e lo spessore è in partenza di 25 mm, in questo caso piallare solo la parte esterna di 2-2.5 mm e adeguare le misure mantenendo sempre la luce interna di 450x385x338 mm.
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Ancora
Le arnie
Le case delle api descritte nei loro particolari costruttivi.









Le arnie moderne
Dai bugni villici alle arnie moderne l’uomo ha concretizzato le proprie osservazioni delle naturali abitudini delle api e, con la propria fantasia ha sperimentato man mano una serie di accorgimenti tecnici che lo hanno condotto a sviluppare diversi modelli di arnie, ognuno dei quali dotato di caratteristiche diverse.
Il principale vantaggio delle arnie moderne rispetto ai bugni villici è dato dall’introduzione dei favi mobili: le api sono indotte a costruire i propri favi su strutture mobili dette telaini.
I telaini sono strutture in legno armati con un filo di ferro stagnato che sorregge un sottile foglio di cera stampata con le basi delle celle femminili (foglio cereo).
L’uso del foglio cereo ha lo scopo di indurre le api a costruire le celle in modo ordinato.
Grazie ai telaini mobili l’apicoltore può estrarre i favi per controllare lo stato della famiglia, effettuare le operazioni di pulizia e di trattamento delle malattie ed, infine, può bilanciare la forza delle famiglie, sostituire le regine e creare nuove colonie.
Ancora oggi, a seconda della locazione geografica, vengono utilizzati modelli di arnia differenti, ognuno dei quali dispone di varianti e di piccole particolarità. Tra di essi occorre citare il modello Voirnot (utilizzata nel nord della Francia e nel Belgio), il modello Layens (a sviluppo orizzontale, utilizzata in zone a clima rigido) e i modelli dei padri fondatori della moderna apicoltura, cioè i modelli Langstrooth e Dadant (successivamente modificata in Europa da Blatt; da qui il nome Dadant-Blatt).
Attualmente, i principali modelli di arnia utilizzati nel mondo sono la Langstrooth e la Dadant Blatt (la quale, con qualche lieve modifica viene chiamata anche italica Carlini).
La principale distinzione fra le due arnie riguarda la dimensione del corpo del nido e dei melari. Il modello Langstrooth ha nido e melario della stessa dimensione (interno 37,8x48,8 e altezza di 23,5 cm) e si presta a numerose manipolazioni grazie alla intercambiabilità dei telaini del nido e del melario. E’ molto usata in America e si presta molto bene all’apicoltura professionale, grazie alle sue doti di flessibilità. In Italia non viene però utilizzata.
L’arnia assunta a modello di questo capitolo è la Dadant-Blatt, perché e quella più utilizzata in Italia ed in Europa. Per questo modello le ulteriori distinzioni riguardano la dimensione (10 o 12 telaini), il tipo di utilizzo (stanziale o nomade) e il fondo (fisso o mobile).
In breve, la dimensione dell’arnia incide sulla rapidità di sviluppo della famiglia, sulla forza e sulle capacità produttive della famiglia, sulla maneggevolezza dell’arnia e dei melari.
L’arnia a 12 telaini risulta sicuramente più proficua per la produzione, ma è più difficile e più lento portare la famiglia al massimo sviluppo e mantenerla in forze.
Un alveare costituito da un’arnia a 10 telaini è in genere più facile da sviluppare; l’arnia è più leggera, più facile da spostare e da mantenere; essa si presta maggiormente alla pratica del nomadismo.
La maggiore flessibilità di questo modello rispetto al precedente ha prevalso nella difficile scelta di definire un nostro modello di riferimento.
Infine abbiamo scelto di utilizzare un modello stanziale, detto a cubo, perché è di più facile realizzazione (per gli autocostruttori) e ben si presta ad essere adattato come arnia nomade.
Per l’ampia diffusione raggiunta e per la possibilità di intercambiare telaini e accessori (melari, nutritori, ferramenta, etc.) vi consigliamo di utilizzare un unico modello di arnia. Tuttavia il principio di base di tutti i modelli di arnia è quello di salvaguardare lo spazio d’ape, cioè la distanza fra gli elementi dell’arnia che consente il passaggio delle api: la dimensione ottimale di questo spazio è di circa 8 mm: gli spazi inferiori ai 7 mm vengono propolizzati, mentre quelli superiori ai 9 mm vengono chiusi con ponti di cera.
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L’arnia Dadant-Blatt
L’arnia Dadant-Blatt è costituita da elementi modulari che ne consentono la scomposizione:
Tetto in lamiera piano o a spiovente usato per la protezione dell’alveare e per l’alloggiamento del nutritore
Coprifavo per la copertura del nido o del melario. Viene forato per permettere l’accesso al nutritore
Melario per l’alloggiamento dei telaini da produzione
Nido per l’alloggiamento dei telaini per lo sviluppo della famiglia
Fondo a rete dotato di cassetto per l’ispezione dei detriti del nido e della caduta degli acari
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Le misure dello schema sono fra quelle più comunemente utilizzate; tuttavia, se nella vostra esperienza avete avuto modo di acquistare lo stesso prodotto da fornitori diversi, avrete notato che vi sono sempre delle differenze, a volte marginali, a volte più consistenti e tali da impedire il trasferimento di materiali da un’arnia all’altra. Vi consigliamo quindi di orientare i vostri acquisti verso un unico, ben selezionato, fornitore.
Di seguito riepiloghiamo le principali misure utilizzate per l’arnia di Apilandia.it.

Larghezza mm Lunghezza
mm Altezza mm
Nido (misure interne) 385 452 310
Nido (misure esterne) 433 500 310
Melario (misure interne) 385 452 168
Melario (misure esterne) 433 500 168
Telaino Nido (mis. esterne) 25 472 max, 436 min 300
Telaino Melario (mis. esterne) 25 472 max, 436 min 160
Distanza da coprifavo nido a fondo 326
Distanza da telaino nido a fondo 18
Distanza da telaino melario a tel. nido 8
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COMPONENTI DELL’ARNIA

I componenti fondamentali dell'arnia sono elencati nella seguente figura.
Di seguito forniamo gli schemi costruttivi (non in scala) dell'arnia
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SCHEMA NIDO E MELARIO
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A=Frontale (2 pezzi nido e 2 pezzi melario)
B=Laterale (2 pezzi nido e 2 pezzi melario)
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TELAINI NIDO E MELARIO
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