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significato dei fiori

Ultimo Aggiornamento: 27/10/2012 04:31
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Simbologia, miti e matrimoni

"Le calle sono di nuovo in fiore. Un fiore strano, adatto a qualsiasi occasione. Le ho utilizzate il giorno del mio matrimonio, e ora le ho poste qui in memoria di qualcuno che è morto", spiegava Katharine Hepburn nelle vesti della protagonista Randall Terry, di elevata estrazione sociale, nella pellicola cinematografica ‘Palcoscenico’ (‘Stage Door’, 1937) diretto da Gregory La Cava. Con le sue parole riassunse l’ambivalenza della calla, iconica, ‘bella’ in greco da ‘kalos’, considerata simbolo della purezza sia della sposa all’inizio di una nuova vita a due, ma presente anche nelle corone funebri (in particolare in quelle dedicate ai giovani deceduti prematuramente) e coltivata nei cimiteri. La calla venne collegata anche alla purezza divina, alla beatitudine celeste, rappresentate nell’iconografia cristiana nei motivi sul manto della Madonna, ma anche, per la sua forma, fu considerata la tromba della Resurrezione dell’Arcangelo Gabriele. Altrettanto ambigua, oltre che sorprendente, è l’apparenza della calla fiorita in natura. Quello che sembrerebbe un fiore è un’infiorescenza primaverile solitaria composta da una vistosa spata, cioè una foglia modificata, di grossa dimensione (fino a 25 cm), colorata e brillante, lunga e a forma d'imbuto, che circonda uno spadice centrale eretto dai fiori minuscoli. Questo fu considerato un simbolo fallico dai Romani. La mitologia romana associò la calla a Venere e ai Satiri per l’ardore lussurioso: la dea della bellezza, dell'amore, della fertilità emerse dal mare e maledisse la perfezione di questo fiore temendone la rivalità, così che gli fece nascere un vistoso lungo spadice per abbruttirlo. Il singificato della calla diventò simbolico dell’erotismo, della sessualità e della fertilità anche tra gli antichi Greci. Secondo un mito greco, la prima calla germinò da alcune gocce del latte materno cadute a terra dal seno di Era (o Hera), dea del matrimonio, mentre da quello sprizzato in cielo si formò la Via Lattea. Successe dopo che la dea si risvegliò e adirata allontanò colui che si trovò attaccato a poppare per assimilare i poteri della divinità: era Eracle, il figlio illegittimo avuto con uno stratagemma da Zeus – il re dell’Olimpo, padre degli dei, dio del cielo e del tuono, sposo di Era – con la mortale Alcmene, moglie di Anfitrione. L’origine della calla venne però anche attribuita alle lacrime versate da Eva mentre lasciava il Giardino dell'Eden e anche a quelle sgorgate dagli occhi della Vergine ai piedi della Croce. Una credenza popolare suggeriva invece di prevedere il sesso di un nascituro invitando una donna incinta a scegliere tra una calla o una rosa: se preferiva la prima – dall’evidente spadice considerato una connotazione maschile – allora avrebbe partorito un bambino, mentre alla seconda corrispondeva una bambina. L’interpretazione della sensualità della calla arrivò fino al XIX secolo, in epoca vittoriana, periodo d’oro per la diffusione del linguaggio dei fiori. Le calle diventarono portatrici di messaggi appassionati e segreti per la persona amata, senza ricorrere alle parole, in barba ai rigorosi codici sociali vigenti.
Eleganti ed esotiche, dal colore in forte contrasto con le foglie verde scuro lanceolate e lussureggianti, le calle sono sempre state preferite dalle spose in ogni periodo dell’anno, ma soprattutto nella stagione primaverile, in quanto simbolo di femminilità, purezza e radiosità. Tra i cristiani, il colore bianco è anche considerato sinonimo di verità, rettitudine, verginità, rinascita e, quindi, ben rappresentativo della fede e della devozione degli sposi. Nonostante l’aspetto moderno e minimalista, negli anni ’30 la calla diventò di moda per i bouquet e gli addobbi floreali dei matrimoni eleganti. Fiore maestoso, predominante in un mazzo, prediletto come solitario in un vaso lungo e stretto nelle decorazioni domestiche, di intensa soddisfazione per chi lo coltiva, ricercato dagli home designer per la sua raffinata semplicità, la calla si presta a diverse soluzioni nelle organizzazioni dei matrimoni raffinati. Alcune spose scelgono le calle bianche in miniatura oppure un’unica lunga calla di raffinatissima semplicità come bouquet. Tre calle bianche, simbolo della Trinità, attorniate da tulipani bianchi o colorati, oppure di margherite, sono alcune tra le composizioni adatte agli addobbi floreali come ornamento all’altare e alle cappelle nelle Chiese, e anche nel ricevimento nuziale. Ma se la sposa preferisce tralasciare il tradizionale monocolore bianco, con la calla si può sbizzarrire con le varietà disponibili in sfumature in tonalità di giallo, arancio, rosa, rosso, bordeaux e viola scuro.


