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La Barbera e la sua storia

Ultimo Aggiornamento: 03/01/2012 10:49
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03/01/2012 10:49
 
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Nella tradizione piemontese questo vino e' sempre stato indicato al femminile: "la" Barbera e non "il" che si riferisce invece al vitigno. Non che chiamare questo vino al maschile sia disdicevole, ma certamente e'auspicabile che "la" Barbera rimanga tale, perche', tutto sommato, e' un vezzo simpatico e distintivo. Per quanto si conosce ed hanno appurato gli storici di ampelografia , il vitigno e'meno antico di altri coltivati da sempre in Piemonte (moscato, grignolino, nebbiolo), ma la sua espansione e'stata costante nei secoli, fino a rappresentare attualmente il piu' diffuso vitigno a bacca rossa della regione. Le ragioni storiche della scelta di questa coltivazione da parte dei viticoltori sono ben noti: si tratta infatti di un vitigno "rustico" con notevole capacita' vegetativa, che offre elevata produzione di grappoli ed e'meno soggetto di altri alle mutevoli condizioni climatiche della zona ed agli attacchi dei parassiti e delle muffe cui e' soggetta la pianta. Le prime notizie certe di uve "barbera" risalgono attorno al 1700, in documenti che riguardano questa coltivazione nella zona di Montegrosso d'Asti, anche se e' probabile che la varieta' esistesse gia' da molto tempo ma non fosse conosciuta con questo nome.
Di la' in poi il successo di questo vitigno dovette essere immediato, constatando che si propago' rapidamente in quasi tutto il Piemonte e venne sicuramente aiutato dal disastro provocato dalla fillossera, che costrinse i viticoltori a reimpiantare completamente i vitigni distrutti, innestandoli "viti americane" solo quelli piu' resistenti ed abbandonando molte varieta' piu' delicate, alcune delle quali oggi completamente scomparse, altre sopravvissute in pochissimi filari per la tenacia di qualche viticoltore che non volle privarsene completamente e poi "riscoperte" in epoca recente: i casi piu' noti sono quelli del'Arneis e del Favorita. Sebbene nell'ultimo trentennio molte zone tradizionali della Barbera, come il nord astigiano ed il casalese, abbiano perso notevoli superfici vitata, causa l'industrializzazione e l'abbandono delle campagne, nel solo Monferrato il vitigno Barbera e'coltivato su quasi 15mila ettari di terreno collinare. Estensioni meno elevate ma significative si trovano anche nell'albese e nei Colli Tortonesi e nell'Oltrepo' Pavese, mentre in altre parti del Piemonte la presenza E'piu' marginale. La cifra aiuta ad inquadrare meglio l'importanza del "vigneto Barbera", che attualmente, dato il crescente successo del vino sui mercati nazionali ed internazionali, e' destinato a vivere una nuova stagione di crescita, anche in funzione dei reimpianti autorizzati recentemente dalla Comunita' Europea.
Vino robusto e ricco di personalita', la Barbera per decenni ha rappresentato il classico vino rosso "da pasto", molto apprezzato in origine dai consumatori piemontesi, poi da quelli lombardi, dove storicamente ha avuto sempre una importante presenza sul mercato, specie nell'area milanese e brianzola, questa interpretazione, per colpa di qualche commerciante di pochi scrupoli, ha creato dei problemi, fortunatamente superati da anni.
E' indubbio che la Barbera ha potuto anche contare su produttori "storici" che l'hanno diffusa, a partire da fine Ottocento, in bottiglia piuttosto che sfusa, migliorandone l'immagine e dimostrando trattarsi di un vino molto indicato all'invecchiamento, che quasi sempre, se ben vinificato e affinato in botti di legno piccole e grandi, lo migliora nettamente. Da piu' di un decennio la crescita media qualitativa, determinata da una maggiore cura del vigneto, ad iniziare dalla riduzione della resa d'uve per ettaro, passando per il miglioramento delle tecniche di cantina ed al sempre maggiore utilizzo dell'affinamento in botti di rovere, ha fatto in modo che la Barbera, nelle sue varie interpretazioni, sia diventata a tutti gli effetti un vino "importante", oggi in grado di competere con tutti i grandi vini rossi italiani ed internazionali. Il merito, va ricordato, e' di un numero sempre maggiore di produttori, piccoli e grandi, che hanno creduto nelle grandi potenzialita' di questo vino ed oggi raccolgono giustamente i frutti del loro lavoro.
Da qualche anno la Barbera è presente anche su internet con il sito www.barbera.it
Sono bellissimo...
Administrafan
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