TENDENZE DEL MERCATO
Consumo
Secondo le stime dell’ UNODC (Ufficio delle Nazioni Unite contro la Droga e il Crimine) nella “Relazione annuale 2008: evoluzione del fenomeno della droga in Europa” la cannabis è la droga più consumata in Europa a cui seguono le anfetamine, l’ecstasy e la cocaina. L'ONU afferma anche “la marijuana è cambiata. Ci sono in commercio varietà potenziate geneticamente e molto pericolose per la salute mentale”, la cosiddetta "skunk" (che sarebbe al 75% C. sativa ed al 25% C. indica e che è stata fra i primi a conciliare il tasso elevato di THC della C. sativas ed il ciclo di crescita rapido ed il rendimento della C. indicas), con una quantità di THC che può variare dall'8 al 15%.
Dodici milioni di europei tra i 15 ed i 64 anni hanno usato cocaina almeno una volta nella vita, 11 milioni circa le anfetamine e 9,5 milioni l’ecstasy mentre il consumo di cannabis si attesta intorno ai 71 milioni di persone tra i 15-64 anni vale a dire il 22% della popolazione (la popolazione totale europea di questa fascia di età è di 328 milioni) di cui 42 milioni di età compresa fra i 15-34 anni vale a dire il 31% della popolazione (la popolazione totale europea di questa fascia di età è di 134 milioni) con livelli massimi nella fascia di età tra i 15-24 anni. Si è osservato inoltre che il consumo è maggiore negli uomini rispetto alle donne.
Pur nelle variazioni fra paese e paese, fra il 20 e il 40% l'ha provato almeno una volta. Inoltre, sempre fra i giovani, il 13% ha consumato cannabis nell’arco degli ultimi dodici mesi, mentre il 7% l’ha utilizzata nell’ultimo mese. Per quanto riguarda il consumo fra gli adulti, si rileva che nell’arco degli ultimi dodici mesi l’Italia si colloca in testa alla lista con l’11,2% assieme alla Spagna, seguita dalla Repubblica ceca (9,3%) e dalla Gran Bretagna (8,7%). L’Italia è anche ai primi posti nella classifica dell’uso nell’ultimo mese. Le percentuali più alte sono state infatti registrate in Spagna (8,7%), Italia (5,8%) e Gran Bretagna (5,2%).
Il consumo negli anni novanta e all’inizio del nuovo millennio è aumentato, pur con diversità tra i diversi paesi europei e contemporaneamente è aumentata però anche la richiesta di trattamento sanitario per problemi connessi al suo uso cosa che fa supporre che sia in atto una nuova fase anche se i consumi rimangono alti.
Le stime effettuate indicano però che in alcuni paesi il consumo complessivo si stia stabilizzando se non addirittura diminuendo anche questo dato va considerato in un’ottica globale, con notevoli variazioni tra paese e paese (in aumento o in ribasso) ed ogni caso è un’affermazione che va presa con grande cautela in quanto i consumi sono sempre alti.
La resina in molti paesi dell’Unione Europea è il prodotto storicamente dominante ed i principali consumatori a livello mondiale sono i paesi europei. Nonostante questo è stato evidenziato un aumento della produzione delle foglie di cannabis clandestina in parte destinata ad uso personale ed in parte per fini commerciali.
Produzione
E’ difficile fare una stima della produzione totale di cannabis in considerazione del fatto che come pianta, cresce spontaneamente in moltissimi paesi e si pensa comunque che all’incirca sia presente in 172 paesi del mondo.
In ogni caso, in base alle ultime statistiche dell’UNODC, la produzione mondiale di foglie si aggirerebbe sui 41.600 t nel 2006, più della metà prodotta in America (settentrionale e latina) e quasi un quarto in Africa. A queste produzioni si devono aggiungere le produzioni locali (e le fonti ufficiali al riguardo dicono che non sono più da considerare un dato marginale) e l'entrata di nuovi paesi quali i Paesi Bassi e l’Albania.
Nel 2006 la produzione mondiale di resina è stata stimata intorno alle 6000 t (7500 t del 2004), con il Marocco come primo produttore a livello mondiale. Altri paesi che risultano essere dei grandi produttori sono il Pakistan, l’India, il Nepal. In Europa arriva essenzialmente la resina prodotta in Marocco contrabbandata in Europa attraverso la penisola iberica, mentre una parte viene distribuita dai Paesi Bassi.
Un fatto interessante messo in evidenza è che sta aumentando sia la produzione locale in quanto aumentano le coltivazioni su piccola scala per uso personale che sfuggono ad ogni controllo sia le vendite online del cosiddetto “sballo legale”, anche se questo sembra maggiormente incentrato sulla Salvia divinorum, sul kratom (Mitragyna speciosa), sull’Argyreia nervosa (nota come “rosa hawaiana”), sui funghi allucinogeni e su un'ampia gamma di “droghe da party” proposte in alternativa all’ecstasy (MDMA).