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Significato Orchidea
Simbolismo

L’orchidea si presenta come un fiore dal profumo dolcemente seducente, dal fascino misterioso dettato da una rara bellezza, davvero unico per eleganza e senso di regalità, simbolo di armonia perfetta per la sua simmetria con lo stelo e le foglie. Ineguagliabile per l’ampia gamma di varietà (mille generi e oltre 22 mila specie) esistenti, è studiata e coltivata da centinaia di associazioni e club in tutto il mondo. Mentre in Cina simboleggia raffinatezza, cultura, ma anche purezza come l'innocenza dei bambini, in Occidente è sempre stata considerata un messaggio universale destinato alla persona più preziosa nella propria vita a testimonianza di un sentimento duraturo nel tempo. Per tradizione, infatti, l'orchidea di colore rosa, che significa affetto e amore, viene designata come il fiore adatto al 14° anniversario di matrimonio, simbolo di affetto e di amore mentre, per la ricorrenza del 28°, l’opzione preferita è la Cymbidium, nelle tonalità pastello giallo, crema, rosa. Con la loro aurea romantica, rappresenta comunque un regalo perfetto per la donna che ha conquistato il cuore di un uomo innamorato. Le bellissime e profumate Cattleya – scelta popolare tra le spose occidentali durante anni '40 e '50 – sono invece per lo più considerate adatte al fascino che si acquista con l’avanzare dell’età e, quindi, spesso sono portate in bouquet in occasione della ‘Festa della mamma’. E’ eletta a simbolo d’amore per le sue sorprendenti capacità di crescere quasi ovunque – in tutti i continenti, eccetto che in Antartide, pressoché in ogni clima – riuscendo fiorire in qualsiasi condizione. Nella teologia cristiana, le macchie su questo fiore rappresentano il sangue di Cristo, motivo per cui addobbano l'altare come decorazione nelle chiese a Pasqua e a Natale. Le misteriose orchidee nere, in realtà marrone scuro – dai poteri magici nella stregoneria, nelle leggende e nei miti spettrali – simboleggianti potere e autorità assoluta, sono perfette sia per complimentarsi con un uomo per il suo lavoro, sia come centrotavola di classe insieme a rose o gigli bianchi, magari aggiungendo anche una sfumatura in lavanda e rosa pallido. Ma, quale presente di gran classe da scegliere tra un’infinità incredibile di forme e di colori simili agli schizzi dei colori di un arcobaleno, al giorno d’oggi sono preferite in svariate occasioni – matrimoni, feste, eventi di alto livello – in segno di augurio, di saluto, di ringraziamento, di congratulazioni.

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Significato Margherita
Simbolismo

Nel linguaggio dei fiori, la margherita ha diversi significati, tutti positivi e collegati con il concetto di ‘verità’. E’ innanzitutto il fiore delicato della purezza e dell'innocenza, della semplicità e della modestia, ma anche dell'amore fedele e della pazienza. Da sempre apprezzato per la bellezza della sua apparentemente semplice fattezza, il significato della margherita simboleggia l'innocenza giovanile, libera dai sensi di colpa, dal peccato, dalla corruzione. Un tempo, infatti, era comunemente raccolto nei prati dalle fanciulle e infilato tra le ciocche dei capelli.
A seconda dei soggetti interessati, il messaggio insito nelle margherite diventava particolarmente significativo quando venivano regalate e accettate: elogio alle numerose virtù, tante quanti erano i petali di ognuno di questi fiori, consegnava sincerità e irreprensibilità in mano di chi la riceveva, ma poteva anche costituire una promessa di amore fedele. Quindi, quando il silente linguaggio nei fiori era conosciuto a livello popolare, una fanciulla accettava le margherite con grande onore, considerandolo un gesto in onore della sua rispettabilità o una prova di affetto. Ma, se il dono veniva offerto in pubblico, allora si caricava del significato di affidare un segreto in buona fede a chi lo avrebbe custodito al sicuro, celandolo a tutti, senza mai rivelare la verità e accettandolo si prendeva in considerazione la richiesta. Tra innamorati, è sempre stata l’equivalente di una confessione e di pegno di sentimento eterno.
Il fiore reciso, riunito in un bel mazzo, è rimasto comunemente celebrativo del 5° anniversario, mentre in bouquet di margherite viene regalato ad una neo-mamma in segno di accoglienza del neonato. Per la forma del fiore, con i petali a raggiera attorno al disco centrale giallo, la margherita infatti allieta come se portasse il sole nella vita delle persone. Gli anglosassoni le avevano dato un nome appropriato: ‘daisy’, che derivava da ‘day’s eye’ e significava ‘occhio del giorno’, visto che si apriva al mattino e si chiudeva di notte, e da questo ne aveva indotto anticamente di utilizzarla per lenire i problemi agli occhi. In alcune zone dell’Inghilterra, era chiamata anche ‘thunderflower’ dato che raggiunge il picco di fioritura stagionale in estate, quando sono più frequenti i rovesci temporaleschi, ma si pensava pure che proteggesse da tuoni e fulmini.


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27/10/2012 03:55
 
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Significato Giglio
Simbolismo e storia

Nelle rappresentazioni mentali più diffuse il raffinato fiore di giglio è quello bianco candido, dolcemente profumato in modo penetrante, eretto sull'alto stelo con portamento elegante, dai numerosi significati religiosi e culturali assunti in molte culture antiche, ma le varietà esistenti sono numerose e alquanto diverse per forma e per colore dei petali.
Originario dei Balcani e dell'Asia occidentale, diffuso nel Mediterraneo orientale dai Fenici, è annoverato tra le più ancestrali coltivazioni di fiori ornamentali. Immagine presente sulle sculture assire e sulle tombe egiziane, presso questi due imperi il significato del giglio diventò l’emblema della sovranità reale e dell’innocenza verginale delle ragazze che si sposavano. Nell’antichità, tra i Greci e i Romani incarnò il grande amore sublime e la procreazione; il sacerdote poneva sul capo della sposa la rituale corona nuziale di gigli con inserite spighe di grano, simboli della purezza e dell’abbondanza. Perdurando l’associazione del giglio alla devozione e alla fede reciproca degli sposi, è continuò: ai giorni nostri è diventato il fiore tradizionale per festeggiare il 6° anniversario di matrimonio. Il giglio fu consacrato a Britomarti – dea cretese della fertilità, della natura e della caccia – e la civiltà minoica lo elesse motivo privilegiato e ricorrente nell’arte floreale sviluppatasi sull'isola all’incirca dal XXVII secolo a.C. al XV secolo a.C. Rappresentazioni di questo fiore, simbolo di uno stile di vita di alto rango, sono state infatti scoperte in alcuni affreschi cretesi risalenti all’incirca al 1580 a.C. Risalgono allo stesso periodo minoico anche i gigli stilizzati rappresentati come emblema del potere, insieme ai grifoni, sulle pareti nella sala del trono del Palazzo di Cnosso, inaugurandone così l’impiego nell’araldica perdurato nei secoli. Ad Akrotiri, sull’isola di Thera (o Santorini), è stata ritrovata la 'Camera del giglio' adibita al rituale nuziale: tre pareti sono interamente affrescate con un paesaggio roccioso in cui spiccano rondini che volano al di sopra di gigli rossi fioriti. In questo caso sono state combinate le fattezze e i colori di due diverse varietà floreali – una dai fiori bianchi eretti, l’altra da quelli rossi reclinati – probabilmente come rappresentativi dell’inizio dell’estate, della purezza della gioventù nel passaggio all'età adulta e del culto di Arianna, dea della vegetazione, protettrice della ricrescita, della prosperità, della fertilità e del raccolto. Il giglio come metafora di purezza e di innocenza spinse, in epoca vittoriana (1837-1901), a riproporne l’immagine in particolare sulle lapidi delle donne così come, ai nostri giorni, con questo fiore vengono adornate le tombe Dei giovani
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27/10/2012 03:57
 