Questa tendenza alla produzione in proprio sembra che sia dettata dal fatto che è stato osservato un calo di qualità, soprattutto della resina importata e quindi per tutta risposta i consumatori abbiano provveduto al “fai da te” reso ancora più facile sia dalle maggiori conoscenze tecnologiche che dalla diffusione di tutte le informazioni possibile attraverso il web (a questo proposito è interessante leggere lo studio di Hough, M., Warburton, H., Few, B., et al. 2003, A growing market: the domestic cultivation of cannabis, Joseph Rowntree Foundation, York) .
C'è da precisare che il problema della droga in generale è particolarmente sentito dalle Nazioni Unite che da anni affrontano il problema a livello globale. A New York nel 1998 (nella sessione speciale dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite sul problema mondiale della droga -Ungass-) erano (sono) stati posti degli obiettivi per il raggiungimento di una riduzione significativa e misurabile dell’offerta e della domanda di droghe illecite nei dieci anni successivi al 1998. Nell'incontro tenutosi a marzo del 2008 per fare il punto della situazione ci si è resi conto però che i risultati ottenuti a livello mondiale erano abbastanza deludenti, pertanto è stata costituita una Commissione per rivedere le politiche mondiali della lotta agli stupefacenti ed i cui risultati saranno presentati a Vienna nel marzo del 2009 per prendere ulteriori decisioni.
CURIOSITA'
L'origine della parola "hashish" è abbastanza controversa: alcuni sostengono che deriverebbe dagli Hashashin della Siria, una setta ismailita di criminali, attiva fra il VIII e il XIV secolo in Medio Oriente, soprattutto in Persia ed in Siria, capeggiata da Hasan-i-Sabbac (conosciuto anche come "il vecchio della montagna") che massacravano le persone. Quando qualcuno di loro veniva preso, impressionava la serenità con la quale si facevano uccidere da qui l'appellativo di "hashashin = mangiatori d'erba" (in quanto si pensava che facessero largo uso di cannabis) dal quale poi nacque il termine "assassini".
Non si sa con certezza da dove derivi il termine "marijuana". Alcuni sostengono che deriverebbe dalle parole messicane "Marías e Juanas" perchè le curatrici (las curanderas o yerberas) usavano le piante come medicamento. Altri ritengono che deriverebbe dalla parola portoghese "marigu-ano" che significa "inebriante" Altri pensano che la parola marijuana deriverebbe dalla parola del popolo Nahuatl "marijuana", formata dalle parole "Mallin=progioniero" e "hua = proprietà" e "ana = scegliere, prendere, afferrare" per cui la parola "malihuana" veniva usata per indicare la pianta che "si impossessava della persona". Gli americani affermano invece che la parola marijuana derivi dai nomi "Marj e Jane" che poi sono diventate "marijuana". Altri studiosi affermano che potrebbe derivare da “Maria” (la Madre di Gesù) e da Giovanni (l'apostolo preferito di Gesù).
Nel "Conte di Montecristo" di Alexandre Dumas padre parla dell'hashish "Sembrava che il corpo acquistasse una leggerezza fuori del materiale, lo spirito s'illuminasse in modo inaudito; i sensi sembravano raddoppiare le loro facoltà. L'orizzonte si allargava, ma non l'orizzonte cupo sul quale aleggia un vago terrore, quale l'aveva osservato prima del sonno, ma un orizzonte azzurro, trasparente, vasto con tutto ciò che il mare ha di bello, che il sole ha di raggi, che la brezza ha di profumo: quindi, in mezzo al canto dei suoi marinai, canto così limpido e chiaro, che se ne sarebbe fatta un'armonia celeste se si fosse potuto, vedeva comparire l'isola di Montecristo non più come uno scoglio minaccioso sui flutti, ma come un'oasi perduta nel deserto; poi a seconda che la barca s'avvicinava, i canti divenivano più numerosi, poiché un'armonia incantatrice e misteriosa saliva da quest'isola al cielo, come se qualche fata come Lorelay, o qualche mago come Amfione avesse voluto attirarvi qualche spirito, o fabbricarvi una città. (...)" (Volume I, Cap. 31)
Al di là di ogni opinione sull'uso o non uso di questa droga vogliamo concludere questo articolo sia citando le parole del famoso psichiatra californiano Tod Mikuriya che ha scritto nel 1969: "Per gli agricoltori la cannabis è una fibra vegetale; per il medico, è un enigma; per le persone una euforia; per la polizia, una minaccia; per il trafficante, una fonte di pericolo redditizio; per il carcerato e la sua famiglia una fonte di dolore ".
Sono bellissimo...
Administrafan