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Significato Loto
Simbologia

Gli antichi cinesi sostenevano che, dopo aver visto una volta come cresce il loto negli ambienti acquatici, non si può più dimenticarne quanto è spettacolare e altamente allusivo. Quando i popoli primitivi si ritrovarono ad assistere al risorgere del loto dal fondo dei corsi d'acqua inariditi dalla mancanza di pioggia, lo considerarono simbolico dell’immortalità e della resurrezione. I semi durissimi e impermeabili possono rimanere in uno stato di prolungata quiescenza e germinare anche dopo oltre 400 anni, ma ne sono stati ritrovati in Cina addirittura risalenti a 1.200 anni fa. I fiori delicati e profumati, del diametro fino a 25 cm, della pianta d’acqua dolce del loto hanno un profondo significato nelle religioni orientali: rappresentano la purezza e il potere creativo in un ambiente avverso, la sapienza divina, il progresso interiore della coscienza dell'individuo verso il livello superiore ma, per via del loro generarsi spontaneamente, ricordano la nascita divina e la fertilità.
Secondo alcune interpretazioni, il loto sarebbe nativo in Egitto, poi diffuso in India e assimilato dal Buddismo in seguito. Brahma, il Creatore e Dio padre dell'universo nella dottrina induista, è raffigurato nascente da un fiore di loto che spunta dall’ombelico della divinità Vishnu, il Conservatore, nelle tradizionali rappresentazioni indù. Per la sua caratteristica naturale di nascere dal fango senza risultarne macchiato, il significato del loto è diventato simbolico della purezza, dell'elevazione spirituale che emerge dal caos primordiale negli insegnamenti spirituali e nelle tradizioni filosofiche ed esoteriche tantriche originatesi nelle religioni indiane. I centri energetici (‘chakra’) della funzione vivente a multilivello sono associati con il numero variabile dei petali del loto e il suo fiorire diventa equivalente dell'illuminazione, della rivelazione finale.
Nel Buddismo, i fiori di loto costituiscono un’offerta particolarmente sacra quale simbolo di Buddha, della purezza del corpo e della parola, dell'affidabilità e dell'illuminazione della mente nell'uomo virtuoso. La preghiera buddista tradotta come ‘Oh, il gioiello del fiore di loto!’ ne esalta gli attributi di purezza, delicatezza e bellezza. I fiori si aprono soltanto per pochi giorni, poi ogni petalo scivola silenziosamente in acqua, uno per volta, nell’arco di un breve periodo, mentre le foglie coriacee rimangono sempre pulite essendo assai idrofobiche in superficie in seguito ad una proprietà denominata ‘effetto loto’. La pianta nasce da un seme che attecchisce sul fondo di acque stagnanti, immerso nel fango – sinonimo di ciò che è materiale, attaccamento, desiderio, avidità, odio, illusione – al buio come è l’ignoranza, che non consente di individuare con chiarezza la verità nella vita. La semenza cresce verso l’alto, attratta dal calore e dalla luce del sole, allo stesso modo degli esseri umani che crescono ricercando per natura l'amore, la compassione, il vero. Gli steli lunghi e tubolari portano separatamente una foglia rotonda di grandi dimensioni e un fiore appariscente che si dischiude a poco a poco, un petalo alla volta, al risveglio dei raggi del sole mattutino, come ad aprirsi completamente all’illuminazione, alla vita spirituale. I petali, come raggi di sole, galleggiano sempre in superficie, completamente alla luce, per richiudersi con il calare della sera. Il fiore rimane ancorato con le radici, ma si muove liberamente secondo il flusso di acqua, come succede ogni istante nell'evoluzione di ogni situazione. La rivelazione di Buddha nel ‘Sutra del Loto’ – uno dei testi fondamentali per le scuole buddiste cinesi e giapponesi – riguarda la forza vitale universale che origina e regola tutti i fenomeni esistenti.


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27/10/2012 03:59
 
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Significato Iris
Simbologia e mitologia

Tra tutti i fiori, l’iris trasmette più eloquentemente sentimenti profondi e positivi: l’assoluta fiducia, l’affetto dell’amicizia, il trionfo della verità, ma soprattutto la saggezza e la promessa della speranza, l'ultima a fuoriuscire dal vaso scoperchiato da Pandora, dopo che tutti i mali si riversarono nel mondo, come narra la mitologia greca. Secondo alcune interpretazioni, il numero tre ricorrente nell’iris – i petali in posizione verticale, quelli girati verso il basso, i boccioli per stelo – rimanda a quello della Trinità, motivo per cui l'iconografia cristiana ha assunto questo fiore come simbolo di fede, di coraggio e di saggezza. In Asia orientale, il significato dell'iris era considerato come un talismano contro ogni maleficio, così che veniva dipinto sull'armatura dei soldati per proteggerli dai nemici. Il fiore di iris, ritto e proteso verso il cielo, era ritenuto anche simbolo di longevità. Disponibile in tantissime varietà come i colori dell'arcobaleno, oltre al bianco più puro, l’iris viene denominato ‘farfalla porpora’ dai cinesi per i vistosi petali posti a ventaglio svolazzanti sotto il soffio della brezza. In particolare, il fiore di iris viola (o ‘giaggiolo di S. Antonio’) è considerato simbolo di sapienza; bianco (‘giglio di Firenze’ o ‘giaggiolo bianco’), di purezza; blu (‘giaggiolo odoroso’ o ‘giaggiolo delicato’), di fede e di speranza, mentre in Giappone rappresentava le gesta eroiche della nobiltà.
Nel linguaggio floreale, un mazzo di iris è un regalo significativo per esprimere simpatia (compleanno, anniversario) e ammirazione (socio o collega), confortare (ammalato), incoraggiare nell’affrontare la vita e il futuro dopo le difficoltà, augurando l’arrivo di tempi migliori, ma è il fiore più specifico per il laureando in quanto riflette la saggezza acquisita con gli anni di studio e la speranza che percorso di successi continuerà.
La denominazione del genere ‘iris’ deriva dal termine greco che significa ‘arcobaleno’; nella mitologia greca, era personificato dalla dea Iris, messaggera velocissima degli ordini celesti, soprattutto di Era (o Hera), che consegnava agli dei e agli uomini scendendo e risalendo gli arcobaleni dal Monte Olimpo a terra e nelle profondità terrestri e marine. Secondo alcune interpretazioni, l’arcobaleno stesso era invece tracciato dal cammino di Iris. Figlia del dio marino Taumante e della ninfa oceanina Elettra, sorella delle tre mostruose Arpie donne-uccello, Iris era raffigurata come una bella e radiosa giovane donna con o senza ali sulle spalle e ai piedi, con le vesti svolazzanti dalle evanescenti sfumature luminose dell'arcobaleno, mentre era di corsa o in volo, portando a volte in mano il caduceo (il ramo di ulivo che connotava gli araldi in attività). Questa dea greca accompagnava le anime delle donne defunte ai Campi Elisi, motivo per cui gli iris viola venivano posti dai greci sulle tombe delle loro famigliari.


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Significato rosa
Simbologia

Simbolo per eccellenza di amore, devozione, ammirazione, bellezza e perfezione, la rosa è uno dei fiori di aspetto elegante più apprezzati da secoli. La ‘rosa degli amanti’ è notoriamente in tutto il mondo quella rossa che, nella mitologia, era il fiore sacro a Venere, la dea romana dell'amore, e che è rimasta l’espressione immortale di romanticismo più inconfondibile per dichiarare il sentimento di amore profondo e appassionato a una persona speciale, soprattutto il giorno di San Valentino. Regalate dai figli il giorno della ‘Festa della Mamma’ ancora in vita, presso numerose culture antiche le rose rosse erano utilizzate come decorazione nelle cerimonie nuziali e spesso per agghindare la sposa, così che sono rimaste legate al matrimonio in alcuni Paesi come simbolo di amore e di fedeltà. A seconda della sfumatura del rosso dei petali, la rosa esprime emozioni diverse: quella intensa, sincero rammarico e dolore; il carminio, le fantasie erotiche; il cardinale, una fortissima attrazione; l’amaranto, il desiderio provato da lungo tempo; quella accesa come fuoco, le fiamme della passione; il porpora, promette solennemente amore eterno.
Dalla tonalità calda e vibrante come una fiammata di fuoco, la rosa arancione trasmette un messaggio di energia e di entusiasmo, di orgoglio e di fervore, ma anche di fascino, di intensa attrazione e di desiderio appassionato quasi come le rose rosse.
La rosa color pesca è un simbolo di modestia, che però esprime anche un sincero apprezzamento e l’ottimismo per il futuro.
La rosa gialla esprimeva gelosia, inganno, tradimento e infedeltà in epoca vittoriana, mentre nella cultura moderna evidenzia sentimenti puramente platonici: un’amicizia appagante, l’affetto, l’accoglienza, la gioia del prendersi cura che riscalda il cuore trasmettendo il calore del sole e il senso di esuberanza. Le rose dai petali gialli chiari sfumati in rosa pallido sono un tradizionale simbolo di socialità, dedicato anche all’amico sempre presente nei ricordi.
Una dozzina di rose bianche – considerate il ‘Fiore della Luce’ – indicano purezza, castità, riservatezza, lealtà e rispetto. Associate al nuovo inizio come tutti i fiori bianchi, rappresentano anche l'amore giovanile, mentre in bocciolo indicano a una ragazza che è troppo giovane per legarsi sentimentalmente. In alcune culture native americane e in quella occidentale, è la ‘rosa della sposa’, simbolo di felicità nella cerimonia nuziale tradizionale, mentre in Scozia il fiorire di una rosa bianca in autunno è inteso preannuncio di un matrimonio precoce. Nel Galles, le rose immacolate sono il simbolo del silenzio e dell'innocenza, così spesso adornano le tombe dei bambini, mentre uno di questi fiori è portato addosso dagli orfani nel giorno della ‘Festa della Mamma’. Simbolo di umiltà, di riverenza e di spiritualità come ogni fiore candido, le rose bianche rappresentavano la purezza della Vergine – la ‘Rosa mistica in cielo’ – nell'Europa cristiana medievale.
Le rose dalla corolla sfumata dal bianco al verde – colore dell'armonia, della fertilità, dell’opulenza che trasmette un senso di pace e di tranquillità – sono il migliore augurio di una nuova vita prospera o della ripresa in salute.
Spesso tra le più profumate, la rosa di colore rosa – di grande stile, eleganza, raffinatezza, signorilità – è un classico per trasmettere emozioni amabili come l'ammirazione, la spensieratezza, la felicità, ma anche la poesia di un amore innocente. Tra le numerose varianti, la tonalità rosa scuro esprime gratitudine, riconoscenza e apprezzamento; quella chiara manifesta simpatia, gentilezza, dolcezza, amicizia, innocenza; il rosa pallido è sinonimo di grazia e di gioia.
La rosa lilla rivela l’incanto e la prima emozione d'amore, mentre quella in tonalità lavanda o quasi viola esprime un senso di maestosità, di splendore regale, ma anche l’amore a prima vista e il desiderio, pur rimandando al simbolismo della magia, all’avvertimento di procedere con cautela e discrezione.
Non presente allo stato naturale, ma ottenuta in modo artificiale, la rosa blu è considerata un fiore sfuggente che incarna il misterioso e il desiderare l'irraggiungibile, compreso il fantasticare nella speranza di prodigi, nuove opportunità e possibilità.
Le rose rosso scurissimo tendente al nero trasmettono sensazioni di addio e di morte, quindi sono dedicate ai defunti, ma segnalano anche la fine di un sentimento, di una relazione amorosa o di un'idea, ma anche l’aspirazione a un cambiamento significativo in futuro.
Un bouquet composto con rose in diversi colori casuali dichiara un’attrazione che potrebbe sfociare in un sentimento; in rosa e rosso indica intenso romanticismo appassionato; in giallo e rosso trasmette allegria e di felicità proiettate anche nel futuro; in rosso e bianco esprime le intenzioni serie alla base di un innamoramento profondo, ma anche l'unione e la comprensione su di un terreno comune. Questa interpretazione risale a quando, nel 1485, il re Enrico VII creò in araldica la Rosa Tudor – una rosa bianca sormontata da una rossa – per riunire gli emblemi delle famiglie inglesi di York e di Lancaster alla fine della ‘Guerra delle Due Rose’, una sanguinosa lotta dinastica che durava da trent’anni.
Una rosa è il simbolo della semplicità, ma anche dell'amore a prima vista, se donata in occasione del primo appuntamento, mentre in piena fioritura è una dichiarazione di persistente sentimento amoroso. Due rose manifestano affetto, innamoramento, fidanzamento o promettono un futuro matrimonio. Tre rose rappresentano il legame esistente tra una coppia di innamorati e, per tradizione, celebrano l’anniversario di un mese. Sei rose dichiarano di avvertire la mancanza dell’amata e il coinvolgimento sentimentale a qualunque età, giovanile o matura. Sette rose esprimono la presenza di un’infatuazione. Nove rose rappresentano la volontà di rimanere per sempre legati alla propria partner. Dieci rose attestano che la relazione amorosa è davvero perfetta. Una dozzina di rose asseriscono di desiderare legarsi all’amata per tutta la vita, per averla accanto soltanto per sé. Tredici rose dimostrano amicizia all’infinito. Quindici rose rivelano il proprio dispiacere. Diciotto rose sono inviate per scusarsi. Venti rose svelano la sincerità dei sentimenti che si provano. Ventuno rose palesano la dedizione amorosa. Due dozzine di rose esclamano di appartenere all’amata. Venticinque rose presentano le congratulazioni. Tre dozzine di rose rendono manifesto di sentirsi perdutamente innamorati. Quaranta rose attestano che il proprio amore è autentico. Cinquanta rose palesano un sentimento amoroso incondizionato. Un mazzo di rose aperte in fiore ringraziano con riconoscenza.


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Gio71@, 27/10/2012 17:51:

Simbologia, miti e matrimoni

"Le calle sono di nuovo in fiore. Un fiore strano, adatto a qualsiasi occasione. Le ho utilizzate il giorno del mio matrimonio, e ora le ho poste qui in memoria di qualcuno che è morto", spiegava Katharine Hepburn nelle vesti della protagonista Randall Terry, di elevata estrazione sociale, nella pellicola cinematografica ‘Palcoscenico’ (‘Stage Door’, 1937) diretto da Gregory La Cava. Con le sue parole riassunse l’ambivalenza della calla, iconica, ‘bella’ in greco da ‘kalos’, considerata simbolo della purezza sia della sposa all’inizio di una nuova vita a due, ma presente anche nelle corone funebri (in particolare in quelle dedicate ai giovani deceduti prematuramente) e coltivata nei cimiteri. La calla venne collegata anche alla purezza divina, alla beatitudine celeste, rappresentate nell’iconografia cristiana nei motivi sul manto della Madonna, ma anche, per la sua forma, fu considerata la tromba della Resurrezione dell’Arcangelo Gabriele. Altrettanto ambigua, oltre che sorprendente, è l’apparenza della calla fiorita in natura. Quello che sembrerebbe un fiore è un’infiorescenza primaverile solitaria composta da una vistosa spata, cioè una foglia modificata, di grossa dimensione (fino a 25 cm), colorata e brillante, lunga e a forma d'imbuto, che circonda uno spadice centrale eretto dai fiori minuscoli. Questo fu considerato un simbolo fallico dai Romani. La mitologia romana associò la calla a Venere e ai Satiri per l’ardore lussurioso: la dea della bellezza, dell'amore, della fertilità emerse dal mare e maledisse la perfezione di questo fiore temendone la rivalità, così che gli fece nascere un vistoso lungo spadice per abbruttirlo. Il singificato della calla diventò simbolico dell’erotismo, della sessualità e della fertilità anche tra gli antichi Greci. Secondo un mito greco, la prima calla germinò da alcune gocce del latte materno cadute a terra dal seno di Era (o Hera), dea del matrimonio, mentre da quello sprizzato in cielo si formò la Via Lattea. Successe dopo che la dea si risvegliò e adirata allontanò colui che si trovò attaccato a poppare per assimilare i poteri della divinità: era Eracle, il figlio illegittimo avuto con uno stratagemma da Zeus – il re dell’Olimpo, padre degli dei, dio del cielo e del tuono, sposo di Era – con la mortale Alcmene, moglie di Anfitrione. L’origine della calla venne però anche attribuita alle lacrime versate da Eva mentre lasciava il Giardino dell'Eden e anche a quelle sgorgate dagli occhi della Vergine ai piedi della Croce. Una credenza popolare suggeriva invece di prevedere il sesso di un nascituro invitando una donna incinta a scegliere tra una calla o una rosa: se preferiva la prima – dall’evidente spadice considerato una connotazione maschile – allora avrebbe partorito un bambino, mentre alla seconda corrispondeva una bambina. L’interpretazione della sensualità della calla arrivò fino al XIX secolo, in epoca vittoriana, periodo d’oro per la diffusione del linguaggio dei fiori. Le calle diventarono portatrici di messaggi appassionati e segreti per la persona amata, senza ricorrere alle parole, in barba ai rigorosi codici sociali vigenti.
Eleganti ed esotiche, dal colore in forte contrasto con le foglie verde scuro lanceolate e lussureggianti, le calle sono sempre state preferite dalle spose in ogni periodo dell’anno, ma soprattutto nella stagione primaverile, in quanto simbolo di femminilità, purezza e radiosità. Tra i cristiani, il colore bianco è anche considerato sinonimo di verità, rettitudine, verginità, rinascita e, quindi, ben rappresentativo della fede e della devozione degli sposi. Nonostante l’aspetto moderno e minimalista, negli anni ’30 la calla diventò di moda per i bouquet e gli addobbi floreali dei matrimoni eleganti. Fiore maestoso, predominante in un mazzo, prediletto come solitario in un vaso lungo e stretto nelle decorazioni domestiche, di intensa soddisfazione per chi lo coltiva, ricercato dagli home designer per la sua raffinata semplicità, la calla si presta a diverse soluzioni nelle organizzazioni dei matrimoni raffinati. Alcune spose scelgono le calle bianche in miniatura oppure un’unica lunga calla di raffinatissima semplicità come bouquet. Tre calle bianche, simbolo della Trinità, attorniate da tulipani bianchi o colorati, oppure di margherite, sono alcune tra le composizioni adatte agli addobbi floreali come ornamento all’altare e alle cappelle nelle Chiese, e anche nel ricevimento nuziale. Ma se la sposa preferisce tralasciare il tradizionale monocolore bianco, con la calla si può sbizzarrire con le varietà disponibili in sfumature in tonalità di giallo, arancio, rosa, rosso, bordeaux e viola scuro.






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Re: Significato Orchidea
Gio71@, 27/10/2012 17:53:

Simbolismo

L’orchidea si presenta come un fiore dal profumo dolcemente seducente, dal fascino misterioso dettato da una rara bellezza, davvero unico per eleganza e senso di regalità, simbolo di armonia perfetta per la sua simmetria con lo stelo e le foglie. Ineguagliabile per l’ampia gamma di varietà (mille generi e oltre 22 mila specie) esistenti, è studiata e coltivata da centinaia di associazioni e club in tutto il mondo. Mentre in Cina simboleggia raffinatezza, cultura, ma anche purezza come l'innocenza dei bambini, in Occidente è sempre stata considerata un messaggio universale destinato alla persona più preziosa nella propria vita a testimonianza di un sentimento duraturo nel tempo. Per tradizione, infatti, l'orchidea di colore rosa, che significa affetto e amore, viene designata come il fiore adatto al 14° anniversario di matrimonio, simbolo di affetto e di amore mentre, per la ricorrenza del 28°, l’opzione preferita è la Cymbidium, nelle tonalità pastello giallo, crema, rosa. Con la loro aurea romantica, rappresenta comunque un regalo perfetto per la donna che ha conquistato il cuore di un uomo innamorato. Le bellissime e profumate Cattleya – scelta popolare tra le spose occidentali durante anni '40 e '50 – sono invece per lo più considerate adatte al fascino che si acquista con l’avanzare dell’età e, quindi, spesso sono portate in bouquet in occasione della ‘Festa della mamma’. E’ eletta a simbolo d’amore per le sue sorprendenti capacità di crescere quasi ovunque – in tutti i continenti, eccetto che in Antartide, pressoché in ogni clima – riuscendo fiorire in qualsiasi condizione. Nella teologia cristiana, le macchie su questo fiore rappresentano il sangue di Cristo, motivo per cui addobbano l'altare come decorazione nelle chiese a Pasqua e a Natale. Le misteriose orchidee nere, in realtà marrone scuro – dai poteri magici nella stregoneria, nelle leggende e nei miti spettrali – simboleggianti potere e autorità assoluta, sono perfette sia per complimentarsi con un uomo per il suo lavoro, sia come centrotavola di classe insieme a rose o gigli bianchi, magari aggiungendo anche una sfumatura in lavanda e rosa pallido. Ma, quale presente di gran classe da scegliere tra un’infinità incredibile di forme e di colori simili agli schizzi dei colori di un arcobaleno, al giorno d’oggi sono preferite in svariate occasioni – matrimoni, feste, eventi di alto livello – in segno di augurio, di saluto, di ringraziamento, di congratulazioni.





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